Una recente indagine di GlobalWebIndex ci illustra come i social media vengono oggi usati dalle generazioni, e cioè: Generazione Z, Millennials, Generazione X, Baby Boomers. Dall’indagine risulta che la Generazione Z è quella che in pratica tende a sostituire il web con questi strumenti, che oggi sono molto di più di semplice canali dove “restare in contatto con gli amici”.
L’indagine che di recente ha pubblicato GlobalWebIndex, sempre molto utile per questa tipologia di dati, assume una certa rilevanza a questo punto del percorso dei social media, perchè se qualche anno fa venivano considerati una moda (fad), adesso per una intera generazione di persone diventano il web. I social media per queste persone, quelli della Generazione Z (i nati tra la fine degli anni ’90 e il 2010), rappresentano una sfera all’interno della quale non solo ritrovare contatti ma cercare prodotti, informarsi, imparare, insomma tutto. Per loro i social media sono l’essenza stessa del web, come vedremo tra poco nei dati.
Dall’altra parte, cresce l’uso dei social media da parte dei Baby Boomers, ossia quella generazione di persone nata tra il 1945 e il 1965, specialmente per quel che riguarda Instagram e WhatsApp in particolare, facendo segnare tassi di crescita molto elevati.
Possiamo dire quindi che se fino a poco tempo fa si parlava solo dei Millennials, oggi sicuramente è più logico parlare della Generazione Z, che diventano l’esempio stesso della generazione nativi digitali e anche le aziende cominciano ad accorgersene. Per inciso, anche se non è questa l’occasione Moise Kean, il giovane calciatore italiano, indicato erroneamente come Millennials, in effetti lui appartiene alla Genrazione Z, essendo nato nel 2000. Solo per fare un esempio popolare e concreto. Ma vediamo adesso qualche dato dalla ricerca di GlobalWebIndex, ricerca portata avanti attraverso un sondaggio online su un campione di 113.932 utenti.
Ebbene, il primo dato da rilevare è che proprio la Generazione Z è quella che trascorre più tempo sui social media, cioè 2 ore e 55 minuti al giorno (+18% in un anno), a fronte di una media di 2 ore e 18 minuti. Subito dopo ci sono i Millennials con 2 ore e 38 minuti, con un incremento di soli 7 minuti in un anno. Utile osservare che dal punto di vista della collocazione geografica, gli utenti LatAm, quelli dell’America Latina, arrivano a 3 ore e 27 minuti al giorno.
Dal punto di vista degli account attivi sui social media a testa, non sono gli utenti della Generazione Z ad averne di più, ma sono i Millennials, infatti questi ultimi ne hanno in media, a testa, 10,1, mentre quella della GZ ne hanno 9,9. Se guardiamo il dato dal punto di vista geografico, notiamo che la Generazione Z ha il primato di account di Nord America, Sud America ed Europa, mentre i Millennials primeggiano in Asia e Africa (Mena e Apac). In America Latina poi troviamo il primato dei Baby Boomers che hanno attivi 7,7 account a testa; in Europa è di 4,7; il più basso lo troviamo nel Nord America con meno di 4 a testa.
Ma quali sono le piattaforme social media che le generazioni di utenti usano a livello globale? Ecco, la Generazioni Z usa molto YouTube (89%) e Instagram (74%) e su questo non ci potevano essere dei dubbi. Quelli della Generazione Z usano poi Facebook come quelli della Generazione X; Facebook che insieme a Twitter è poi la piattaforma più usata dai Millennials. Gli utenti della GZ usano anche molto WhatsApp, 65% contro il 66% dei Millennials.
Ma se è vero che su Instagram si nota un aumento del 17% degli utenti della Generazione Z o un aumento del 63% dei Millennials, è anche vero, dato molto interessante, l’aumento degli utenti Baby Boomers del 60%, il dato più alto. E il dato più alto i Baby Boomer lo fanno registrare anche su WhatsApp, +44%, anche qui il più alto. Quella dei Baby Boomers è la generazione che ha sempre guardato con diffidenza al digitale e al web in generale, ritenendo che non fosse utile, se non dannoso. Poi, pian piano, col passare degli anni si è verificato un lento avvicinamento, inevitabile per certi versi, e ora si verifica un avvicinamento più rapido e consapevole. E’ utile notare che questa categoria di persone in Italia è il 28,7% sul totale, un dato da non sottovalutare.
Ed ora veniamo a quello che rappresenta il dato più interessante della ricerca che riguarda il futuro dei social media e di come cambiano le abitudini di utilizzo degli utenti. Come sappiamo, i social network (l’appellativo social media viene usato perchè su queste piattaforme si ci informa anche, diventando luoghi di condivisione di notizie) sono nati come luoghi online per favorire il contatto tra persone, soprattutto con quelle persone lontane, specialmente ex-compagni di scuola, di università, persone di cui si erano perse le tracce nel corso del tempo. Era questa la motivazione per cui nel 2004 nasceva Facebook. Nel corso degli anni queste piattaforme sono cresciute, moltiplicando i servizi e, come nel caso di Facebook, diventando un vero e proprio ecosistema di servizi e di esperienze, soprattutto. Tutto questo fino a qualche anno fa veniva considerato “a lato” del web, una conseguenza di quella che è la vera “casa” online per tanti.
Dai dati della ricerca non possiamo dire che lo stesso oggi valga peer gli utenti della Generazione Z che vedono i social media come la loro “casa”. Infatti, sui social media cercano i prodotti da acquistare e hanno sostituito con questi strumenti anche i motori di ricerca. Siamo di fronte ad una generazione di utenti che è nata osservando prima i social media, quasi sempre YouTube, e poi il web, quasi sempre Google. Non che il web smetta di essere la casa in generale, ma per una generazione di utenti questo è in secondo piano.
E parlando di futuro, oggi gli utenti a livello globale non usano più i social media solo per restare in contatto con gli amici (dato in decrescita) ma lo fanno per cercare prodotti da acquistare (dato in crescita del 30% in tre anni).
Ed è in questo contesto, molto orientato alla Generazione Z che il fenomeno dell’Influencer Marketing crescerà ancora, visto il crescente interesse che vi ripone questa generazione.