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Per Elon Musk la verifica dell′account passa da Twitter Blue

Elon Musk comincia a dettare la sua idea di Twitter e, come primo atto in tempi brevi, vuole legare l’abbonamento a Twitter Blue alla spunta blu ad un costo di circa 20 dollari al mese, poi ritrattato a 8 dollari. Una scelta che finirebbe per svalutare Twitter.

Dopo appena tre giorni, Elon Musk, fresco proprietario di Twitter, ha cominciato a dettare la sua linea, non senza sorprese.

Tra le tante, basterebbe leggere solo quello che scrive su Twitter (il consiglio è quindi quello di seguirlo se non lo avete ancora fatto), l’ultima è quella che vorrebbe far risorgere Vine con l’obiettivo, lui non lo scrive, di iniziare a fare concorrenza a TikTok. Solo che Twitter su questo, ancora una volta, lo ha già anticipato.

Ma il tema adesso non è questo, anche se sarà sicuramente oggetto di discussione qui e altrove. Il tema adesso è come fare in modo che Twitter possa ripartire nell’era Elon Musk. E il fondatore della Tesla, ingegnere ricordiamocelo, pare abbia già le idee chiare.

Prima di tutto, bisogna rendere Twitter economicamente e finanziariamente competitiva e interessante, adesso che la società non è più quotata in borsa. E la soluzione trovata da Elon Musk si sviluppa su due fronti. Il primo è quello dei licenziamenti, tema scottante su cui si gioca l’esistenza stessa della società.

twitter blue verifica accounttwitter blue verifica account

Nei giorni scorsi, prima dell’ufficialità della chiusura dell’acquisizione, si era parlato di un progetto di licenziamenti che potrebbe riguardare il 75% della forza lavoro di Twitter. Ma, a quanto pare le cifre più realiste parlano di un quarto dei 7.500 dipendenti.

Il secondo fronte è quello più squisitamente legato a come rendere economicamente e finanziariamente sostenibile la società. E Musk la soluzione l’avrebbe trovata.

E consiste nell’aumentare l’abbonamento di Twitter Blue, l’app standalone di Twitter che sblocca funzionalità aggiuntive, tra cui il modifica tweet, da 4.99 dollari al mese a 19.99 dollari al mese: ben quattro volte di più.

Ma tutto questo potrebbe essere poi messo in discussione, ancora una volta, e non essere più certo. Questo è il rischio di avere a che fare con Elon Musk: nel momento in cui dice una cosa, di sicuro dirà il contrario un secondo dopo.

E dopo il grande polverone sollevatosi con la richiesta di aumentare l’abbonamento a 20 dollari, lo stesso Musk, in uno scambio con lo scrittore Stephen King dove sostiene “dovresti essere tu a pagarmi”, propone di elevare l’abbonamento a 8 dollari al mese.

Come vedete, non vi è alcuna programmazione in termini di business, non vi è, ancora, nessun piano pubblicato. Basta entrare in contatto con lui su Twitter, intercettarlo e, con lui, giocare a fare l’azienda.

Resta, comunque, l’intento di legare l’app Twitter Blue alla spunta di verifica. Musk vuole che gli utenti già verificati paghino l’abbonamento, altrimenti, potranno perderla.

Già, quella spunta tanto ambita che nel corso degli anni ha generato molto interesse e che, attualmente, veniva concessa con molta difficoltà, adesso potrà essere pagata con una quota mensile che è addirittura più alta dell’abbonamento a Netflix.

Il punto è che Elon Musk è stato categorico, vuole che questo progetto legato a Twitter Blue, con abbonamento a 20 dollari al mese (praticamente) sia pronto entro il 7 novembre, altrimenti a casa. Proprio così. In pratica i due fronti che abbiamo sin qui descritto sono strettamente legati a questa sua idea.

Inoltre, gli utenti verificati hanno 90 giorni di tempo per scegliere di abbonarsi, altrimenti potranno dire addio alla loro spunta blu.

Secondo le ultime stime, del 2021, gli account verificati su Twitter sarebbero oltre 400 mila. Anche se potrebbero essere qualcosa di più.

Elon Musk, già nei mesi scorsi era tornato su questo argomento degli utenti verificati e adesso, da proprietario, ha ribadito che l’intero processo di verifica verrà completamente rivisto. Tra l’altro, una soluzione sarebbe proprio quella di concedere la spunta blu ad ogni abbonato a Twitter Blue.

Twitter Blue, Twitter in abbonamento arriva in Usa e in Nuova Zelanda

Ora, non si sa se tutto questo vedrà effettivamente la luce nei tempi che Elon Musk prevede, il 7 novembre è praticamente arrivato. Però alcune veloci considerazioni vanno fatte.

Vendere in abbonamento la spunta blu finirebbe per svalutare Twitter agli occhi degli utenti stessi non abbonati. E se poi qualcuno non vorrebbe pagare, perdendo la spunta blu in quanto giornalista e persona che lavora nell’informazione, prefigura un rischio per ciò che riguarda la diffusione della disinformazione. Consideriamo anche chi non vorrebbe pagare e chi non potrebbe permetterselo. Insomma, da questo punto di vista non sarebbe una buona idea.

E poi, come ci dimostrano i dati, fino ad ora Twitter Blue non è stato un successo nemmeno a 4,99 dollari al mese, figurarsi a 20. Dopo un avvio promettente, soprattutto legato al rilascio della funzionalità che permette di modificare il tweet nel tempo di 30 minuti, per un massimo di 5 volte, adesso gli abbonamenti latitano un po’. In realtà sono praticamente fermi.

Infine, non dimentichiamo, che anche in questo contesto Twitter deve giocarsela con la concorrenza e il fatto di legare l’abbonamento alla spunta blu rischia di non bastare perché altre app, più economiche, potrebbero creare non pochi disagi.

Staremo a vedere.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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