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Facebook si lancia nella ricerca. È il caso che Google si preoccupi?

Come riportato da Businessweek, Facebook starebbe per lanciarsi nel mondo dei motori di ricerca dove regna incontrastato Google. Sarebbero più di venti gli ingegneri che ci starebbero lavorando guidati da un ex di Mountain View. È il caso che Google si preoccupi? Forse si.

Facebook SearchLa notizia potrebbe ormai sembrare quasi scontata, per molto infatti questo sarebbe un passaggio naturale viste le dimensioni che sta assumendo Facebook. L’idea di pensare il più grande social network come un vero motore di ricerca è certamente intrigante.

E sicuramente Mark Zuckerberg ci sta pensando seriamente. Infatti ha messo un ex ingegnere di Google a capo di una squadra di ingegneri, 24 secondo i ben informati, per fare di Facebook un motore di ricerca social.

Sempre secondo quanto riporta Businessweek, il motore di ricerca sarà interno a Facebook facendo leva sul grande bacino di utenti e andando nella direzione di combinare social search e web search.

Guarda caso quello che sta cercando di realizzare Google. È il caso che a Mountain View prendano sul serio questa notizia? Parrebbe proprio di sì!

La cosa più buffa, se vogliamo vederla in questo modo anche se l’argomento è serio, è che Google si sta muovendo nella direzione opposta, ossia dal web search sta andando nella direzione della social search con la creazione di Google Plus che avrebbe dovuto essere il tramite ideale per realizzare questo progetto. Ancora Google non ha realizzato appieno il suo progetto anche per via degli scarsi risultati fin qui ottenuti dal suo social network.

Ma se guardiamo il lato economico i 15 miliardi di dollari realizzati attraverso il search advertising fanno gola al buon Zuckerberg che già sta sognando di fare i tuffi alla zio Paperone nel suo deposito, ben conoscendo le potenzialità che ha il suo gioiello.

Se seguiamo l’esempio adottato da Businessweek, quello delle cantine, e proviamo a pensare cosa sarebbe fare una ricerca su Facebook del nome di una cantina e vedere di fianco ai risultati, sulla barra laterale, la pubblicità di altre cantine e di aziende vinicole.

L’utente, seguendo questo esempio, ma ne potremmo fare degli altri, non uscirebbe mai da Facebook. Perchè una volta creata la macchina del motore di ricerca per l’utente registrato non ci sarebbe più la necessità di aprire una finestra su Google, è tutto lì a portata di mano, di clic anzi.

E questo non sarebbe un buon motivo per preoccuparsi a Mountain View? Certo che si!

Ovviamente stiamo parlando di un disegno ancora tutto da realizzare e prima di poter veramente mettere in crisi, o comunque i difficoltà Google a casa propria ce ne vuole. Sulla ricerca Google ha costruito tutto il suo impero, affinando e realizzando sistemi e algoritmi che guidano la quasi totalità del mercato della ricerca sul web.

Se pensiamo che tutte le strategie di ricerca sono costruite su Google allora si ha ben chiaro di cosa stiamo parlando.

Ma certamente il progetto di Facebook è intrigante. Anche perchè dalla sua parte ha tanti parametri come ad esempio il tempo trascorso su un sito che vede il social network di Zuckerberg al primo posto.

E c’è da considerare anche un’altra cosa, sottolineata ovviamente anche da Businessweek, Facebook sta per sbarcare a Wall Street, con un incremento del suo valore dai 103 ai 110,2 milioni di dollari, e di conseguenza Zuckerberg deve dare conto ai suoi investitori che vogliono realizzare nuove possibilità di business.

Che sia il motore di ricerca una delle tante? Non ci resta che attendere e vedere cosa succede.

Intanto ci piacerebbe conoscere la vostra opinione su questo ipotetico scenario.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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