Si dice che nelle difficoltà si deve investire di più, per cogliere le opportunità che nascono. In Europa alcuni paesi come Francia, Germania e Uk stanno investendo di più nelle startup, vero motore per l’Innovazione di un paese. Ma l’Italia è assente.

La pandemia da Coronavirus che stiamo vivendo, e che stiamo affrontando con grande serietà e impegno ormai da settimane, ha inesorabilmente messo in evidenza tante cose che non funzionano nel nostro paese. Ce ne stiamo accorgendo ormai giorno dopo giorno. A cominciare dalla scarsa digitalizzazione del paese, quella digitalizzazione che, forse, in una situazione come questa ci sarebbe stata di grande aiuto. Nulla che non si possa cominciare a fare adesso, ma se ci avessimo creduto per tempo, quando se ne parlava ovunque, infatti solo a parole, oggi forse avremmo avuto a disposizione qualche strumento in più per affrontare questo periodo difficile.

Come dicono i saggi, è proprio nella difficoltà che bisogna investire, bisogna dimostrare carattere. “Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità“, diceva il grande Einstein, uno che di difficoltà da affrontare se ne intendeva, vero, però un minimo devi essere pronto per affrontarle e per saper cogliere le opportunità che si presentano.

Tutta questa premessa perché il tema che vogliamo affrontare è quello delle startup proprio nel periodo della pandemia da Coronavirus. Già, le startup sono da considerarsi a tutti gli effetti il motore dell’innovazione, della tecnologia che avanza. Alimentando le loro idee si da vita a nuove soluzioni e nuovi strumenti per migliorare tanti aspetti della nostra vita.E in questa fase così delicata e pesante, anche le startup stanno soffrendo e molto. Quindi, se abbiamo imparato che è in questi momenti che bisogna investire per cogliere le opportunità e per affrontare le difficoltà, per avere soluzioni e strumenti, ecco che diventa importante oggi investire di più nelle startup.

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Sono giorni che si sente parlare a tutti i livelli, a cominciare dalla politica, di cominciare una seria digitalizzazione del paese, di avviare un serio processo di innovazione in Itala. Peccato che questo sia diventato quasi come un disco rotto, proprio perché gli sforzi fatti fino ad oggi non sono bastati, semplicemente perché non ci si è creduto abbastanza. Lo stesso Giuseppe Conte, nel suo discorso di insediamento del governo “Conte 2” (o bis) aveva ribadito questo concetto, rimasto comunque solo un concetto e niente di che.

Ecco che la pandemia da Coronavirus fa riemergere la grande colpa di non averci creduto abbastanza e di aver usato quel concetto come un puro intento elettorale.

Ed ecco un esempio pratico di cosa significa investire in momenti difficili come questi.

La Francia investe altri 4,4 miliardi di euro nelle startup

In Europa sono diversi paesi a rendersene conto. Prima tra tutti è la Francia che mette sul piatto 4,4 miliardi di euro per dare supporto al cash flow delle startup. Sono soldi mirati al rifinanziamento, a nuovi investimenti, in parte già programmati, e al pagamento anticipato di alcuni crediti d’imposta. Un piano lodevole a dimostrazione che la Francia, con il suo “Station F“, uno spazio in cui vi sono oltre mille startup e che si estende per oltre 34 mila metri quadrati, vuole diventare davvero la Silicon Valley d’Europa. Una definizione che non vuole sminuire l’intento.

La Francia, dopo l’avvio dello spazio dedicato all’innovazione, il secondo in Europa per estensione dopo quello di Lisbona, punta a costruire un modello d’Innovazione attraverso cui generare un ecosistema economico. E ci sta riuscendo. Tra la fine dello scorso anno ad oggi, sono già quasi 10 miliardi investiti, oltre ai 10 già investiti sullo Station F.

La Germania investe 2 miliardi di euro

Altro paese che ha deciso di dare maggiore supporto alle startup in questo difficile momento è la Germania. Ebbene, in questi giorni il governo tedesco mette a disposizione 2 miliardi di euro che serviranno alle startup per affrontare la situazione. Anche se allo studio vi è un programma di 10 miliardi di euro più a lungo termine.

Questi due esempi concreti che arrivano da due grandi paesi europei, due grandi economie continentali che lo scorso anno, dati di un recente studio di Dealroom, sono stati in grado di attrarre 12 miliardi di dollari di investimenti, 7 miliardi in Germania e 5 in Francia.

Uk attrae 13,2 miliardi di dollari investimenti

Anche se ad essere poi più attrattivo è il Regno Unito, restando nei paesi del continente. Le aziende tecnologiche in Uk hanno attirato lo scorso anno investimenti per 13,2 miliardi di dollari, più della somma degli investimenti di Francia e Germania messi insieme. E comunque anche in Regno Unito sono allo studio soluzioni economiche per non permettere che tutto quel sistema possa cedere sotto il peso del Covid-19.

Insomma, avrete certamente notato come tra quest grandi paesi, grandi economie europee, manchi proprio l’Italia che, come gli altri tre citati, è uno dei sette paesi più industrializzati al mondo. Ma con un grande deficit innovativo e tecnologico.

Certo, è una questione di risorse, di parametri europei da rispettare. Ma è anche la chiara dimostrazione, restando sui parametri, che un paese come il nostro non può permettersi di restare indietro. Lo si dice tante volte, ma il Coronavirus ci lascia anche questa lezione. ed è arrivato il momento di agire, ora.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

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