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IA e possibili rischi di disinformazione, il caso Grok

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L’IA generativa offre opportunità straordinarie ma solleva anche enormi rischi di disinformazione. Grok, l’intelligenza artificiale di X, disponibile per tutti, rappresenta al momento un esempio emblematico.

Negli ultimi anni, come abbiamo più volte sottolineato qui su InTime Blog, l’intelligenza artificiale generativa ha fatto passi da gigante, offrendo strumenti potenti per creare contenuti visivi, testuali e multimediali.

A fronte di tutto questo, la crescente accessibilità di queste tecnologie sta sollevando nuove domande sulla loro sicurezza e sull’impatto sociale.

Un esempio emblematico, per cercare di essere più chiari, è dato da Grok, il chatbot IA sviluppato da xAI, ora disponibile gratuitamente sulla piattaforma X. Grazie a funzionalità avanzate come la generazione di immagini, Grok apre infinite possibilità creative, ma anche scenari inquietanti di disinformazione.

IA e Grok, l’esperimento che fa riflettere

Immaginate una fotografia apparentemente innocua: Elon Musk, Giorgia Meloni e Donald Trump ritratti insieme in un contesto formale. Nulla di più normale, se non fosse che quell’immagine è completamente falsa, generata con l’ausilio di strumenti di IA come Grok.

In pochi minuti è possibile creare contenuti visivi realistici che, se non analizzati con attenzione, potrebbero essere scambiati per veri.

Questo semplice esperimento evidenzia un rischio significativo: la capacità dell’IA di manipolare la realtà, alimentando potenzialmente la disinformazione su larga scala.

Non è un caso isolato. Di recente, un breve video mostrava Elon Musk e Giorgia Meloni intenti a baciarsi, apparentemente durante la riapertura della basilica di Notre Dame a Parigi. Sebbene il video fosse stato creato partendo da una fotografia reale, la scena del bacio era completamente artefatta.

donald trump immagini grok IA disinformazione franzrusso

Molti utenti, tuttavia, hanno creduto che il video fosse autentico, dimostrando come sia facile trasformare un contesto reale in un fatto inesistente e dargli credibilità proprio grazie al legame con elementi reali.

Facilità d’uso e rischi disinformazione 

Un ulteriore esperimento è stato condotto da me, con l’intento di dimostrare la facilità con cui si possono generare contenuti di questo tipo.

Utilizzando Grok, infatti, sono stato in grado di creare ben 15 immagini che ritraggono Elon Musk e Giorgia Meloni insieme, senza incontrare alcuna barriera o limitazione.

immagine grok fake Musk Meloni franz russo 2024
Uno degli esempi di immagine generate con Grok con Elon Musk e la presidente Giorgia Meloni

Sebbene le immagini includessero un watermark visibile, ciò non ha impedito di creare contenuti in serie che, decontestualizzati, possono facilmente alimentare disinformazione.

Inoltre, rimuovere il watermark con un comune programma di editing risulta un’operazione semplice e alla portata di chiunque, rendendo invisibile di fatto uno dei pochi elementi di riconoscimento della natura artificiale di queste immagini.

Questo per dimostrare quanto sia immediato passare da un utilizzo creativo a uno che alimenta potenziali distorsioni della realtà. La possibilità di creare immagini realistiche in serie, senza alcun filtro o controllo, alimenta ulteriormente il rischio di disinformazione e di perdita di fiducia nei contenuti digitali.

Grok, strumento IA all’avanguardia

Grok è uno strumento all’avanguardia, senza dubbio, progettato per rispondere a domande, analizzare immagini e persino generare contenuti visivi. Da poco reso disponibile anche per gli utenti non abbonati alla piattaforma X, Grok si pone come alternativa a chatbot più noti come ChatGPT o Gemini.

Per gli utenti non abbonati a Premium+ sono previste alcune limitazioni:

  • Richieste: si possono inviare fino a 10 richieste ogni due ore.
  • Analisi immagini: la capacità di Grok di interpretare e rispondere a domande su immagini caricate dagli utenti.
  • Generazione di immagini: fino ad un massimo di 3 immagini al giorno.

La sua caratteristica distintiva? Un approccio informale e talvolta ironico che riflette la personalità del suo creatore, Elon Musk. Ma la facilità con cui si possono creare immagini credibili, senza particolari restrizioni, solleva interrogativi sulla necessità di regolamentare questi strumenti.

IA e disinformazione: un problema reale

La possibilità di generare immagini e contenuti testuali altamente realistici rappresenta un rischio elevato, soprattutto in un periodo storico come quello che stiamo vivendo.

In un contesto dove i contenuti vengono condivisi e consumati in pochi secondi, distinguere il reale dal falso diventa sempre più complesso.

immagine grok fake Musk Meloni franz russo 2024
Immagine realizzata con Grok alla sinistra ELon Musk e alla destra la presidente Giorgia Meloni
Immagine realizzata con Grok, alla sinistra ELon Musk e alla destra la presidente Giorgia Meloni
Immagine realizzata con Grok alla sinistra ELon Musk e alla destra la presidente Giorgia Meloni

L’IA generativa, se utilizzata in modo improprio, può creare narrazioni ingannevoli, alterare il dibattito pubblico e minare la credibilità delle fonti affidabili.

Le conseguenze di questo fenomeno sono già evidenti.

Dai deepfake che manipolano video di figure pubbliche (quello citato prima tra Musk e la Meloni a Parigi), alle immagini che alimentano teorie complottiste, il rischio è che la disinformazione diventi ancora più difficile da arginare.

Inoltre, piattaforme come X, che puntano su questi strumenti per attrarre e coinvolgere gli utenti, hanno la responsabilità di garantire un utilizzo etico e trasparente della tecnologia.

In relazione proprio a X, questo è ancora più necessario. Proprio perché Grok si alimenta dei contenuti condivisi sulla piattaforma. E poi, di recente, la piattaforma ha cambiato le condizioni di utilizzo della piattaforma specificando che i post degli utenti serviranno ad alimentare proprio strumenti di IA con un accordo tacito, senza possibilità di scelta.

Opportunità e sfide dell’IA generativa

Non tutto, però, è negativo.

L’intelligenza artificiale generativa offre anche opportunità straordinarie. Può essere un alleato nella creazione di contenuti educativi, nel supporto alla creatività artistica e persino nella ricerca scientifica.

Ma come ogni tecnologia potente, necessita di regole chiare e di un utilizzo consapevole. L’equilibrio tra innovazione e sicurezza è una sfida cruciale per il futuro.

Un passo fondamentale è sensibilizzare gli utenti. Sapere che un’immagine o un testo possono essere generati dall’IA è il primo passo per approcciare questi contenuti con spirito critico.

Inoltre, le aziende che sviluppano queste tecnologie dovrebbero puntare su sistemi più sofisticati di riconoscimento dei contenuti artificiali, dato che il semplice watermark, come dimostrato, è facilmente rimovibile con strumenti di editing comuni, riducendo la sua efficacia come deterrente.

E anche provare a migliorare e rafforzare i limiti di utilizzo, evitando situazioni sensibili. Questo per evitare che si possa ricorrere a questi strumenti per creare fake news e disinformazione.

Oltre a questo, le aziende dovrebbero intensificare i controlli e intervenire immediatamente nel momento in cui ci si accorge che certi contenuti (come quello di Musk e Meloni a Parigi) sono usati sulle piattaforme con l’intendo di disorientare il pubblico.

Serve una maggiore consapevolezza

Questa riflessione non vuole demonizzare l’IA generativa, ma piuttosto invitare a un uso responsabile e consapevole.

La tecnologia in sé non è il problema: è l’uso che se ne fa a determinare il suo impatto. Strumenti come Grok hanno un potenziale enorme, ma è fondamentale istruire gli utenti e introdurre norme che ne regolino l’utilizzo.

Viviamo in un’epoca in cui la realtà digitale si intreccia sempre più con quella fisica. Essere informati, critici e consapevoli è la chiave per affrontare le sfide di un mondo in continua evoluzione.

Perché, alla fine, il vero potere dell’intelligenza artificiale risiede nella nostra capacità di governarla con saggezza.

[Tutte le immagini presenti in questo articolo sono state realizzate usando l’intelligenza artificiale Grok, con evidente watermark sulle stesse immagini]

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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