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La fuga da X e crescita delle altre app: come chiudere l’account in sicurezza

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E la strada di X è segnata e segue quella di Elon Musk. Aumentano gli utenti che abbandonano la piattaforma verso altre app in particolare verso Bluesky ma anche verso Mastodon e Threads.

Il recente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, rieletto il 5 novembre 2024, ha avuto un impatto anche sui social media. Si potrebbe dire quasi inevitabile.

X, quella che una volta era conosciuta come Twitter, ha visto aumentare in modo evidente l’abbandono da parte degli utenti. Un fenomeno che era già iniziato sotto la gestione di Elon Musk. Che ora sembra aver preso un’accelerazione senza precedenti.

Fenomeno che poi si è sempre verificato in conseguenza di azioni o di affermazioni da parte del proprietario. Basti pensare al “caso Brasile”.

X: da luogo di conversazione a luogo di scontro

Da luogo d’aggregazione e conversazione, Twitter si è trasformato con la nuova gestione di Musk in un ambiente che amplifica, e talvolta incoraggia, contenuti estremi. Per molti utenti, X è diventato un simbolo di forte polarizzazione e continua tensione, dove problemi già noti di disinformazione, discorsi d’odio e teorie complottiste sono stati elevati quasi a nuovi “valori” della piattaforma.

Quello che prima era una debolezza di Twitter è diventato per X una sorta di “caratteristica”: un luogo dove le regole appaiono più fluide, i confini tra libertà d’espressione e incitamento all’odio più sottili.

La gestione di Musk, con il suo stile provocatorio e irriverente, ha contribuito a fare di X un ambiente che attira e amplifica contenuti controversi. Fino a costituire un vero terreno fertile per la diffusione di ideologie estremiste.

Molti di voi che seguono questo blog (che da poco ha compiuto 16 anni), e che ringrazio, sanno quante volte è stato raccontato qui delle difficoltà di Twitter. Piattaforma che ha saputo costruire un forte rapporto con le notizie in tempo reale, al punto da diventare punto di riferimento per le informazioni.

La fuga da X e crescita delle altre app: come chiudere l’account in sicurezza

Quando Twitter era il centro delle notizie

Sono tantissimi i casi in cui le notizie sono arrivate prima da Twitter e poi altrove. Su tutti, la morte di Osama Bin Laden.

Ma, al tempo stesso, la piattaforma nel corso degli anni si è trovata spesso di fronte a contenuti di odio, di razzismo, di violenza. E di non saperli affrontare in maniera adeguata.

Questo per non voler risolvere il dilemma relativo alla libertà di parola per evitare di scontentare qualcuno.

Alla fine, con Jack Dorsey che ha saputo cucinare per bene il piatto, Elon Musk si è trovato di fronte la tavola bandita e un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Per portare a compimento il suo disegno.

Musk è stato scaltro quindi ad approfittare dei tanti problemi lasciati in sospeso su Twitter. E trasformarli in funzionalità vitali su X. La libertà di espressione, il free speech, a copertura e giustificazione di tutto.

Ed è quello che abbiamo sotto gli occhi ormai.

Solo che, di fronte a tutto questo, di fronte ad una piattaforma che somiglia sempre più a 4chan o a Truth (e lo diventerà chiaramente ormai), molti utenti iniziano a guardarsi intorno, per cercare di fuggire a questa piattaforma sempre più intrisa di contenuti violenti e di disinformazione.

È in questo contesto che molti utenti stanno cercando nuove alternative, approdando su piattaforme come Mastodon, Bluesky e Threads.

La crescita di Mastodon, Bluesky e Threads

Mastodon

Con l’esodo da X, Mastodon è riuscito a distinguersi per un modello che non risponde alla logica centralizzata tipica dei social media per come li conosciamo.

Passata da 3,5 milioni di utenti nel 2022 a quasi 9 milioni nel 2024, Mastodon attrae utenti alla ricerca di una piattaforma davvero decentralizzata. Su Mastodon, l’assenza di un algoritmo centralizzato evita che i contenuti vengano promossi in modo artificiale: ciò permette agli utenti di costruire le proprie reti senza pressioni, stabilendo connessioni che privilegiano affinità reali.

Questa modalità, pur richiedendo un piccolo investimento iniziale per comprendere il sistema delle “istanze” (i diversi server che compongono Mastodon), rappresenta per molti un ritorno all’essenza stessa della socialità online.

Bluesky

L’app fenomeno del momento –  ora è accessibile a tutti, si sta posizionando come una piattaforma pubblica completa e pronta ad accogliere gli utenti alla ricerca di un’alternativa a X.

Bluesky ha registrato un incremento impressionante di 700.000 nuovi utenti in una settimana, raggiungendo un totale di 14,5 milioni di iscritti subito dopo l’elezione di Trump.

Bluesky punta su un ambiente trasparente e su strumenti che consentono agli utenti di personalizzare la loro esperienza. Le funzionalità di Bluesky riflettono questa visione: non una piattaforma unica, ma un ambiente dove ogni utente ha un controllo diretto e la possibilità di plasmare il proprio spazio digitale. E speriamo sia così.

Threads

Anche Threads, l’app di Meta, ha registrato una crescita rilevante, posizionandosi come un’opzione intuitiva per chi vuole migrare da X ma desidera un ambiente più accessibile rispetto alle logiche decentralizzate di Mastodon. Nell’ultimo mese ha superato il traguardo dei 275 milioni di utenti a livello globale.

Threads ha costruito un modello che richiama le dinamiche di X, con un’interfaccia familiare. La piattaforma è rapidamente diventata un approdo per chi cerca stabilità, gestita da un colosso come Meta. Solo che, al momento, continua ad evitare il contenuto politico proprio per non essere polarizzante, dando, però, spazio a contenuti che latitano dal punto di vista del valore.

Le motivazione della fuga da X

La fuga da X è molto più di una scelta pratica; riflette una profonda insoddisfazione verso la direzione che la piattaforma ha preso.

Per molti, X non è più uno spazio di discussione aperta, ma un luogo in cui le voci moderate e i contenuti equilibrati rischiano di essere sepolti sotto il peso di continue ed estenuanti narrazioni polarizzate.

Come riportato da altri, la piattaforma non solo permette la diffusione di contenuti estremi, ma sembra addirittura incoraggiarli, trasformando quelli che una volta erano considerati “problemi” in elementi distintivi della sua identità.

In un ambiente in cui l’incitamento alla violenza e la disinformazione trovano una visibilità crescente, molti utenti, incluse figure pubbliche e professionisti, sentono di non poter più restare. La scelta di abbandonare X è quindi una ricerca di coerenza, il desiderio di essere presenti su piattaforme che rispettino principi etici condivisi e che riflettano una visione positiva del confronto e della socialità online.

Ma l’uscita da X ha tuttavia anche le sue sfide: ricostruire le reti sociali, adattarsi a nuove interfacce e comprendere i meccanismi delle diverse piattaforme richiede impegno. Va detto anche che molti utenti considerano questo passaggio come un investimento per un futuro digitale più in linea con i loro valori.

E allora come fare per lasciare X? E farlo in maniera adeguata? Certo, non basta cancellare tutto e andare via. Di seguito, vediamo alcuni semplici passaggi da compiere prima.

Guida pratica alla chiusura sicura dell’account X

Se hai deciso di abbandonare X, è importante fare questo passaggio in modo sicuro, evitando di rivelare a tutte le persone, anche a quelle a cui non lo vorresti far sapere, dove ti trasferirai. Ecco i passaggi chiave:

Impostare l’account come privato

Prima di chiudere definitivamente l’account, è necessario passare alla modalità privata. In questo modo, solo i tuoi follower potranno vedere i contenuti e potrai avvisare i contatti di fiducia senza esporre pubblicamente i tuoi nuovi riferimenti. Certo, se sei un account con un seguito molto ampio, l’operazione diventa quasi superflua. Forse meglio prima fare una bella selezione e poi passare alla modalità privata. Impostazioni e Privacy > Privacy e sicurezza > Pubblico, media e tag > Proteggi i tuoi post.

Scaricare l’archivio dei propri dati

Nelle impostazioni di X è possibile richiedere una copia dei propri dati, un passaggio essenziale per conservare tweet, messaggi e altre informazioni utili. Questo ti permetterà di mantenere una memoria del tuo tempo sulla piattaforma e, se necessario, di recuperare i tuoi contatti. Impostazioni e privacy > Il tuo account > Scarica un archivio dei tuoi dati>Richiedi Archivio

Procedere alla disattivazione

Attraverso la sezione “Account” delle impostazioni, troverai l’opzione per disattivare il profilo. La disattivazione completa avviene dopo 30 giorni, durante i quali è possibile riattivare l’account. Questo periodo di transizione può essere utile per riflettere e valutare la scelta definitiva. Impostazioni e privacy Il tuo account > Disattiva account

Evitare di annunciare pubblicamente la migrazione

Per proteggerti da attenzioni indesiderate, evita di condividere su X il nome della piattaforma verso cui ti sposterai. Comunica i tuoi nuovi riferimenti soltanto a persone fidate, magari tramite messaggi diretti o altri canali privati.

Come già accaduto in passato, pensiamo ad apps toriche come MySpace o a FriendFeed, anche stavolta gli utenti si trovano a dover fronteggiare un cambiamento importante. Un cambiamento indotto, non voluto, e ancora più complesso da affrontare.

Questo per il fatto che orma sono trascorsi 20 da quando i social media hanno fatto la loro apparizione e le dinamiche sono molto più chiare e concrete.

Passare da X (Twitter) a un’altra piattaforma non è solo cambiare app. Significa abbandonare dinamiche costruite nel tempo che adesso si è costretti ad abbandonare. Forse ad alcuni tutto questo sembrerà anche eccessivo, ma per chi ha dedicato tempo a queste piattaforme per la costruzione di un proprio spazio digitale, vi assicuro che non lo è.

Ben vengano altre piattaforme, altre esperienze, sapendo però che tutto sarà più frastagliato e complesso.

 

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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