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Jack Dorsey dice che Twitter non è in vendita e ammette che ‘è difficile da usare’

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Parlando alla “Goldman Sachs Technology and Internet Conference”, Jack Dorsey ha tenuto a ribadire che Twitter non è in vendita e che la sua “indipendenza è la nostra forza”. Inoltre, anche in relazione ai dati dell’ultima trimestrale, ha dichiarato che al momento l’azienda sta lavorando per rendere la piattaforma più semplice da usare, puntando anche sui contenuti video.

L’ultima trimestrale di Twitter ha mostrato ancora una volta i grandi limiti della piattaforma, anche se è stata la prima volta in cui la società è stata profittevole in 12 anni. Primo fra tutti, il fatto che oggi gli utenti percepiscono Twitter come uno strumento difficile da usare. Una percezione concreta e vera, basta dare un’occhiata ai numeri relativi alla base utenti, ferma allo zero con 330 milioni di utenti. Più volte abbiamo sottolineato l’urgenza di un intervento prima che sia troppo tardi,  e prima che Twitter possa davvero finire in mani diverse da quelle attuali.

A proposito di questo, Jack Dorsey, fondatore e CEO di Twitter, parlando alla “Goldman Sachs Technology and Internet Conference”, ha tenuto a precisare alcune cose e ha detto anche delle altre cose interessanti. Intanzitutto, Twitter non è in vendita, aggiungendo che la sua “indipendenza è la nostra forza”. Una dichiarazione importante che spazza via qualsiasi pretendente, anche in un momento in cui il valore in borsa è cresciuto del 24% da giovedì scorso, oggi a 33,70 dollari. E pensare che si dice di Twitter in vendita ormai da due anni, una volta ogni tre mesi circa, e in una occasione ci si era andati anche vicini con l’interessamento di Disney (società di cui Dorsey e membro del CdA).

jack dorsey ceo twitter

Ma Jack Dorsey durante la conferenza ha toccato un altro punto importante che è quello dell’utilizzo della piattaforma e di cosa di potrebbe fare per migliorarlo. Dorsey, di fronte ad un pubblico di investitori, ha ammesso che oggi Twitter è difficile da usare, una difficoltà che vale tanto per gli utenti, quanto per gli investitori.

Un terzo di 2 milioni di persone che ogni giorno approdano sulla piattaforma, con grandi aspettative, restano poi deluse perchè non riescono a trovare ciò che vogliono” – ha dichiarato Dorsey – “ci stiamo concentrando proprio su questo aspetto”. “Gli utenti” – ha continuato Dorsey – “ci chiedono una piattaforma più facile da usare“. Dorsey ha poi ammesso che alle volte ci vogliono mesi per capire come seguire le persone che realmente interessano. L’idea è quindi quella di offrire una esperienza sempre più personalizzata, in modo da riuscire a soddisfare le esigenze degli utenti. Twitter Momenti è nato con questa obiettivo, ma non è riuscito pienamente nell’obiettivo e, del resto, non è pienamente attivo nel nostro paese (uno dei pochi tra l’altro).

Dorsey ha anche individuato una strada per rendere Twitter più facile e immediato da usare, puntando su immagini e video. Ed è proprio su questa ultima forma che Dorsey vuole puntare, “ad oggi la forma di contenuto che è in più rapida crescita”. L’idea è quindi quella di spaziare dalla forma del contenuto testuale verso una forma di contenuto più visiva e immediata.

Si tratta quindi di dichiarazioni che dimostrano una certa presa di coscienza dei problemi che attanagliano Twitter. Sono parole che finalmente danno l’idea che Twitter sta cercando di organizzarsi per superare le difficoltà e quindi sono segnali positivi. Certo, è presto per esprimere una opinione sulle idee al momento allo studio, ma si tratta comunque di qualcosa.

Le idee le passeremo al vaglio non appena saranno rese concrete.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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