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Google Art Project aggiunge nuove collezioni

Google Art Project aggiunge nuove collezioni e si arricchisce di ben 151 musei di 40 paesi. Quadri, sculture, fotografie e opere della street art sono così alla portata di appassionati e non solo, attraverso un clic. Un viaggio affascinante con nuove modalità di navigazione

I disegni sulle rocce del Sud Africa, i graffiti brasiliani oppure opere dell’arte aborigena. Sono solo alcune delle nuove collezioni che sono state aggiunte al Google Art Project, il museo virtuale di Google che è stato lanciato un anno fa e che da oggi si arricchisce con ben 151 musei di 40 paesi diversi. Inizialmente il progetto poteva contare solo su 17 musei e 1,000 immagini di opere. Oggi le opere illustrate e navigabili sono 30,000. C’è poi la possibilità di visitarle in modalità Street View disponibile per 46 musei.

Il Progetto Art si estende e abbraccia musei e istituzioni di tutte le dimensioni, specializzati in arte o in altre culture. Ad esempio, è possibile dare un’occhiata alla Casa Bianca a Washington, esplorare la collezione del Museo di Arte Islamica in Qatar e continuare il viaggio verso il Trittico Santiniketan nelle sale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Delhi in India. Per l’Italia sono disponibili gli Uffizi di Firenze e i Musei Capitolini di Roma. Provate a visitare e navigare la Venere di Botticelli, “La Nascita di Venere”, adesso potete allargare la visualizzazione per vedere meglio i particolari e se passate in modalità Street View vi ritroverete in un attimo nella sala dove si trova esposta visitandola a 360°. Un viaggio davvero affascinante.

Google Art Project

Altra grande novità è l’integrazione con Google Plus, una volta effettuato il login con il vostro solito che utilizzate per accedere a Google automaticamente si integrerà con il vostro account di Google+ potendo così condividere la vostra visita al museo con i vostri amici e si può anche costruire la propria collezione di opere attraverso My Gallery.

Prossimamente verranno lanciate altre collezioni e monografie come quella per Nelson Mandela, o anche le immagini ad alta definizione dei “Rotoli del Mar Morto”  o Manoscritti del Mar Morto, composti da circa 900 documenti, compresi testi della Bibbia ebraica, scoperti tra il 1947 e il 1956 in undici grotte dentro e intorno al Uadi di Qumran, vicino alle rovine dell’antico insediamento di Khirbet Qumran, sulla riva nord-occidentale del Mar Morto (fonte: wikipedia), o ancora la riproduzione in 3D di città francesi del 18° secolo.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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