Facebook fa male! Lo dice Susan Greenfield, ricercatrice di Oxford, che ha condotto un’inchiesta sui social network. Il riultato è che Facebook come altri provocherebbe danni al cervello
“Facebook danneggia il cervello, riportandolo a uno stato infantile”, così afferma la dottoressa Susan Greenfield, neurologa e docente alla Oxford University. La dottoressa, che è anche baronessa, in un dibattito alla Camera dei Lord ha inviato il governo britannico a porre l’attenzione sull’impatto sociale dei social network e in particolare modo di Facebook, che a suo dire è stato sottovalutato. La scienziata sostiene che sarebbe bene valutare gli effetti che un prolungato utilizzo di questi siti potrebbe provocare a lungo termine. Infatti la dottoressa Grenfield dice che “nessuno ha ancora valutato quali siano gli effetti della quasi totale immersione della nostra cultura nella tecnologia, nessuno ha creduto opportuno studiare se esiste una qualche correlazone con l’aumento negli ultimi dieci anni di farmaci contro disordini d’iperattività. Con l’uso di questi siti – ricorda Lady Greenfield – il cervello giovane viene esposto sin dall’inizio a un mondo fatto di azioni e reazioni veloci, di immagini che cambiano immediatamente toccando un bottone, di interscambi estremamente veloci che abituano il soggetto a tempi particolari che non rispecchiano quanto succede nel mondo reale”.
Ora bisogna dire che la dottoressa Grenfield ha ragione nel sostenere che un uso eccessivo di Facebook, come di altri, faccia male. E a sostenerlo sono gli stessi utenti. Certo che Facebook nell’ultimo periodo, almeno nel nostro paese, sia diventato una vera e propria malattia questo e fuor di dubbio. Ma questo vale per tutte le cose. Ho sempre sostenuto che sarebbe meglio vivere Facebook con un pò di divertimento e un pò di ironia, altrimenti si rischia di farlo diventare un mezzo stressante, come lo è ormai la vita di tutti ogni giorno. In un ottica di web 2.0 Facebook nel nostro paese sta giocando un ruolo importante, sta facendo avvicinare al web gente che di solito non sa neanche cosa sia. Ma non basta questo per fare una cultura del web, assolutamente. E poi che dire della televisione? Non fa male anche quella? Certo che sì. Non si dice che i ragazzini italiani passano tante ore davanti alla televisione piuttosto che giocare con gli amici a pallone o leggere un buon libro? Io sono tra quelli che sostiene questo, ma dico anche che un utilizzo eccessivo del web fa male, ma senza demonizzare questo o quel sito. Non serve. E nonstante il mio sostegno alla cultura del web 2.0, quando è tempo di leggere un buon libro lo faccio più che volentieri. Questo sicuramente!