Compete presenta una serie di risultati che ci dimostrano di quanto sia importante la presenza digitale nella campagna presidenziale che vede il presidente Barack Obama contro il repubblicano Mitt Romney. I dati raccolti in questa infografica ci illustrano il traffico verso i siti dei sue candidati e anche il profilo dei loro utenti. Ma guardiamo insieme tutti i dati
I dibattiti televisivi tra i due sfidanti, il presidente in carica, democratico Barack Obama e il repubblicano Mitt Romney, sono entrati ormai nel vivo e due giorni fa si sono sfidati i due vice, Joe Biden, vice di Obama, da una parte, e Paul Ryan, candidato vice di Romney. E allora Compete, una delle più importanti aziende di analisi di digital data, ha raccolto una serie di dati in questa infografica che vi presentiamo oggi, guardando la sfida dal punto di vista digitale, appunto. Ormai la presenza online per un politico è diventata essenziale, capace di muovere voti e opinioni e il primo a muoversi in questo senso nel 2008 fu proprio Barack Obama. Lo scopo di questi dati è dimostrare quanto i social media sono diventati importanti per la campagna presidenziale e come questi sono capaci di portare traffico ai siti dei candidati per raccogliere adesioni e fondi.
Intanto il sito di Obama, di colore blu sull’infografica, attrae il maggior numero di visitatori, ma Romney, in rosso, batte Obama su Facebook nei cinque stati chiave per la corsa alla Casa Bianca, tra cui Florida e Virginia.
Se guardiamo il profilo degli utenti per i rispettivi candidati, notiamo che per Obama in media gli utenti sono per il 50.08% donne e per il 49,92% uomini, sostanziale parità con leggera prevalenza delle donne. Mentre per Romney le cose sono un pò diverse, infatti 55,3% sono uomini e il 44,65% sono donne. Interessante notare l’età media dei sostenitori online dei due candidati. L’età media dei sostenitori via web di Obama è di 45-54 anni per 20,48% del totale, mentre la media per Romney è di oltre 65 anni per 23,07% del totale. Quindi la differenza tra i due candidati è che i sostenitori di Obama sono relativamente più giovani di quelli di Romney. E questo lo si vede anche se sommiamo i dati tra 18-44 anni che per Obama è al 42,04%, mentre per Romney è al 39,44%.
I sostenitori di Romney sono quelli più ricchi, infatti la maggioranza, 26,87%, dichiara di guadagnare tra i 60-100 mila dollari annui, mentre la maggioranza di quelli di Obama dichiara di guadagnare tra 0-30 mila dollari annui. Ma nonostante questo dato, notiamo che Obama batte Romney per le donazioni online anche se Romney ha avuto un certo slancio dopo aver ufficializzato il suo vice Paul Ryan.
Se guardiamo le frasi chiave che portano traffico verso i siti dei candidati notiamo che sono quasi simili. Pero Obama “Obamacare“, “Healthcare“, in riferimento alla riforma sanitaria approvata dalla sua amministrazione. E dal lato di Romney le due maggiori sono molto simili, “Obamacare” e “Healthcare”, proprio perchè il candidato repubblicano sta conducendo la sua campagna anche sulla riforma sanitaria attuata da Obama, ovviamente con punti di vista opposti.
Che succederà da qui al mese di novembre? Fra tre giorni, il 16 ottobre, ci sarà il secondo dibattito tra i due candidati, all’Università di Hofstra a Hempstead, nello Stato di New York. Moderatore del dibattito sarà Candy Crowley della Cnn. Il dibattito, questa volta, sarà sottoforma di assemblea in cui saranno i cittadini a porre le domande. Temi, politica interna e internazionale. E poi rimane l’ultimo dibattito del 22 ottobre, all’Università di Lynn, a Boca Raton, in Florida, uno degli Stati tradizionalmente decisivi per il risultato finale. Moderatore sarà Bob Schieffer di Cbs News. Il dibattito sarà diviso, come il primo, in sei segmenti da 15 minuti l’uno e avrà come oggetto la politica estera. Anche stavolta, come in tutti i dibattiti, non è previsto che il pubblico applauda o fischi.
Obama secondi gli ultimi sondaggi deve recuperare tre punti percentuali che lo separano dal suo rivale, ma soprattutto deve dimostrare il suo vero carattere, cosa che non è riuscito a fare durante il primo dibattito. Intanto Romney, nonostante la gaffe che sembrava ormai condannarlo, ha saputo rialzarsi e adesso è davvero pericoloso.
Staremo a vedere cosa succederà.
Deve dirgli “ah! adesso sei George Bush”.