Il doodle di Google che vediamo oggi è dedicato al grande Giorgio Gaber, artista unico che seppe mettere assieme la musica e il teatro.
Non è la prima volta che Google dedica un doodle ad un personaggio italiano, l’ultimo in ordine di tempo è stato quello dedicato ad Eugenio Montale. Ma è forse uno dei pochi dedicato ad un personaggio ancora molto attuale. Oggi infatti il doodle è dedicato a Giorgio Gaber, cantautore, attore, cabarettista, musicista, regista. Insomma, un artista nel senso più pieno del termine. Uno di quelli che ci manca tanto.
Il doodle rappresenta la copertina di un 45 giri che prende il posto delle due “o” di Google, con il microfono al posto della “l”.
Giorgio Gaber nasce il 25 gennaio del 1939
Giorgio Gaberščik, meglio conosciuto appunto come Giorgio Gaber, nasceva il 25 gennaio del 1939, 83 anni fa. Essendo nato in una famiglia di musicisti, da subito dimostro grande talento per la musica e solo dopo imparò a cantare. C’è un momento che però caratterizzò la sua infanzia. Gaber si ammalò per due volte di poliomielite e la prima volta questa gli provocò, all’età di circa 9 anni, una lieve paralisi alla mano sinistra. Ma questo non impedì al giovane Gaber di imparare a suonare la chitarra, strumento che lo accompagnò lungo tutta la sua carriera. Infatti, molti anni dopo ebbe a dire che “tutta la mia carriera nasce da questa malattia“.
Gaber comincia a muoversi nella musica prendendo parte a diversi gruppi musicali e nel 1956 entra a far parte dei Rock Boys, il gruppo (all’epoca si chiamava “complesso”) di Adriano Celentano che vedeva anche un altro grande come Enzo Jannacci al piano.
In seguito nasce il sodalizio artistico con Luigi Tenco, con il quale fonda il gruppo Rocky Mountains Old Times Stompers, con Jannacci sempre al piano.
Gaber e il primo rock in italiano
Ma Gaber incontra il vero successo quando inizia la sua carriera da solista. Ne 1958 incide “Ciao ti dirò“, che passò alla storia per essere uno dei primi brani rock in lingua italiana.
I successi di Gaber sono tantissimi lungo la sua carriera, come “La ballata dei cerutti“, “Come è bella la Città“.
Ma Gaber è ricordato oggi per aver messo insieme una modalità artistica che pochi sono riusciti a compiere. La sua grande capacità era quella di mettere insieme il suo talento musicale e il suo grande talento di attore e narratore. Ne viene fuori un insieme di arti fuse all’interno dei suoi spettacoli che non erano dei concerti, ma erano proprio delle opere.
Monologhi che si fondevano nelle canzoni, rendendo tutto un filone unico.
Gaber e la sua unicità
Questa sua unicità si vedrà anche nella sua produzione musicale che con gli anni diventa sempre più vicina alla realtà del paese.
Canzoni come “Io non mi sento italiano” o “Destra – Sinistra“, “Quando sarò capace di amare“, ne sono la dimostrazione.
Curiosità, oggi Giorgio Gaber vanta su Spotify oltre 140 mila ascolti mensili, forse non tantissimi, ma “Io non mi sento italiano” vanta 5,3 milioni di stream e “Destra – Sinistra” con 2,16 milioni di stream.
Giorgio Gaber muore il 1° gennaio del 2003 all’età di 64 anni.