Il popolare youtuber Favij in un recente video denuncia un calo delle visualizzazioni dei suoi contenuti sulla piattaforma del 30-40%. Secondo la sua valutazione, questa sarebbe una delle conseguenze del progressivo chiusura di Google +. In realtà, come sollevato anche dai suoi colleghi stranieri, il vero problema è l’algoritmo.
Come sapete, YouTube è una delle prime piattaforme video nel panorama web ed è la più usata dai creatori di video, meglio riconosciuti come youtuber. Col passare del tempo, YouTube ha dovuto affrontare l’emergere della concorrenza, specie negli ultimi 4-5 anni, da quando Facebook ha deciso di puntare sulla forma di contenuto video, molto più coinvolgente.
Di conseguenza, per contrastare quindi questa concorrenza, anche YouTube ha dovuto modulare meglio il suo algoritmo, per meglio distribuire le visualizzazioni dei contenuti video contenuti sulla piattaforma e, quindi, per attirare più visualizzazioni.
L’ultima modifica dell’algoritmo è avvenuta lo scorso mese di giugno, una modifica che ha costretto i creatori di video a modificare in maniera considerevole la pubblicazione dei contenuti, soprattutto da un punto di vista dei contenuti da trattare.
Fatta questa doverosa premessa per meglio centrare il tema della notizia, il popolare youtuber italiano Favij, (vero nome Lorenzo Ostuni) che vanta un seguito sulla piattaforma di quasi 5 milioni di followers (4,9 per la precisione), il quale in un suo video recente, “YouTube sta morendo?“, denuncia un calo delle visualizzazioni dei suoi video del 30-40%. Un calo considerevole evidentemente per chi vive di quella piattaforma.
Dopo esseri interrogato molto sulle possibili cause, tra le quali anche quella di cambiare un po’ il format dei propri video, Favij avanza la tesi che questo calo delle visualizzazioni, dopo averlo verificato anche con suoi colleghi italiani e non solo, sarebbe dovuto alla progressiva chiusura di Google+.
Come molti di voi sapranno, e ne abbiamo dato notizia anche sul nostro blog, Google+ è ormai destinato a chiusura definitiva nel 2019, ed essendo molto legata a YouTube, per generare interazioni con gli utenti, secondo Favij questo avrebbe finito per avere conseguenze sulle visualizzazioni.
Ma in realtà le cose non stanno così. E’ vero che molti youtubers stanno denunciando un forte calo delle visualizzazioni, ma non è per Google+, anche perchè nessuno forse si sognerebbe di dare tutta questa responsabilità ad un piattaforma social che in realtà non è mai partita.
Il vero problema, se così lo si vuol definire, per rispondere a Favij, è proprio l’algoritmo.
YouTube ha rimodulato in maniera considerevole la spinta dei video degli yuoutuber più blasonati per redistribuire meglio le visualizzazioni. In questo modo, la piattaforma ha attivato una sorta di competizione tra tutti gli yuotuber per riuscire ad ottenere lo stesso livello di visualizzazioni.
Come quasi sempre succede, ad essere colpiti da un cambio di algoritmo sono sempre quelli che vantavano visualizzazioni e interazioni molto alte con il precedente. Ma un altro problema, sollevato poi da molti youtubers, è che non si ancora ben compreso quale sia la vera discriminante attraverso cui l’algoritmo seleziona i video.
Alcuni yuoutuber americani hanno cominciato a costruire video più lunghi del solito. Molti creatori stanno allungando la durata dei video, ad esempio dai 12 ai 16 minuti secondo l’esperienza di Cody Ko, con l’obiettivo di intrattenere di più il proprio pubblico e quindi di essere promossi dall’algoritmo.
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Questo tema si lega, ovviamente, all’altro grande tema che è quello dell’advertising e della monetizzazione degli yuotubers. YouTube potrebbe aver spinto i creatori ad allungare la durata dei propri video anche per usare il formato “mid-roll”, ossia l’inserimento di annunci pubblicitari nel mezzo del video, quindi non solo annunci “pre-roll” prima della visione del video. Questo potrebbe spiegare molte cose.
La denuncia di Favij ha quindi un riscontro oggettivo, del resto qualche giorno fa sul sito di CbC Radio Canada è stato pubblicato un interessante articolo su quella che è l’ansia degli yuotuber, di quelli che sono delle vere e proprie star e che adesso devono riconsiderare la loro presenza sulla piattaforma.
Il calo delle visualizzazioni, la continua rincorsa alle visualizzazioni per mantenerle sempre alte ha finito per generare, in alcuni, una vera e propria ansia.
Sul tema degli algoritmi e di come questi sia ormai l’unica discriminante delle piattaforme ci sarebbe molto da scrivere, ma, per ora, ci fermiamo qui dopo aver cercato di offrire una risposta al problema sollevato da Favij.
Restiamo a disposizione di tutti coloro che volessero contribuire a chiarire la questione, rivolgiamo quindi un invito a YouTube a offrire una sua visione e a Favij, e a tutti gli altri youtubers, che volessero confrontarsi per meglio comprendere il problema.
[…] Favij denuncia un calo di visualizzazioni su YouTube, ma il problema è l’algoritmo […]
Sei solo un volgare e non sei un esempio per i bambini mi meraviglio dei tuoi genitori che ti permettono di bestemmiare e usare solo un linguaggio scurrile…..spero che quelli come te si estinguono presto