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Facebook, ecco la risposta a Clubhouse e lo streaming dei podcast

A distanza di 15 mesi dal lancio Clubhouse, arriva la risposta di Facebook. Si chiama Live Audio Rooms, disponibile solo negli Usa. Al via anche lo streaming dei podcast sulla piattaforma.

A distanza di 15 mesi dal lancio di Clubhouse, arriva anche la risposta di Facebook all’app che ha sicuramente, come già sottolineato altre volte, a dare una scrollata al panorama dei Social Media. Non che lo stesso panorama fosse fermo, ma che fosse attorcigliato su sè stesso questo sì. La chat audio ha sicuramente fatto riscoprire la voce come strumento efficace per dare vita a nuovi contenuti coinvolgenti.

C’era molta attesa attorno alla risposta di Facebook, già in test in Taiwan, ma adesso disponibile negli Usa, e soltanto lì per ora, in attesa di raccogliere qualche dato e poi passare ad un graduale rilascio a livello globale. Una pratica già vista in altre occasioni in cui Menlo Park ha provveduto a lanciare nuovi prodotti.

Facebook Audio Rooms

La risposta a Clubhouse in salsa Facebook si chiama Live Audio Rooms e per ora solo alcuni utenti selezionati negli Usa, per lo più influencer (si parla comunque di personaggi pubblici e creators), e una decina di gruppi sono abilitati ad usarli attivamente solo per iOS. Gli ascoltatori possono però unirsi alle stanza audio sia da iOS che da Android.

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Come detto all’inizio, Live Audio Rooms arriva a distanza di oltre un anno da Clubhouse e sette mesi dopo Twitter Spaces. Con la funzionalità audio di Twitter, la proposta di Facebook ha molte cose in comune. La prima, e forse la più impostante, è quella di essere appunto una “funzionalità” e non un’app separata dalla piattaforma centrale. Questo permetterà a Facebook quello che è già possibile fare su Twitter, ossia declinare i contenuti in diverse forme. La seconda è che anche Live Audio Rooms permette interazioni attraverso emoji e i sottotitoli, esiste un modo per attivarli. Ma vediamo meglio le caratteristiche salienti di Live Audio Rooms.

Live Audio Rooms presenta un format molto simile a quello visto già su Clubhouse o anche su Twitter Spaces, con l’host e gli speaker che appaiono in alto e gli ascoltatori più in basso. Vero, su Twitter l’impostazione tra “palco” e “platea” non è così netta, ma grosso modo è quella. Diciamo che questa somiglia molto a quella che dovrebbe apparire nella proposta audio di LinkedIn che dovrebbe arrivare presto.

Live Audio Rooms, fino a 50 speaker

Gli speaker possono essere fino ad un massimo di 50, mentre non vi è alcun limite per gli ascoltatori presenti in una stanza. Gli host possono invitare gli speaker a partecipare anche un attimo prima, o addirittura durante il live, e tutti possono essere invitati nei gruppi di Facebook dove la stanza viene aperta, a meno che non si tratta di gruppi privati, a quel punto la partecipazione è limitata ai soli iscritti a quel gruppo. Tutti gli utenti riceveranno una notifica nel momento in cui un amico si è unito ad una stanza.

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Nella parte bassa della stanza di vede l’icona di una mano, che serve per chiedere di intervenire, e quella del pollice in su che da accesso alle emoji che possono essere espresse dagli utenti durante l’evento live.

Inoltre Facebook prevede per le Live Audio Rooms che gli utenti possano inviare delle “Stelle” che possono essere acquistate per poi inviarle allo stesso modo di come si inviano le emoji. Solo che queste “Stelle” permetteranno agli utenti di avanzare fino alla “Front Row” una sezione speciale della stanza dove questi utenti saranno facilmente riconoscibili dagli utenti.

Atra cosa molto interessante che sarà possibile fare all’interno delle Live Audio Rooms riguarda la raccolta fonti. Infatti, gli host possono individuare una organizzazione non profit e organizzare una raccolta immediatamente coinvolgendo i presenti nella stanza. Una cosa molto simile l’abbiamo sperimentata anche all’interno del nostro #SpazioTech su Twitter Spaces, in quel caso però potendo riportare all’interno dello spazio il link della organizzazione a cui chiedevamo di effettuare una donazione. Nel caso della room di Facebook si può anche verificare sempre all’interno lo stato delle donazioni.

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Lo streaming dei podcast su Facebook

Oltre alle Live Audio Rooms, Facebook completa il ciclo per quanto riguarda i podcast. dopo aver avviato la partnership con Spotify attivando un player attraverso il quale rintracciare podcast su Facebook, ma ascoltarli sulla piattaforma di musica on demand, in questo caso l’ascolto avviene direttamente su Facebook senza più uscire verso app esterne.

I podcaster potranno quindi pubblicare gli RSS feed degli episodi direttamente su Facebook e permettere agli utenti di ascoltarli anche mentre si naviga sul News feed, anche se il display dello smartphone si disattiva, in modalità background. Dopo l’estate dovrebbero esseri attivi anche i sottotitoli automatici.

Insomma, Facebook dopo aver studiato a lungo Clubhouse, ricordiamo che Zuckerberg ha usato diverse volte l’app di cha audio, si appresta ad investire molto su questa modalità, permettendo agli utenti di attivare stanza audio nei gruppi in modo tale da affrontare tematiche che riguardano i temi del gruppo stesso, o anche permettendo di creare dei live show. Così come Twitter Spaces, anche le Live Audio Rooms saranno programmabili e precederanno una forma di tipping, quindi una modalità per effettuare donazioni agli host.

Facebook Live Audio Rooms è l’ultima proposta audio di un colosso social media, dopo quella di qualche giorno fa di Spotify. Adesso non resta che attendere LinkedIn.

E voi che ne pensate?

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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