back to top

I Blog non sono Morti, stanno solo cambiando Forma

Data:

Qualche anno fa li avevano dati per morti, l’arrivo dei Social Media, dicevano, avrebbero spazzato via i Blog. E invece eccoli ancora presenti, infatti non sono mai spariti del tutto, hanno solo cambiato la loro forma. Vediamo adesso cosa è successo in questi ultimi anni e quale piattaforma scegliere per fare blogging oggi.

Era il 2011 quando cominciava a circolare la voce che i Blog erano morti, tutti sembravano esultare e pochi erano quelli che quasi piangevano la prematura dipartita. Tranne quegli irriducibili e radicali che vanno sotto il nome di “blogger”, parola che ultimamente pochi sanno davvero pronunciare. A parte questo inizio non certo coloratissimo, il tema di oggi è molto serio ed certamente più allegro. Sì, perchè la bella notizia è che i Blog non sono mai morti, hanno solo cambiato la loro forma. Più di altri, in questi ultimi 5 anni almeno, hanno saputo cambiare pelle e adeguarsi ai tempi.

blog blogging social media franzrusso.it 2016

Blog, alcuni cenni storici

Come forse buona parte di voi sanno, il Blog nasce nel 1997, anche se ci sono altri che indicano la data al 1994, quindi molto prima del Web 2.0 e dei Social Network. La piattaforma di quell’anno era stata realizzata da Dave Winer insieme a Microsoft (si quello di Redmond) e con quella piattaforma Jorn Barger, un cacciatore americano diede diario online, “Robot Wisdom”, ad oggi indicato come il primo Blog. A quel tempo (sembra di parlre di centinaia d’anni, ma sono solo qusi 20 anni) si chiamava “Web-log” e solo nel 1999 gli venne dato il nome Blog e il primo a farlo fu Peter Merholz. E, restando in qualche cenno storico, sempre nel 1999 nasceva “Blogger” piattaforma realizzata da Pyra Labs, successivamente comprata da Google nel 2003. E sempre nel 2003 nasceva WordPress, la prima vera piattaforma di blogging e in quell’anno i blog attivi erano poco più di 2 mila. Sempre restando nei numero di diffusione, nel 2006 i Blog erano 50 milioni secondo i dati che forniva Technorati. E nel 2011 erano 173 milioni, in 5 anni si erano più che triplicati. E fin qui i numeri ufficiali perchè poi Nielsen chiuse quel servizio utile che era Incite, sviluppando verso i social media.

blog 2011

Intanto era nato il Web 2.0 nel 2004, lo stesso anno in cui erano nato Facebook. Ma a pensarci bene il Blog anticipa il concetto della condivisione alla base del Web 2.0 e dei social network, il contenuto era elemento di condivisione già nel 1997.

Passaggio storico doveroso, sintetico (ci sarebbe poi da tanto altro da dire) ma necessario per inquadrare meglio l’argomento e ribadire il concetto che i Blog non sono morti.

Blog: Hosted o Self-Hosted?

Altro passaggio necessario riguarda una distinzione che è utile fare per non entrare in confusione. Oggi chiunque, e in pochi minuti, può aprire il suo blog e di piattaforme (che adesso vedremo) ce ne sono. Parliamo in questo caso di “hosted”, ossia di blog che si attivano in pochi minuti senza avere problemi di ricercare il servizio di hosting migliore. L’altra categoria è poi quella del “self-hosted” e in questo caso la scelta di fare blogging è molto più impegnativa. E’, quasi sempre la scelta che fa chi vuol fare il blogger per mettere in pratica un suo progetto stabile dal quale scaturisce un vero e proprio lavoro.

Ecco, avendo più chiaro questo passaggio, diamo una ulteriore prova che i Blog non sono morti. Perchè chi vuole oggi aprire un proprio Blog in pochi e veloci passaggi non ha che l’imbarazzo della scelta in termini di piattaforma tra:

  • WordPress.com – la piattaforma offre una vasta scelta di temi ma non offre nulla dal punto di vista dei plug-in e dal punto di vista della pubblicità. E’ una piattaforma con cui è davvero facile, con pochi click, cominciare a pubblicare.
  • Medium – è la piattaforma di blogging del momento, lanciata nel 2012 da Evan Williams (co-fondatore ed ex CEO di Twitter), è semplice da usare, infatti si apre subito con il proprio account Twitter. E’ forse la dimostrazione di quanto i Blog siano cambiati nel tempo, avendo questa una chiara connotazione social.
  • Blogger – la piattaforma di Google resiste ancora oggi, anche se non ha mai conosciuto nel tempo una grande diffusione. Si può integrare con il proprio account Google ed è possibile monetizzare utilizzando AdWords. Offre diversi temi da scegliere, ma è anche la dimostrazione di come Google non abbia mai investito seriamente su questa piattaforma.
  • Tumblr – la piattaforma nata nel 2007 e oggi di proprietà di Yahoo! è molto diffusa anche nel nostro paese. E’ una piattaforma per il blogging veloce, dinamico e social. Se avete interesse a fare blogging di altro tipo, allora è meglio scegliere altre piattaforme.

Le piattaforma self-hosted sono invece scelte, come dicevamo prima, da chi ha in mente di aprire un blog con l’idea di avviare un progetto nuovo che quasi sempre, con un adeguato percorso di crescita, fatto di costanza e impegno, finisce per diventare un vero e proprio lavoro. Certo, non mancano gli esempi di blog hosted che poi passano alla modalità self-hosted, ma diciamo che questa modalità è quella che richiede più impegno.

E tra le piattaforme (e non sono poi tantissime) più facile da usare, a differenza di Joomla o Drupal più orientate ad un pubblico di sviluppatori, si possono citare:

  • WordPress.org – a differenza della piattaforma .com, questa offre molti più strumenti, da accesso all’utilizzo dei plug-in, è customizzabile. Tra le versione self-hosted è certamente la più usata.
  • Ghost – è una piattaforma più recente, facile da usare e sta cominciando ad essere usata da diversi blogger. Semplice da usare, stile pulito e backend di facile intuizione. La community è ancora piccola e non paragonabile a quella di WordPress, la si segnala di certo per la facilità d’uso.
  • Movable Type – piattaforma di blogging molto conosciuta, a differenza di WordPress e Ghost è un CMS a pagamento. Facile da usare, con diverse features a disposizione, conta ancora su una community molto ristretta e questo può essere un limite.

Se dovessimo dare dei consigli, allora è opportuno orientarsi su WordPress, per la sua facilità e per la sua diffusione. Qualche mese fa scrivevamo che il 25% dei siti web nel mondo sono su piattaforma WordPress e che tra i CMS la percentuale sale al 58%.

Ma l’importante, prima di scegliere la piattaforma, è capire bene cosa si vuole fare e con quale impegno si decide di aprire un Blog.

Spero che l’obiettivo di dimostrare che ad oggi i Blog sono ancora vivi e vegeti sia riuscito. In ogni caso, mi piacerebbe molto conoscere anche la vostra opinione.

Molte di queste opinioni le trovare anche in questo video al DigitalicX dello scorso dicembre presso la Rai di Milano.

avatar dell'autore
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

Amazon rafforza la collaborazione con Anthropic per il futuro dell’IA Generativa

Amazon investe altri 4 miliardi di dollari, portando ad 8 l'investimento complessivo, in Anthropic. Si rafforza la competizione nell’IA generativa con AWS e modelli avanzati per rivoluzionare il mercato.

Lo spot Coca-Cola e la IA, quando la magia non convince

Lo spot natalizio della Coca-Cola, realizzato con IA, divide il pubblico. Le critiche riguardano la "freddezza", imperfezioni varie e mancanza di emozione

Social media, da luoghi di interazione a strumenti di potere

Elon Musk c'è riuscito: ha trasformato X in uno strumento di potere politico. Quelli che prima erano strumenti di interazione, oggi sono strumenti di potere.

La fuga da X e crescita delle altre app: come chiudere l’account in sicurezza

La strada di X è segnata e segue quella di Elon Musk. Aumentano gli utenti che abbandonano la piattaforma verso altre app in particolare verso Bluesky ma anche verso Mastodon e Threads.