back to top

Keith Haring, ecco il doodle di Google

Grande omaggio da parte di Google a Keith Haring al quale dedica il doodle di oggi sulla versione globale del sito. L’artista oggi avrebbe compiuto 54 anni ed era famoso per le sue opere stile writer che lo fecero diventare uno dei massimi rappresentanti della Street Art

Google doodle Keith Haring

keith haring

Sicuramente guardando il doodle di oggi avrete certamente riconosciuto gli omini che formato la classica scritta del logo Google e forse non vi sarà venuto in mente subito l’artista a cui il doodle è infatti dedicato. Si perchè i suoi disegni sono davvero dappertutto anche nel nostro paese. L’artista che viene celebrato oggi da Google è il grande Keith Haring, infatti oggi avrebbe compiuto 54 anni.

 

Keith Haring nasce il 4 maggio 1958 a Kutztown, in Pennsylvania e rivela il suo talento artistico già molto giovane. Dopo aver regolarmente frequentato le scuole superiori, entra alla Ivy School of Professional Art di Pittsburgh.

Nel 1976, sull’onda della nuova contestazione giovanile e della cultura hippie, gira gli Stati Uniti in autostop, facendo tappa nelle varie città del paese allo scopo di osservare più da vicino i lavori degli artisti della scena americana, quelli così spesso visti solo sulle pagine patinate delle riviste specializzate. Tornato a Pittsburgh lo stesso anno, entra all’Università e tiene la sua prima importante esposizione al Pittsburgh Arts and Crafts Center.

Keith Haring's iconic Radiant baby

Figlio della cultura di strada, parto felice della cosiddetta street art newyorkese, prima della sua consacrazione all’interno del mondo “ufficiale” dell’arte è stato inizialmente un emarginato. Nel 1978 entra alla School of Visual Arts di New York, diventando noto nei primi anni ’80 con i murales realizzati nelle metropolitane e, più tardi, con i lavori esposti qua e là, fra club di vario genere e “vernissage” più o meno improvvisati.

Le novità proposte dall’artista americano, ad ogni modo, sono esplosive e non mancano di attirare l’attenzione degli intenditori più smaliziati. Keith Haring, sulla falsariga del suo modello inconscio e ormai “alto” Andy Warhol, trasmette e inventa un nuovo linguaggio urbano, costituito da sagome quasi infantili o primitive, caratterizzate da un continuo segno nero che si rifà palesemente al fumetto.

Nel 1980 partecipa insieme ad Andy Warhol alla rassegna artistica Terrae Motus in favore dei bambini terremotati dell’Irpinia

Nell’aprile del 1986 Keith Haring apre il Pop Shop, a New York. Ormai è un artista affermato, acclamato in tutto il mondo. Era trasgressivo, quindi significava libertà di gestione personale che nel suo caso si traduce in una vita sempre più sregolata. Nel 1988 gli viene diagnosticato l’Aids e con un colpo a sorpresa annuncia lui stesso la sua triste condizione in un’intervista a “Rolling Stone”. Morì poi nel il 16 febbraio nel 1990.

Ma nel 1989, vicino alla chiesa di Sant’Antonio Abate di Pisa, esegue la sua ultima opera pubblica, un grande murale intitolato Tuttomondo e dedicato alla pace universale.

Anche gli U2 hanno utilizzato opere di Haring per il brano “One” e poi trasmettevano delle immagini in video durante il Pop Mart Tour del 1997-1998.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

2 Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

Ci informiamo sui social media, ma non ci fidiamo

I social media hanno superato la TV come mezzo principale per informarsi, ma la fiducia verso queste piattaforme è molto bassa. Il rapporto AGCOM ci restituisce la fotografia di una informazione debole e la conferma dell'algoritmo del proprietario.

Fiducia digitale degli utenti in calo, fanno peggio i social media

Digital Trust Index 2025 di Thales mostra un calo nella fiducia digitale: se le banche sono al 44%, i social sono al 4%. 82% abbandona brand per dati a rischio.

Meta AI arriva anche in Italia, la IA cambia i social media

Meta AI debutta in Europa e Italia, precisamente in 41 paesi. Integra le piattaforme Meta senza usare dati utenti. Segna l’evoluzione dei social media.

Community Notes di Meta, al via il test negli Usa

Community Notes fa il suo debutto sulle piattaforme Meta, per ora solo in fase di test negli Usa. Il modello è analogo a quello adottato sulla piattaforma X. Esempio di partecipazione collettiva che potrebbe comportare molti rischi.