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Gli Adolescenti sui Social Media preferiscono Twitter

Adolescenti e Social media, un argomento interessante soprattutto se lo si guarda in relazione al tema della Privacy. Lo studio che Pew Research Center ci offre un quadro chiaro su come i ragazzi tra i 12 e i 17 anni usano i Social Media. E il dato più rilevante è che molti preferiscono Twitter a Facebook

Quando si parla di Adolescenti e Social Media è fondamentale approcciare all’argomento dal punto di vista della Privacy, vista proprio la giovane età degli utenti che si vuole considerare. E’ vero che i Social Media sono ormai entrati nella vita di tutti i giorni e stiamo parlando di una fascia di età molto più aperta alle nuove tecnologie. Ma il tema della Privacy in questo contesto si fa più forte, allo scopo di proteggere proprio questi giovani utenti. Allora lo studio di Pew Research Center, uno dei più autorevoli istituti di analisi dei fenomeni legati alla rete e non solo, dal titolo “Teens, Social Media, and Privacy“, ci da spunti interessati su cui riflettere e anche dati aggiornati. Su tutti, c’è da rilevare che il sondaggio rileva che molti teen-agers stanno cominciando a preferire Twitter a Facebook. Altro dato interessante è che è vero che gli adolescenti condividono molto di quello che li riguarda, ma cominciano a difendere quella che è la loro reputazione online.

Come dicevamo, dato rilevante su tutti è questo: il 94% degli adolescenti intervistati dice di avere e di gestire il suo profilo su Facebook, ma, rispetto al 2011 aumenta più del doppio il numero di utenti giovanissimi che usano Twitter, passando dall’12 al 26%. E leggendo gli estratti delle interviste fatte ai giovani si capisce che questa migrazione è motivata dal fatto che su Facebook ci sono troppi adulti e di essere stanchi di leggere delle angosce adolescenziali oppure di leggere cosa l’amico di quell’altro ha mangiato per cena. Insomma, rispetto alle ultime argomentazioni, non hanno tutti i torti, ma questo è un altro discorso.

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Sempre rimanendo su Twitter, il 64% dei teen-agers intervistati dice che i loro tweets sono pubblici e che chiunque può leggerli, il 24% dice che i loro tweets sono privati, mentre il 12% sostiene di non essere a conoscenza se i loro tweets sono pubblici o privati.

Ora a vedere questi dati, sembra che i giovanissimi vogliano si condividere ma provare anche piattaforme che siano in linea con i loro gusti ed esigenze. In questo, in maniera generale, si spiega questa “migrazione” da Facebook verso Twitter, cioè nel tentativo di provare a condividere sperimentando anche canali diversi. Infatti, cresce l’utilizzo tra i giovanissimi di Instagram e Tumblr. Proprio questa piattaforma, di recente acquistata da Yahoo! per la cifra si 1,1 miliardi di dollari, ha il suo punto di forza proprio sugli utenti giovani.

Ma altro dato interessante che emerge da questo studio è che i giovani cominciano a prendere sempre più coscienza del tema della Privacy. Il 90% degli utenti tra 12-17 anni condivide foto di sè stessi, erano il 79% nel 2006; il 70% rivela la città o il paese in cui vive, erano il 60% nel 2006; il 20% rende pubblico il numero del proprio cellulare, erano il 2% nel 2006. Ma nonostante questi dati, il 60% dei giovani utenti intervistati sostiene di cominciare ad avere più attenzione sulle cose che pubblicano, cancellando o correggendo contenuti. E poco più del 50% dei ragazzi intervistati sostiene di cominciare a cancellare commenti o contenuti poco graditi pubblicati da altri sul proprio profilo.

Sono dati che certamente ci dimostrano maggiore attenzione verso la Privacy da parte degli utenti giovanissimi e questo può far solo ben sperare. Certo, è difficile propendere per una soluzione che sia coercitiva o di proibizione dell’uso dei Social Media, ormai sono canali che fanno parte della nostra vita quotidiana, ma certamente avere attenzione, soprattutto da parte dei giovanissimi utenti, è sempre una buona norma.

Allora che ne pensate di questi dati? Commentate e raccontateci la vostra opinione.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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1 commento

  1. Io mi sono tolta da pichi giorni da facebook perché è veramente diventato troppo noioso ed inutile. Su Twitter puoi condividere i tuoi pensieri e scambiarsi con le altre persone le proprie idee e sarai anche più al sicuro perché almeno da quanto io so non c’è traccia di bullismo.

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