Nuovo doodle interattivo quello che vediamo sulla homepage di Google oggi. Quello che si vede è il Test di Hermann Rorschach, dedicato proprio allo psichiatra svizzero di cui oggi si ricordano i 129 anni dalla nascita
Dopo un paio di doodle non visibili nel nostro paese, torniamo a vedere i tanto amati doodle di Google. Quello che si vede oggi sulla homepage di Google è il Test di Hermann Rorschach, in occasione dei 129 anni dalla nascita del psichiatra svizzero.
Non è un nome conosciuto ai più quello di Hermann Rorschach, però è sicuramente colui che ha in un certo senso rivoluzionato la psichiatria. Vista la sua passione per il disegno, a scuola lo chiamavano appunto Kleck, “inchiostro”, avvicinatosi agli studi medici, comincia a sperimentare le differenti percezioni che soggetti diversi hanno davanti a macchie colorate derivanti da esperimenti di Kleksografia. In questo contesto, inizia a chiedersi se il diverso modo di percepire le macchie possa essere legato a differenti dinamismi di personalità o problematiche psicopatologiche dei soggetti che vi si sottopongono. Avvia quindi un estensivo programma di ricerche sperimentali durato molti anni, provando vari tipi e sequenze di macchie, e raccogliendo sistematicamente i risultati ottenuti.
Nel 1921 pubblica la sintesi delle sue ricerche ed una relativa proposta di standardizzazione del sistema in un volume, Psychodiagnostik (1921), che all’inizio passa quasi inosservato. L’anno successivo, a soli 38 anni, muore a causa di una peritonite mal diagnosticata.
Nel corso del decennio successivo, diversi psichiatri e psicoanalisti, europei e statunitensi, iniziano a sperimentare l’uso delle sue macchie standardizzate in ambito psicodiagnostico, ottenendo risultati clinicamente molto interessanti; nel corso degli anni ’30 e ’40 iniziano ad essere quindi poste le prime basi dei diversi sistemi di “siglatura” attualmente esistenti del suo test, conosciuto come il Test di Rorschach.
Il Test si avvale di una serie di dieci tavole, 5 monocromatiche, 2 bicolori e 3 colorate, coperte di macchie d’inchiostro nere o policrome che vengono sottoposte al paziente e che questi deve interpretare.
Curiosità, sulla rete troverete spesso associata l’immagine di Hermann Rorschach a quella di Brad Pitt, vista la evidente somiglianza.
Google oggi vi dà la possibilità di vedere le tavole e poi di condividere sui social network quello che vedete. Mi raccomando, fateci sapere cosa vedete.
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