Oggi Google ci ricorda l’anniversario della nascita di una grande donna, la fisica polacca e premio Nobel Maria Skłodowska, meglio conosciuta come Marie Curie. Sue le ricerche e le scoperte sulla radioattività
Anche oggi Google ci da modo di ricordare un grande personaggio con il suo doodle dedicato in homepage. In occasione delle celebrazioni dei 144 anni dalla sua nascita, oggi la dedica particolare è per Maria Sklodowska, meglio conosciuta come Maria Curie, ricercatrice, fisica e chimica, premio Nobel, tra l’altro una delle poche donne ad averlo vinto, per le sue ricerche sulla radioattività. Una grande donna che merita di essere ricordata, anche attraverso occasioni come queste, altrimenti sarebbe stato difficile anche il solo parlarne. Sue tante importanti scoperte, si va dalla scoperta e l’isolamento di due elementi della Tavola Periodica come il Radio e il Polonio alla sua attività di “radiologa” ante litteram sui campi di battaglia della prima guerra mondiale, con “unità mobili” come mezzo di diagnosi per i soldati feriti.
Più spesso il suo nome viene affiancato alla scoperta della bomba atomica, ma ci si dimentica facilmente che oggi il suo lavoro è di enorme importanza. Basti pensare che senza le sue ricerche oggi non si sarebbe potuto misurare le emissioni radioattive stimate di Chernobyl,50 milioni di Curie, e di Fukushima,60 milioni di Curie, tanto per fare un esempio.
Ma come dicevamo prima è stata una delle poche donne al mondo a vincere un premio Nobel per i suoi studi in fisica nel 1903 e un premio Nobel per le sue ricerche in chimica nel 1911, ma anche l’unica donna ad aver vinto un Nobel per due categorie differenti. E’ il caso di dire che il suo lavoro è stato ampiamente riconosciuto e non è stato vano.
A tal punto, che quasi come uno scherzo del destino, la stessa Marie Curie negli ultimi anni della sua vita si ammalo’ di anemia perniciosa, di sicuto conseguenza della continua manipolazione di sostanze radioattive, e mori’ il 4 luglio 1934 a Passy, in Francia dove lei era arrivata nel 1891. Ancora oggi a distanza di quasi un secolo i suoi appunti di laboratorio non possono essere consultati senza opportune protezioni, a causa della loro radioattivita’.