Da oggi è finalmente online il nuovo sito di Wired, la popolare rivista che parla di web e non solo. Ad un primo sguardo l’intento di fare un sito semplice è riuscito.
I lettori di Wired, come chi scrive, aspettavano con molta curiosità questa giornata perchè, visti gli intenti che la rivista si era preposta, nella persona del direttore riccardo Luna, il desiderio era quello di vedere che tutto quello che si era detto ci fosse veramente. Come lo stesso Riccardo Luna ha descritto nell’editoriale, Login, al Wired di questo mese, il sito deve avere caratteristiche all’insegna della semplicità, della socialità e della facilità. Ma è veramente così?
Da lettore della rivista avevo delle aspettative molto alte, lo dico subito. Chi legge Wired sa di cosa parlo: ad ogni numero, già dalla copertina, si capisce di avere in mano un numero unico, per poi passare ai contenuti, sempre di alto livello anche grazie alle persone che ci lavorano e anche grazie alla qualità delle interviste e dei reportages che caratterizzano la rivista mese dopo mese. Quindi parlando di sito web, chissà quale diavoleria avrebbero trovato Luna & Co.? Invece, sono rimasto sorpreso già dal primo minuto di navigazione sul sito di quello che ho visto. E cioè che quello che credevo come mirabolante e strabiliante, altro non era che vedere la rivista, così come la sfoglio ogni mese, e ogni giorno, è lì, online. Una cosa non facile.
Certo mancano le preziose copertine, ma l’idea è quella di sfogliare la rivista anche online. Quindi l’idea di semplicità ci sta tutta, Wired è una gran bella rivista perchè ha contenuti elevati e consoni alla linea editoriale della rivista. Potrebbe sembrare una banalità quella che sto dicendo, ma vi è mai capitato di sfogliare una rivista e di pensare dopo un pò “ma che cavolo sto leggendo?”, ecco quella non è una rivista semplice. E questa idea di semplicità la si trova sul sito!
Altra caratteristica che si voleva cogliere era quella della socialità. E questa credo sia stata rispettata appieno. In ogni dove sulla rivista c’è sempre l’opportunità di poter intervenire direttamente e di poter condividere i contenuti. Per un sito importante come questo credo che questa dovesse essere la regola principale. E così è.
Facilità. Riccardo Luna ha scritto a proposito di questo:
Un iphone lo usa un bambino, perchè un sito dovrebbe essere diverso?
Già perchè dovrebbe essere diverso. Se c’è una caratteristica che un sito qualsiasi dovrebbe avere per cominciare ad essere interessante è proprio quella della facilità. E non era facile per un sito come quello di Wired riuscirci, tante le cose da dire dove sarebbe stato facile perdersi, ma non è così. Tutto è posto in modo tale da poter avere sempre la bussola in mano. Una caratteristica che valuto molto in un sito.
Fatte queste considerazioni, tenendo conto di quelle che erano le premesse, direi che wired.it è un gran bel sito che da oggi leggerò quotidianamente, cosa che prima non facevo perchè non lo ritenevo consono a quello che doveva essete lo spazio web di una rivista come questa.
E per finire lasciando a voi la curiosità e il desiderio di scoprire il sito, vi segnalo che da oggi partono 18 nuovi blog, gestiti da personaggi che vengono dal mondo del web, dell’advertising, della tecnologia, per offire sempre più spunti, notizie ai lettori di Wired. Cito tra gli altri Luca Conti, Caterina Policaro, Nicola Mattina, Paolo Iabichino e tanti altri grossi nomi.
Insomma da oggi vale la pena fermarsi su wired.it!
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Proprio mentre scrivevo è arrivata la notizia dell’assegnazione del premio Nobel per la Pace a Liu Xiaobo, dissidente cinese che da tempo lotta per i dirriti civili rispettati in Cina. Sicuramente servirà a portare sempre più all’attenzione internzazionale di quale sia la situazione dei diritti civili in un paese come la Cina e per questo siamo felici. Ma non possiamo non parlare della bellissima iniziativa condotta da Wired Italia, da Riccardo Luna, che ha portato alla candidatura del Web, della rete, proprio per il Nobel della Pace. Un’iniziativa che ha visto il coinvolgimento di illustri personalità, come il premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi o come Yoani Sanchez. Nel nostro piccolo, anche noi abbiano sostenuto e sottoscritto subito tale iniziativa perchè crediamo che il web sia strumento di unità e di pace e lo crediamo ancora. Speriamo che si possa arrivare un giorno a coronare questo sogno e speriamo che questa iniziativa non si esaurisca oggi.