Mozilla, la community conosciuta per la realizzazione del browser Firefox, uno dei più popolari, ha annunciato che il browser, dalla versione 63, impedirà in maniera predefinita il tracciamento dei dati per proteggere la privacy degli utenti. Si tratta di una iniziativa che impedirà agli inserzionisti, e non solo, di conoscere di più sugli utenti online.
Mozilla da sempre si batte per mantenere Internet una risorsa pubblica e per la privacy degli utenti. L’annuncio fatto direttamente sul sito della community famosa per la realizzazione del browser Firefox è assolutamente in linea con quei valori. L’annuncio fa notizia per il fatto che il browser impedirà in maniera automatica e predefinita il tracciamento dei dati degli utenti, proprio per proteggere la loro privacy. Non è la prima volta che viene adottata una misura come questa, anche Safari e Chrome hanno adottato misure in questa direzione. Quello che c’è di nuovo in questa iniziativa di Mozilla è che per la prima volta vengono bloccati i tracker che rallentano il caricamento delle pagine web.
Mozilla nel comunicato spiega che nei prossimi mesi saranno effettuati degli aggiornamenti, in questa direzione, per poi arrivare a realizzare la versione numero 63 di Firefox (al momento la più recente è la numero 61) con il blocco predefinito del tracciamento dei dati.
Non si tratta solo di proteggere gli utenti, ma anche di dare loro una voce.
Come sapete, tracciare i dati degli utenti è una pratica ormai molto diffusa e vitale per gli inserzionisti che vogliono sapere di più sugli utenti, in modo da creare campagne pubblicitarie sempre più mirate, e per conoscere il percorso che l’utente compie per arrivare su una data pagina. Sono informazioni che in realtà dicono tanto sull’utente, ed è per questo motivo che da qualche anno il dibattito circa questa tema è sempre più acceso.
Il fenomento dell’ad blocking
Alcuni dati per comprendere meglio un argomento molto complesso, ha fatto bene Nick Nguyen di Mozzilla a dire, in apertura del comunicato, che si tratta di un argomento difficile da spiegare a chi non è esperto della materia. Secondo alcuni dati, recenti, pubblicati da Statista, negli Usa il 30% degli utenti utilizza l’ad blocking, cioè naviga e consulta pagine web senza visualizzare annunci pubblicitari. Si tratta di un terzo degli utenti online, nel 2018. Non sono pochi. In genere si usa bloccare gli annunci pubblicitari non solo per non vedere gli annunci, ma anche, e soprattutto, per non “lasciare traccia” e permettere quindi il tracciamento dei propri dati. Sperando che queste brevi nozioni sia state chiare, torniamo alla notizia di Mozilla.
E’ chiaro quindi che, adottando il blocco di default, la privacy degli utenti viene preservata maggiormente nella navigazione della pagine web, ma costituisce un duro colpo agli inserzionisti e a tutti coloro che costruiscono strategie e campagne su questi dati.
Mozilla specifica, ed è bene sottolinearlo per chiarezza, che dalla versione numero 63 del browser (il lancio è previsto per il prossimo mese di ottobre) il blocco sarà predefinito, lasciando però all’utente diversi strumenti per decidere quali informazioni condividere.
Il blocco predefinito del tracciamento dei dati in 3 fasi
Le fasi che Mozilla prevede per il blocco predefinito del tracciamento dei dati sono 3:
1 – Blocco dei trackers che rallentano il caricamento delle pagine. Questa funzione sarà attiva già nelle prossime settimane; sarà, salvo imprevisti, inserito di default nella prossima versione numero 63.
2- Eliminazione del “cross-site tracking“, quella azione che permette di “seguire” gli utenti lungo tutto il percorso di navigazione online. Questa funzione rimuove i cookies e blocca l’accesso ai dati ai tracciatori di terze parti. Se tutto andrà bene, questa funzionalità entrerà in vigore con la prossima versione numero 65, prevista per gennaio 2019.
3 – Ridurre al minimo quelle pratiche, come i tracker delle impronte digitali, che identificano gli utenti in base alla proprietà del dispositivo o gli script che sfruttano la forza dei dispositivi per il mining delle criptovalute.
Questa che vedete in alto è uno screenshot prelevato da Firefox Nightly, la versione beta della numero 63. Mostra già le prime due fasi che Mozilla vuole attivare sul browser.
Quota di mercato di Firefox, in Italia e nel mondo, nel 2018
Per finire, è utile, forse, sapere anche di cosa stiamo parlando dando un’occhiata alla quota di mercato di Firefox, in Italia e nel mondo, nel 2018. Se guardiamo i dati di StatCounter relativi a quest’anno, considerando tutti i dispositivi fissi e mobili, Firefox ha uno quota del 5,02%, mentre Chrome risulta essere il browser più usato con il 59,69%. I dati relativi al nostro paese ci dicono che Firefox ha uno quota dell’8,44%; Chrome è sempre il più usato con una quota del 61,82%.
Mozilla si riconferma sempre il browser migliore per me. I like it! ;-)
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