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E intanto Elon Musk consiglia di usare Signal

Nel giorno in cui WhatsApp notificava agli utenti che dal prossimo 8 febbraio cambieranno i termini di utilizzo dell’app, senza possibilità di scelta per l’utente, Elon Musk suggeriva ai suoi 41,4 milioni di follower su Twitter di usare l’app di messaggistica Signal.

Proprio nel giorno in cui WhatsApp notificava agli utenti che dal prossimo 8 febbraio cambieranno i termini di utilizzo dell’app, senza possibilità di scelta per l’utente, Elon Musk suggeriva ai suoi 41,4 milioni di follower su Twitter di usare l’app di messaggistica Signal. Un suggerimento che ha avuto da subito i suoi effetti. Infatti, immediatamente dopo si è registrato un boom di download al punto da creare qualche disagio nelle iscrizioni.

Il tweet del fondatore della Tesla non è stato, ovviamente, un caso. L’intento di Musk era quello di manifestare tutto il suo disappunto contro le nuove condizioni d’uso di WhatsApp, soprattutto per quanto riguarda la maggiore condivisione dei dati degli utenti con Facebook.

elon musk signal app

Inoltre, Musk poche ora prima aveva anche twittato un meme in aperta polemica con Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook. L’immagine allegata al tweet raffigura una serie di domino sempre più grandi. Il primo è proprio quello relativo “al sito che serviva a valutare le ragazze di Harward” (chiaro riferimento alle origini di Facebook), fino ad essere “complice” dell’attacco di qualche giorno fa a Capito Hill.

E ancora, in un altro tweet in risposta ad una conversazione, Musk ha twittato un altro meme in cui si vede Zuckerberg che mente sul modo in cui vengono raccolti i dati sulla piattaforma. Un meme tra l’altro abbastanza diffuso.

Ora, la situazione è abbastanza complessa in verità. Di certo, ma non ce n’era bisogno, Elon Musk, da poco diventato l’uomo più ricco del pianeta, scalzando persino Jeff Bezos, fondatore di Amazon, ha dimostrato che è capace di influenzare le scelte eccome. Ma, se si può dire, lo ha fatto in coerenza, infatti da sempre è in contrasto con Facebook. Ricorderete senz’altro quando, in pieno scandalo Cambridge Analytica, cancellò le pagine di Tesla e SpaceX in un secondo e senza rendere conto a nessuno, due pagine con milioni di utenti. Non è poi mancata occasione in cui dicesse che Facebook gli faceva “schifo”.

Signal in poco tempo è diventata una delle 5 app più scaricate, nella categoria “social network”, negli Usa. Dati App Store di Apple.

Ma è una forma di protesta contro, come dicevamo, il cambio delle condizioni d’uso di WhatsApp, specie per quando riguarda la condivisione dei dati degli utenti con Facebook. E su questo c’è da fare una puntualizzazione, anche alla luce delle dichiarazioni che manager di Facebook hanno reso ai media e ai blog americani.

In pratica, secondo Facebook, queste condizioni non dovrebbero cambiare molto la situazione, infatti già da ottobre dello scorso anno era iniziata una fase do transizione, soprattutto per quanto riguarda i dati verso le aziende. E, comunque, tutto questo non dovrebbe avere alcun effetto per gli utenti europei. In Europa, Facebook non condividerà dati a fini pubblicitari con nessuna azienda, questo è quando dichiarato da Niamh Sweeney, direttore della policy di WhatsApp per l’Europa.

WhatsApp aggiorna i termini d’uso e condivide i dati con Facebook

Certo, la preoccupazione degli utenti è sacrosanta, soprattutto per il fatto che stiamo parlando di un’app che era nata proprio per evitare che tutto questo accadesse, preservando la privacy degli utenti.

Proteste negli Usa, Signal e Citizen sono le app più scaricate

E allora, Elon Musk ha consigliato di scaricare un’app di messaggistica, Signal, che è gestista da una fondazione senza ha scopo di lucro, che metto al centro la crittografia end-to-end, senza trasmettere i dati degli utenti ad alcuno. Infatti, ha rifiutato ingenti finanziamenti proprio per evitare che tutta l’attenzione si concentrasse sul profitto. Non dimentichiamo poi che Signal ha giocato un ruolo importante nelle proteste a seguito dell’assassinio di George Floyd negli Usa, diventando l’app di messaggistica attraverso cui le persone si organizzavano. E anche in quel caso si registrò un book di download.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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