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E’ più facile mentire sui Social Network che nella realtà

Ma davvero è più facile mentire sul web? A quanto pare sì e quello che in effetti colpisce di più sono i numeri riportati da un sondaggio di un sito di dating online e anche dal fatto che su Facebook un quarto degli utenti dichiara di mentire. Ma perchè sul web si è portati a non dire la verità?

Mentire-sui-social-networkUn quarto degli utenti di Facebook dichiara di mentire nel suo profilo e, da una ricerca condotta su un sito di Dating Online, risulta che il 66% dei single mente sulle proprie caratteristiche fisiche. Si mente più su Facebook che su Twitter, dove circolano informazioni a carattere meno personale: è dimostrato infatti che mentiamo di più agli amici che alle persone che non conosciamo affatto. Oggi il Web 2.0 e il mondo dei Social Network ci permettono di comunicare con grande facilità e immediatezza: perché allora vengono usati come facili strumenti di menzogna? Mettete un computer e il fascino di incontrare in rete una persona che oggi è ancora in grado di stupirci, di interessarci con i suoi discorsi, magari per interessi comuni, per una foto postata che ci fa incuriosire.

Magari mi sono messa su quella Chat per caso, sono poco esperta, è una serata un po’ triste: una storia vecchia ma comune. Vado su Facebook, vedo le sue foto da giovane, o giovane lo è ancora? E quella lì è sua figlia… Ha solo parole d’amore per lui: un padre amoroso non può farmi del male. Mi affeziono un po’, lo ammetto.

Non posso saperlo ancora ma ho di fronte a me un truffatore d’immagine. Eppure lui non mente solo sull’aspetto, e su quella figlia che non ha mai avuto: mente sull’età, mente sul lavoro che fa, mente su quello che dice di provare per me.

Sono davvero i Social Network ad aver falsificato i rapporti umani o i bugiardi patologici riescono a farci del male anche nella vita reale?

Le persone mentono

A volte mentono così tanto da arrivare a convincere se stesse che le proprie bugie sono vere, e questo alla fine le gratifica molto.

Non sto parlando di bugie a fin di bene, quelle socialmente accettate, sollievo comune in cui rientrano tutti quei “no guarda che non sei ingrassata tanto”. Parole magari ipocrite, ma pacifiche, che regalano un sorriso in cambio di una mezza verità e non fanno male a nessuno.

Sto parlando di menzogne. Quelle che a lungo andare spezzano la fiducia, e poi non ci sono rammendi possibili per ricucire le relazioni umane.

E i Social Network, questo mondo in rete in cui non ci si tocca fisicamente ma si raggiunge un’intimità spesso più pericolosa di quella fisica, ha aumentato esponenzialmente la facilità a mentire. Oggi risulta che il 78% dei bugiardi dei Social Network sostiene di non essere mai stato scoperto nel raccontare menzogne.

Ma perché siamo così pronti a mentire in rete? Perché funziona. Il conforto è immediato, l’ansia si placa, otteniamo consenso, piacciamo agli amici, nascondiamo quei buchi della nostra esistenza che non vogliamo guardare. Attraverso le menzogne ridisegniamo la nostra identità non solo agli occhi degli altri, ma prima di tutto a noi stessi, e se chi ci ascolta diventa vittima in realtà siamo noi stessi a dimenticarci poi, in modo sorprendente, della nostra duplicità. E’ impossibile iniziare a mentire e smettere di farlo soltanto spegnendo il pc.

Nel nostro essere diventati un po’ migliori mentendo agli occhi virtuali degli altri lo siamo diventati soprattutto per noi, e siamo noi poi ad avere bisogno di continuare a credere in quella nuova illusione. “Dico bugie agli altri così mi accetteranno più facilmente”, ma il problema è: “quanto piaccio io a me stesso” e alla base c’è una mancata accettazione di sé.

Oggi i Social Network danno la possibilità di comunicare e condividere una quantità di parole e immagini mai pensate un tempo, ma le emozioni delle persone spesso rimangono indietro. Non fanno in tempo a consolidarsi, a maturare. E spesso si perdono. Per questo i bugiardi patologi, che pure nella vita reale incontriamo quotidianamente, hanno gioco più facile e sicuramente mietono più vittime.

E quando siamo al computer e “parliamo” con gli altri il monitor ci protegge: ci difende dagli occhi della vita reale e come uno specchio distorto ci rimanda un’immagine presunta di noi.

Per quanto sicuramente chi mente sui Social Network è vittima prima di tutto di un disagio interiore, che può essere sintomo anche di patologie più serie, non sono affatto portata a simpatizzare con questi individui. Nell’uso dei Social Network manca ancora oggi una “educazione sentimentale” adeguata, e sono troppe ancora le persone che diventano facili prede di un gioco via via sempre più pericoloso.

E voi che cosa ne pensate? Avete mai incontrato qualcuno che vi ha mentito in rete?

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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6 Commenti

  1. Articolo interessante, confermato dalla tendenza a mentire nel curriculum vitae.

  2. Sì, ma poi il bluff si scopre presto. Ciò vale a maggior ragione per i brand dove è oro la regola di Weinberg e cioè quella relativa alla trasparenza nella comunicazione. I feedback negativi sono sempre molto difficili da recuperare, quindi tanto vale dire la verità dal principio.

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