La puntata di ieri di Report ha sollevato un vero e proprio vespaio di polemiche prendendo di mira questa volta Moncler, il brand italiano famoso nel mondo per la produzione di piumini d’oca di lusso. La vicenda ha avuto un effetto immediato sui social media e anche in borsa. Abbiamo voluto verificare l’effetto proprio sui social media con qualche dato
Ancora una volta una puntata di Report riesce a sollevare un vespaio di polemiche roventi con un effetto immediato su due fronti. La puntata di ieri dal titolo emblematico “Siamo tutti oche” con cui la trasmissione della Gabanelli ha preso di mira Moncler, il brand italiano noto nel mondo per la produzione di piumini d’oca di lusso, indagando e scoprendo il modo in cui l’azienda si approvvigiona delle piume. In sostanza, l’azienda delocalizzerebbe la produzione usando piume di qualità non eccellente. L’aspetto che più ha colpito coloro che hanno seguito la trasmissione è che l’estrazione delle piume avviene quando l’animale è vivo. Per non parlare poi del costo che avrebbe un piumino prodotto per Moncler, ben al di sotto del prezzo abituale.
Su questo vi invito a leggere il bel resoconto che fa Riccardo Esposito sul tema e le considerazioni di Rudy Bandiera che evidenzia qualche ombra nella stessa indagine di Report. La vicenda ha di certo prodotto due effetti immediati o quasi. Il primo, evidente e per certi versi inevitabile, l’effetto sui Social Media, immediato, con una presa d’assalto dei canali sui cui il brand Moncler è presente, specie la fanpage su Facebook. Già poco prima della mezzanotte sulla bacheca della fanpage di Moncler fioccavano commenti da parte degli utenti, come potete vedere nello screenshot rilevato 10 minuti prima della mezzanotte
e il tutto è continuato nella giornata di oggi. L’hashtag #Moncler è stabile tra le prime posizioni in trending topics su Twitter. Altro effetto è stato il calo in borsa del titolo “MONC” perdendo il 4,9%. Un effetto che molti non credevano essere possibile, per il fatto che spesso questo tipo di notizie non influiscono particolarmente sull’azienda e sul suo business. E invece in quest caso accade il contrario. Stamattina sulla homepage del sito ufficiale si vedeva questa scritta
un modo inusuale di rispondere ad una polemica così forte. E invece oggi pomeriggio, forse perchè si è realizzato il tonfo in borsa, Moncler dirama un comunicato ufficiale nel quale mette in chiaro la sua posizione dando “mandato ai propri legali di tutelarsi in tutte le sedi opportune“. La vicenda a quanto pare continuerà ancora per molto. Ma fino al comunicato l’azienda ha dato dimostrazione di chiusura al confronto, mentre invece sarebbe stato meglio agire subito, con una comunicazione che quanto meno contenesse un minimo di spiegazione. Ora, può darsi che Report non sia il solo responsabile del tonfo (pare ci sia alla base anche un outlook negativo sul titolo) ma di certo ha avuto un peso, questo è sicuro.
Ora fatta questa doverosa premessa, abbiamo voluto indagare, come spesso facciamo in questi casi, sul reale impatto della vicenda sui social media, Twitter in particolare. E con l’aiuto prezioso di Talkwalker abbiamo seguito l’hashtag #Moncler estrapolando un po’ di risultati interessanti. Certo, l’analisi può essere riduttiva, ma quanto meno ci offre uno spaccato misurabile di tutta questa vicenda che, ricordiamolo, non nasce direttamente sui social media (come il caso Barilla ad esempio) ma che sui social media si sviluppa per gran parte sotto forma di proteste da parte degli utenti e dei clienti stessi di Moncler.
L’hashtag ha raccolto (fino a questo momento) 12.200 risultati così distribuiti: 11.485 tweet (94,4%); 586 contenuti su Instagram (4,8%); 44 notizie (0,4%) ; 21 risultati su flickr (0.2%); 20 risultati su Facebook (0.2%) ; 14 post su Blog (0,1%).
UPDATE 04/11
Un aggiornamento sul totale dei risultati rilevati da domenica 2 novembre ad oggi. Ieri ne avevamo rilevati 12.200, oggi (in questo momento) sono 22.200 con questa distribuzione:
Twitter: 20.874
Instagram: 1.074
Notizie: 74
Facebook: 56
Flickr: 55
Blog: 42
Come potete vedere il fenomeno ha avuto due picchi: il primo ieri alle 22 con 1.268 risultati, il secondo oggi alle 14 con 1.413 risultati.
Diamo adesso un’occhiata alla performance dell’hashtag #Moncler. Come dicevano prima, il buzz che si è scatenato è misurabile in 14.700 risultati, coinvolgendo 12.200 utenti, il punto più alto si è toccato stamattina alle 8
La Reach è di 124,1 milioni, quindi molto alta. è bene su questo punto, spesso molto discusso, fare una precisazione. Il dato non è altro che la somma delle reach raggiunte dalla chiave di ricerca, quello più alto in questo caso è alle 22 e alle 23 di ieri con una reach di, entrambi, 14,3 milioni; altro segmenti alto lo si è avuto oggi alle 12 con 14,28 milioni e poi alle 17 con 11,8 milioni. La somma di tutti i segmenti raccolti nelle ultime ore, praticamente dall’inizio della trasmissione fino a questo momento
UPDATE 04/11
Aumenta di conseguenza anche la Reach che oggi è di 210,8 milioni con un nuovo picco ottenuto oggi alle ore 12 di 20,2 milioni
Ora guardiamo gli influencer secondo l’hashtag #moncler, ossia gli account che meglio hanno saputo attrarre l’attenzione degli utenti raccontando cosa stava, e cosa sta ancora, succedendo. In basso una classifica totale (con tutte le fonti di contenuto) stilata per Reach:
Questa invece una classifica per engagement
Questa individua i Blog per engagement
Infine, questa individua gli account Twitter più coinvolgenti
Questo è poi il sentiment generato dalla vicenda:
Il 59% è neutro, il 25,8% negativo e il 15,4% positivo. Ci si aspettava forse un dato negativo più pesante.
Questo un po’ tutto il racconto dei risultati che siamo riusciti ad estrapolare. E’ una vicenda che farà ancora discutere e questi stessi risultati potrebbero subire qualche variazione anche se il picco delle conversazioni è tutto contenuto in questa breve analisi.
Adesso, come sempre, attendiamo le vostre opinioni a riguardo e raccontateci anche cosa ne pensate della reazione di Moncler.
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