back to top

#HurricaneHackers, gli Hackers contro l’uragano Sandy

Si è detto molto in queste ore in cui Sandy ha flagellato la costa orientale degli Usa, colpendo anche la città di New York, di come la rete nonostante le tante difficoltà abbia saputo “fare rete”. Un esempio su tutti è quello portato avanti dagli hackers che hanno messo a disposizione le loro competenze per aggirare i gravi disagi, sul web

Uragano Sandy New York - New York TimesMentre scriviamo “il peggio è passato” come ha affermato il sindaco di New York, Blooomberg, ma Sandy ha fatto sentire tutta la sua forze causando gravi danni e facendo anche delle vittime, purtroppo, sarebbero 33 al momento. Ma la giornata è stata anche segnata dai tanti disagi registratisi sulla rete con siti come Huffington Post o Gizmodo oscurati completamente coi server messi fuori uso dalla potenza dell’uragano. E nonostante tutto l’informazione sul web non ha mai smesso di dare notizie su quello che stava accadendo. Twitter era un fiume in piena di notizie e comunque la rete è stata più forte dell’uragano. E lo testimonia Hurricane Hackers, un gruppo di hackers che si sono messi insieme condividendo informazioni e dati utilizzando gli strumenti messi a disposizione dal web e quindi anche attraverso i canali social. Lo scopo di questo gruppo era quello di fornire informazioni per la messa in sicurezza e il ristoro per tutte quelle persone che si trovassero nei punti colpiti dal Frakenstorm.

Ma non solo informazioni sui posti sicuri in cui rifugiarsi ma anche monitoraggio sull’interruzione dell’energia elettrica causate dalla tempesta e anche l’indicazione dove fosse obbligatorio posizionare sacchi di sabbia.

Hurricane Hackers

Lo strumento principale utilizzato da questo gruppo di hackers è stato Google Docs dove sono stati documenti che riportavano l’avanzamento dei progetti approntati per l’emergenza riportando tutti i links da seguire. Il gruppo ha poi creato un hashtag #HurricaneHackers attraverso il quale coinvolgere quante più persone possibili che fossero in grado di dare informazioni e raccoglierle nei vari progetti. Inoltre hanno creato un canale attivo di comunicazione diretta via Internet Relay Chat, (IRC), dando un supporto ulteriore nel coordinamento dell’iniziativa.

Anche Google ha dato il proprio supporto mettendo online una mappa che mostra le zone colpite dall’uragano Sandy in tempo reale.

Ma il ruolo principale, come già capitato in altre situazioni di crisi, basti pensare al Terremoto in Giappone quando le linee telefoniche saltarono a causa del sisma ma la rete dei soccorsi si organizzò in tempi rapidissimi su Twitter, lo hanno giocato i Social Media. E lo stesso gruppo Hurricane Hackers ha lanciato un altro hashtag #SandyAid attraverso il quale far confluire tutte le informazioni circa gli aiuti, un esempio recente fu quello dell’hashtag #riotcleanup, utilizzato per ricostruire le comunità colpite dai riots londinesi dell’estate del 2011.

Spesso e volentieri ogni volta che sentiamo la parola hackers viene fuori l’immagine comune del tipo chiuso in un seminterrato pronto a disattivare il disattivabile, un’immagine ormai obsoleta Oggi l’hacker è più consapevole e capace di creare progetti sociali, completamente open-source, che possono davvero essere di fondamentale utilità per l’intera collettività. Come appunto questo caso di cui vi abbiamo parlato.

(image credits: New York Times)
avatar dell'autore
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

3 Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

Lo spot Coca-Cola e la IA, quando la magia non convince

Lo spot natalizio della Coca-Cola, realizzato con IA, divide il pubblico. Le critiche riguardano la "freddezza", imperfezioni varie e mancanza di emozione

Social media, da luoghi di interazione a strumenti di potere

Elon Musk c'è riuscito: ha trasformato X in uno strumento di potere politico. Quelli che prima erano strumenti di interazione, oggi sono strumenti di potere.

La fuga da X e crescita delle altre app: come chiudere l’account in sicurezza

La strada di X è segnata e segue quella di Elon Musk. Aumentano gli utenti che abbandonano la piattaforma verso altre app in particolare verso Bluesky ma anche verso Mastodon e Threads.

X pagherà i Creator in base alle interazioni Premium

X da oggi rivoluziona i pagamenti ai creator, puntando sull’engagement degli utenti Premium. E potrebbe portare ad un abbassamento della qualità dei contenuti.