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Ecco gli italiani su Google+: 1,3 milioni a Novembre 2011

Ormai si parla sempre più spesso di Google+ che si proietta sempre di più a diventare fenomeno social media del 2012. Approfittando di un articolo apparso sul Guardian a proposito della popolazione inglese registrata sul sito, scopriamo quella italiana. A Novembre 2011 erano 1,3 milioni gli italiani registrati pari al 4,33% della popolazione italiana sul web

Google+ Novembre 2011 - ItaliaNe abbiamo parlato anche a fine anno a proposito di quello che può diventare il vero fenomeno del 2012 e ci eravamo sbilanciati nel dire che secondo noi, visti i numeri di cui abbiamo parlato, Google+ può davvero essere il fenomeno Social Media del 2012. E avevamo sottolineato come, crescendo di questo passo, il social network di Mountain View potrebbe arrivare a raggiungere i 400 milioni di utenti registrati entro questo anno, evidenziando inoltre che gli Usa al momento sono lo zoccolo duro. Ma stamattina il Guardian, nella versione online, ha pubblicato dei dati relativi alla popolazione di Google+ anche in Europa e scopriamo che in Italia gli utenti registrati al Novembre 2011 sono 1,3 milioni, pari al 4,33% della popolazione italiana sul web. 

Google+ data Novembre 2011 - ItaliaI dati sono stati estrapolati da comScore, il famoso sito di metriche web, dai quali si conferma lo presenza massiccia di utenti Usa su Google+. Altri dati interessanti sono che in Uk gli utenti registrati sono il doppio di quelli italiani, cioè 2,7 milioni; il secondo paese dopo gli Usa è l’India, con 4,3 milioni di utenti; poi il Brasile con 3,6 milioni di utenti e di seguito Germania e Francia con ciascuno 3,4 milioni di utenti e sono i primi paesi europei che si incontrano scorrendo la classifica.

Google+ Novembre 2011 - ItaliaE se guardiamo il coefficiente relativo al numero degli iscritti su Google+ in base alla popolazione di internet di ciascun paese vediamo, nonostante la buona presenza dei paesi europei, che è il Canada ad avere il più alto coefficiente pari al 9%. Se guardiamo il dato da questo punto di vista, quello relativo al nostro paese non è male.

Allora che ne pensate di questi dati? Vi aspettavate questi numeri o qualcosa di più? Raccontateci il vostro punto di vista.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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12 Commenti

  1. Francesco
    io lo uso pochissimo. ancora non ne vedo la potenzialità. ho notato molti entrare e poi uscirne in pochissimo tempo. forse è semplicemente com’era FB al principio, prima che arrivassero ad iscriversi in tanti. quello che mi chiedo è: cosa offre di differente rispetto a FB? perchè il ns tempo è sempre meno, cos’ quello dei lettori, amici etc. dunque o c’è una reason why, un plus o perchè andarci?

  2. I dati di Comscore si basano sulle visite uniche mensili al sito plus.google.com, il che non definisce ne chi siano i contributors ne coloro che accedono a google+ attraverso diverse modalita (e.g. tablet e mobile) che la fanno da padrone in determinati mercati (eg. APAC ). I numeri stimati da GlobalWebIndex sono molto più grandi (http://globalwebindex.net/thinking/gwi-6-preview-google-and-why-it-is-growing/ ). Attendiamo il rilascio ufficiale dei numeri da parte di Google prevista per il 19 Gennaio.

  3. Grazie Marcello per gli interessanti dati, in effetti sono molto più alti. Allora a questo punto non ci resta che attendere il 19 Gennaio e vedere che dati verranno rilasciati 🙂

  4. Le tue sono belle domande e anche se apparentemente facili a cui dare una risposta, invece è difficile darne una definitiva. Certo ancora Google+ si conosce poco, ha delle caratteristiche diverse da Facebook in quanto partendo da quell’esperienza ha cercato di fornire degli strumenti per migliorare l’esperienza dell’utente. Utente che, a differenza di quello che si avvicinava qualche anno fa a Facebook, oggi è molto più attento al fenomeno social network e anche più esigente. Google+ cerca di dare quello che gli altri non hanno, detto in maniera molto semplice, e va scoperto poco a poco per apprezzarne le sue reali potenzialità. Io stesso ne sto facendo conoscenza e uso più approfondito in questo periodo e trovo che in effetti è diverso. Certo non ha inventato nulla di nuovo, ma in effetti non è male! 🙂

  5. Vero e aggiungerei che rispetto ai primi approcci su FB o altro social media in G+ non c’è nemmeno la fatica del signup perchè l’iscrizione per chi proviene dagli altri servizi tipo Gmail è praticamente instantanea. Non ho letto con attenzione questi dati (metodologie ecc.) sugli iscritti di G+ perchè ne sparano talmente tanti che il sospetto siano tutti sporcati viene automatico. Come vizio di fondo oltre alla facilità del signup di cui sopra ci metto anche il fatto che si parla di utenti registrati e non di utenti attivi (indagine ben più utile ma difficile da mettere a sistema).

  6. Marcello puntualizza giustamente che non si tratta di utenti registrati ma di accessi.Faccio quindi un paio di ulteriori considerazioni.
    la prima è che per capire il reale trend bisognerebbe escludere i bot, per es. le estensioni dei browser: io per esempio ne ho attivate una mezza dozzina ma raramente accedo direttamente.
    La seconda è che il dato più importante su google+ non è né il numero di iscritti e né il numero di accessi, bensì il tempo speso.
    La terza (ok, questa è extra) riguarda il Canada, che (vado a memoria) si era già distinto nei mesi passati per essere la nazione col maggior tempo speso pro capite al mondo sui social network, quindi nessuna sorpresa.

  7. Già il tempo speso, un dato che fino ad ora ci ha permesso di fare valutazioni attendibili, ancor più del numero degli iscritti e su questo concordo anche con te Roberto. Ma a questo punto, trattandosi ancora di dati non ufficiali, e semplicemente aventi lo scopo di provare a dare una dimensione del fenomeno Google+ rispetto al nostro paese, non ci resta che attendere ancora un pò per avere qualcosa di più concreto.
    Volendo rimanere sui dati pubblicati, ne esistono ancora altri che ridimensionano il tutto, portando il coefficiente relativo al numero di iscritti sulla base della popolazione navigante molto ma molto più basso del 4,33%, parliamo di uno 0,…
    Confermo anch’io il dato del Canada, distintosi per il maggior tempo trascorso sui Social Media 🙂 

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