Il podcast è in crescita in Italia, con 12 milioni di ascoltatori che lo scelgono per intrattenimento, informazione e apprendimento. Ecco cosa serve per iniziare a creare il proprio podcast.
“Con il senno di poi, sembra tutto abbastanza ovvio. Lettori MP3, come l’iPod di Apple, in molte tasche, software di produzione audio economici o gratuiti e blogging ormai una parte consolidata di Internet. Ci sono tutti gli ingredienti per un nuovo boom della radioamatorialità.
Ma come chiamarlo? Audioblog? Podcasting? GuerillaMedia?”
Le parole che avete appena letto sono l’incipit dell’articolo che, a distanza di 20 anni, diede vita a termine podcasting. In quell’articolo sul Guardian il giornalista Ben Hammersley si chiedeva come definire il fenomeno degli MP3 disponibili attraverso dispositivi mobili come gli iPod.
In pratica stava nascendo la possibilità di poter costruire il proprio palinsesto e bisognava dare un nome a tutto questo. E fu così che da allora si usò progressivamente la parola podcasting, da cui deriva la parola podcast. Una parola per definire un programma o un singolo episodio in audio.
Pensate che già nel 2005 il dizionario americano New Oxford dichiarò podcasting come parola dell’anno.
Il fenomeno podcast
Dopo un periodo di transizione, il fenomeno dei podcast è poi esploso negli ultimi tre o quattro anni. Riuscendo a coinvolgere sempre più persone e ad attirare sempre più nuovi podcaster.
Questo perché realizzare un podcast è relativamente semplice. È sufficiente un buon microfono, delle cuffie, un software per la registrazione. E poi, grazie ai servizi di streaming che hanno contribuito enormemente alla diffusione del formato audio, è semplice poter mettere in piedi il proprio programma.
Il successo del podcasting può essere attribuito a diversi fattori chiave:
- Accessibilità: disponibili con un semplice click su smartphone o computer, i podcast rendono facilmente accessibili la conoscenza e l’intrattenimento;
- Diversità di contenuti: che si tratti di politica, scienza, arte o intrattenimento, esiste orma un podcast per ogni interesse;
- Legame emotivo: il formato audio stimola l’immaginazione e crea un legame emotivo tra il narratore e l’ascoltatore;
- Flessibilità di formato: i podcast variano da brevi aggiornamenti di pochi minuti a serie narrative approfondite, soddisfacendo ogni esigenza di ascolto.
Ora, prima di vedere insieme cosa serve, a livello di attrezzatura, per realizzare il proprio podcast, ed entrare a fare parte del fenomeno podcasting, vediamo alcuni dati.
Fenomeno podcast, alcuni numeri
La crescita del fenomeno podcasting è pressoché inarrestabile.
Secondo un report di Edison Research, nel 2023 il numero di ascoltatori regolari di podcast ha raggiunto nuove vette, con un incremento del 27% rispetto al 2022.
Questo fenomeno non è limitato a una nicchia di entusiasti; è diventato un comportamento di massa, con oltre 160 milioni di ascoltatori solo negli Stati Uniti.
La percentuale di coloro che preferiscono i podcast ad altri media è salita al 43%, una testimonianza della loro crescente popolarità.
Ascoltatori podcast in Italia, quasi 12 milioni
In Italia, il 39% degli utenti tra i 16-60 anni ascolta podcast. Stiamo parlando di circa 12 milioni di persone. E il dato è in crescita rispetto al 36% dell’anno precedente.
Il fascino dei podcast risiede nella loro flessibilità. Uno studio di Podcast Insights ha rivelato che la maggior parte degli ascoltatori predilige i podcast mentre è in viaggio, sfruttando il tempo in auto, in treno o in aereo.
Altri momenti popolari includono l’esercizio fisico e le attività domestiche, dove i podcast offrono un accompagnamento informativo ed istruttivo.
L’ascolto dei podcast in Italia passa attraverso lo smartphone, nel 75% dei casi; ma cresce anche l’ascolto da desktop, 33%; e tablet, 23%.
L’immagine qui sopra ci mostra luoghi e momenti di ascolto dei podcast da parte degli utenti italiani. Sono dati di una ricerca NielsenIQ (NIQ) per Audible del 2023.
Ebbene, osserviamo che gli italiani amano ascoltare i podcast anche a casa; subito dopo il luogo preferito è in macchina. Notiamo il 12% di chi li ascolta mentre fa sport e il 9% di chi li ascolta in ufficio.
Dove si ascoltano i podcast
Per quanto riguarda i momenti, è evidente che tanti li ascoltano mentre rientrano a casa dal lavoro; oppure la sera prima di addormentarsi. Interessante anche la quota di chi li ascolta nel fine settimana.
E ora, sperando di aver suscitato interesse rispetto ai podcast, qualche piccolo suggerimento, nel caso vi fosse venuta voglia di fare un vostro podcast dopo la lettura di questo articolo.
Intanto vi segnalo il mio, al momento fermo, ma conto di ripartire a breve.
Cosa serve per iniziare a fare podcast
Cosa serve per dare vita al proprio progetto podcast?
Sicuramente un bel microfono. Solo che la scelta è molto vasta e non sempre si riesce a centrare subito l’obiettivo. Intanto da sapere che esistono microfoni USB, più duttili e facili da usare plug-in, e XLR, di qualità superiore ma non duttile come il primo formato.
Necessarie poi le cuffie, strumento che non deve mancare nella dotazione. Le cuffie sono utili per monitorare l’ascolto della voce. Sia in fase di registrazione che in fase di editing.
Serve poi un software di registrazione. Anche se sono presenti online molti servizi per la registrazione, il consiglio è quello di dotarsi di un software fisico, utilizzabile sul proprio pc. Questo per prendere dimestichezza con l’utilizzo e, soprattutto, l’editing del file audio.
Necessario un progetto per il proprio podcast
Necessario avere un progetto di editoriale di contenuti da sviluppare. Focalizzatevi sull’idea che volete portare avanti e poi create il vostro piano editoriale. Costruite il piano iniziando a dare dei titoli agli episodi e, successivamente per ognuno, iniziate a comporre i contenuti.
Sulla durata degli episodi si potrebbe discutere molto. L’importante è riuscire a stare all’interno di una durata di circa 15 minuti per episodio. Anche se ormai sono molto diffusi gli episodi della durata massima di 5 minuti. Formato molto difficile da gestire, ma non impossibile.
Molto dipende dall’idea che si vuole sviluppare.
La scelta dell’attrezzatura podcast
E adesso veniamo ai suggerimenti pratici.
La scelta del microfono
La scelta del microfono è fondamentale.
- Blue Yeti X – microfono a condensatore USB, estremamente valido per qualità e facilità di utilizzo.
- Rode NT USB – altro microfono eccellente per qualità e facilità di uso.
- Rode Podmic XLR – forse uno dei più usati dai podcaster per la qualità eccellente che riesce a fornire.
- Shure MV7X XLR – microfono della storica azienda Shure, anche questo eccellente. Da segnalare anche SM7B, ma con un prezzo più elevato.
La scelta delle cuffie
Adesso passiamo alla cuffie, altro elemento indispensabile:
- Sony MDR-7506 – chiarezza e profondità del suono davvero eccellenti. Risulta anche comoda e resistente.
- Beyerdynamic DT 770 PRO – queste sono le cuffie da studio, eccellenti per la registrazione. Per certi versi quasi un must.
- Audio-Technica ATH-M50x – estremamente valide per chiarezza del suono e per comodità.
- AKG k92 – cuffie leggere, ma fanno egregiamente il proprio lavoro e poi AKG è sempre una garanzia.
L’asta per il microfono
Ora passiamo a suggerire anche qualche asta per il microfono:
- RØDE PSA1 – braccio da studio robusto e duttile.
- Braccio Microfono – braccio per microfono compatibile per diversi microfoni.
- Braccio microfono Tonor – uno dei più venduti.
Il pannello pop
Può essere utile anche un pannello fonoassorbente, che aiuta a isolare la registrazione. Ce ne sono di diversi e di diversi formati. Se avete la possibilità potete anche posizionare pannelli come questi per un risultato davvero da studio.
Audacity per la registrazione
Come dicevamo all’inizio, la scelta di un software può aiutare a prendere dimestichezza con i file audio. E da questo punto divista la scelta migliore in assoluto resta Audacity. Software all’apparenza complesso, ma mano mano risulta sempre più semplice da usare. Interamente gratuito.
Suggerimento aggiuntivo.
La scelta eventuale del mixer
Potrebbe essere molto di aiuto dotarsi anche di un mixer, necessario nel caso si scelga di dotarsi di un microfono XLR. Sul mercato esistono soluzioni più o meno alla portata di tutti.
Per eccellenza anche in questo caso si guarda al RØDECaster Pro II, una vera e propria stazione di produzione audio. Davvero eccellente.
Ma sento di suggerire anche un’altra soluzione, un po’ più abbordabile. Sto parlando di Maono AM 100. Con 2 attacchi XLR e due jack per cuffie, oltre che la possibilità di personalizzare suoni e modalità di registrazione. Ideale per registrazione singola o in coppia.
Direi che per il momento c’è tutto.
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L’immagine di copertina è stata generata da ChatGPT di OpenAI con DALL·E 3