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Intervista a Virginio Merola, “Voglio una Bologna più aperta e all’avanguardia”

Intervista a Virginio Merola, candidato alle primarie del Partito Democratico a Bologna per scegliere chi correrà per diventare sindaco della città. E mette in campo una nuova idea per una città più tecnologica e più giovane per farla ripartire.

In occasione delle Primerie del Partito Democratico, che si terranno a Bologna domani e per tutta la giornata, ho pensato di fare alcune domande a Virginio Merola, candidato del Pd che si contenderà la possibilità di correre per la carica di Sindaco rappresentando il centrosinistra. Essendo questo un blog attento a tutto ciò che riguarda il web, i social media e quindi la comunicazione, volevo sapere quale fosse il pensiero di Merola a riguardo. Cioè come un candidato, un politico considera oggi le nuove tecnologie in un’esperienza come questa e come pensa di impiegarle in futuro. E poi, ovviamente, parlare anche di Bologna, città in cui vivo, in uno dei momenti più difficili della sua storia.

Quanto è importante internet per un candidato alla primarie?

Internet è uno strumento importante per la democrazia e la pace nel mondo, c’è chi l’ha proposto per il Nobel, c’è chi lo Primarie Bolognavuole inserire come diritto nella Costituzione e io sono d’accordo. Può bastare come motivazione?

Direi proprio di si. Ma cos’è il progetto Banda Larga?

Il progetto Banda Larga ha un doppio significato. Per prima cosa ho scelto il nome Banda Larga per il movimento di cittadini che mi sostiene, per dare un segno di apertura e innovazione. Il progetto amministrativo che ho in testa, invece, riguarda l’accesso alla rete e l’usabilità dell’infrastruttura Banda Larga. Servono investimenti e serve orientare lo sviluppo dell’economia consapevoli delle potenzialità che essa porta.

Alla presentazione del progetto Banda Larga hai esposto una copia di Wired, con la scritta “Sveglia Italia!”, un’esortazione a migliorare il proprio futuro puntando sulle nuove tecnologie. Era un modo per dire anche “Svegliati Bologna!”?

E’ un modo per dire Sveglia Bologna, ma anche per dire che la nostra città può tornare a giocare un ruolo d’avanguardia in Italia, soprattutto in alcuni settori chiave come la cultura, l’ecologia, le nuove tecnologie e i social media.

In più occasioni hai detto che le keywords di questa campagna, girando per Bologna, ad oggi possono riassumersi in lavoro, giovani e futuro. Quali sono le tue considerazioni a riguardo?

Faremo il contrario della destra. Bologna sarà la città che investirà prioritariamente in cultura, innovazione, ricerca, università. Io terrò la delega all’università e coprogetterò la città insieme al rettore, se sarà d’accordo, e ai giovani. Tremonti dica pure che con la cultura non si mangia, noi a Bologna non mangeremo ignoranza. Voglio equità e merito a Bologna. E’ trent’anni che sento dire che un ricambio è vitale e poi nei cda ci sono sempre gli stessi: non mi fate più fesso. Andatevene a casa, lasciate questa città in mano ai giovani.

Barack Obama, il politico che più ha utilizzato il web per la sua corsa, poi vinta alla Casa Bianca, ha detto che “Internet è il network più aperto della storia, dobbiamo andare avanti su questa strada”. Qual è la tua idea?

Obama e il suo staff hanno aperto un nuova era nella comunicazione politica. Seguo molto i loro progetti come quelli del nuovo primo ministro inglese Cameron. Il mondo anglosassone è avanti da questo punto di vista. Credo si possano mutuare molte cose.

Il web, quindi i social media, hanno contribuito a creare un dialogo più diretto tra la politica e i cittadini. Politica 2.0, ovvero più voce ai cittadini: pensi anche tu che sia così?

Quando propongo una “città digitale” tecnologica e inclusiva, intendo dire che vorrei che un cittadino bolognese potesse dialogare in tempo reale con il mio staff, segnalando la panchina o il vetro rotto con il proprio smartphone. Un rapporto continuo e costante, con risposte entro 24 ore.

Passiamo adesso ai temi più politici. La cosa migliore e quella peggiore che potrebbe capitare alla città dopo queste primarie.

La cosa migliore è vincere le primarie e rimanere uniti. La cosa peggiore sarebbe dividersi.

La prima cosa che faresti per Bologna nei primi 100 giorni del tuo mandato?

Riunire imprese e lavoratori per condividere gli investimenti per andare oltre la crisi economica e recuperare occupazione.

Qual è il tuo messaggio alla città, in uno dei suoi momenti più difficili?

Bologna ha bisogno di un nuovo inizio. Non importa se sei di destra o di sinistra, quello che importa è che insieme possiamo condividere una progetto per il bene comune, da lasciare in eredità alle generazioni future.

Insomma, ideee piuttosto interessanti  e speriamo soprattutto a questo punto che tutto questo possa conretizzarsi. Mi farebbe piacere avere una città così come prospettata da Merola, più giovane, più aperta e più tecnologica in modo da recuperare il suo carattere che al momento sembra offuscato. Ecco che allora mi propongo di sostenere queste idee con il mio impegno, ma anche di fare una critica, costruttiva come sempre, attenta e puntuale.

E’ vero, Bologna ha bisogno di un nuovo inizio!

Tutte le info su orari e seggi per votare le trovate qui.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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3 Commenti

  1. Riporto qui il mio commento lasciato su LInkedin:

    Buoni propositi, nulla da dire. Ma bastano questi paroloni, di cui si riempiono la bocca i politici, di qualsiasi schieramento, per far decollare le opportunità di lavoro per i giovani ? Internet, web 2.0, banda larga, ecc. Tutto qui ? Non dimentichiamoci che finché le aziende, piccole o grandi che siano, non creeranno dei piani di carriera per i tecnici, equivalenti a quelli di altre figure professionali, i migliori se ne andranno e non avremo mai quell’innovazione che serve per riguadagnarci un posto nel benessere mondiale. Oggi la Cina viene dipinta, erroneamente e strumentalmente, come un paese manifatturiero dai bassi costi, nulla di più falso. Stanno lavorando a 360 gradi sulle nuove tecnologie, incluse quelle “green”. Chiedi a Merola di farsi mostrare da un HR un piano di carriera di un tecnico. E’ una linea piatta dopo una breve crescita nei primi anni.

  2. Un motivo in più per chiederglielo, visto che adesso ha anche vinto le primarie e si appresta ad affrontare una dura campagna elettorale per diventare sindaco.

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