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Il doodle di Google è per Christine de Pizan, prima scrittrice della storia

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Il doodle che vediamo oggi sulla home di Google, online in Italia, Grecia e Ucraina, è dedicato ai 657 anni dalla nascita di Christine de Pizan, la prima scrittrice professionista della storia.

Il doodle che vediamo oggi sulla home di Google, online in Italia, Grecia e Ucraina, è dedicato ai 657 anni dalla nascita di Christine de Pizan, la prima donna scrittrice della storia. Vero nome era Cristina da Pizzano e nacque a Venezia nel 1364, il padre era originario di Pizzano, oggi frazione di Monterenzio, un borgo non lontano da Bologna. Presto diventa “de Pisan” per poi diventare, una volta stabilitasi in Francia, “de Pizan”.

Il padre era un astrologo, figura molto considerata in quei tempi, al punto da essere invitato a recarsi presso la sua corte dal Re di Francia, Carlo V.

Christine de Pizan è riconosciuta in Europa e nel mondo come la prima scrittrice di professione, la prima donna che per davvero riuscì a vivere di scrittura. La de Pizan è stata anche la prima storica laica, quattro secoli prima di Madame de Staël.

Fu proprio la vita di corte che fini per appassionare Christine de Pizan ai libri e alle biblioteche e fu anche all’educazione letteraria impartita dal padre che ben presto la vide cimentarsi subito con la scrittura, componendo poesie e ballate.

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Importante inquadrare il ruolo della donna in quei tempi che aveva difficile acceso alla conoscenza, allo studio, alla cultura. La madre di Christine era contraria al fatto che sua figlia intraprendesse una professione come quella, fino ad allora inaccessibile per le donne.

Ecco, inquadrato il contesto dell’epoca, si comprende meglio in grande impegno di Christine de Pizan ad emanciparsi. Grande impatto, in questo senso, ebbe la morte del marito e ben presto si trovò a 25 anni, con tre figlie, e senza più la protezione del sovrano Carlo V a dover “diventare uomo“, una metafora da lei usata per intendere la scelta di diventare più autonoma e responsabile, una condizione all’epoca , siamo nel Medioevo, accessibile solo agli uomini.

Ed è in quel momento che compie il passo fondamentale per diventare scrittrice. Diventa editrice e imprenditrice, dà lavoro a copiste e miniaturiste, continuando a fare la copista anche lei. Parallelamente comincia a scrivere biografie e libri di storia.

Ma visto il tempo in cui esisteva una forte misoginia anche nel linguaggio e nei testi, Christine de Pizan comincia a scrivere della condizione delle donne e così, nel 1405, scrisse “La città delle Dame“, un libro in cui l’autrice scriveva della capacità delle donne di essere leader, scriveva della saggezza di regine, artiste. Si tratta di un libro che contrappose il valore delle donne, con esempi mirabili, alla misoginia del tempo, qualcosa di straordinario per la sua portata.

Sono certa che quest’opera farà chiacchierare a lungo i maldicenti“, così disse una volta Christine de Pizan.

Il libro ebbe poi un seguito, “Il Tesoro della Città delle Dame” che ci concentrava sull’istruzione delle donne, unico modo, considerato da Christine de Pizan, per le donne di accedere alla piena inclusione sulla scena culturale del tempo.

Varrebbe la pena di rileggere questi testi, scoprendo come, per certi versi, risultino ancora, purtroppo, attuali.

Christine de Pizan nel 1418, all’età di 53 anni, si ritirò nel Monastero di Poissy. Dopo undici anni di silenzio, scrisse il suo ultimo lavoro sulla sua contemporanea Giovanna d’Arco del 1429. Non si conosce con precisione la data della sua morte, ma è molto probabile che sia avvenuta nel 1430.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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