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Comunicazione in Italia 2008

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Visto che ci avviciniamo a gradi passi verso la fine del 2008, come si sa è tempo di fare un pò di conti, valutazioni che ci possono tornare utili per il nuovo anno. Come primo step, perchè voglio riservarmi ancora la possibilità di discutere di questo 2008, voglio commentare i dati Censis sulla comunicazione in Italia nel 2008, dove non c’è da essere entusiasti.

Come ormai saprete, la comunicazione è un argomento che mi sta molto a cuore e lo scopo di questo blog è quello di analizzare a fondo come la comunicazione stia cambiando oggi nell’era del web 2.0. Abbiamo già detto di quanto il nostro paese fatichi a stare al passo coi tempi e più volte abbiamo segnalato una forma di arretratezza mentale che ci impedisce di vedere occasioni che sono veramente a portata di mano e alla portata di tutti. Ma per procedere nel solco di questo argomento, bisogna comunque dare un’occhiata alla fotografia che il Censis fa sullo stato della comunicazione in Italia. E c’è da dire subito che per quanto riguarda il web non c’è da stare allegri. Infatti solo il 38,3% degli italiani pensa o crede che questo sia uno strumento da utilizzare per la comunicazione, quindi per reperire notizie e altro. Dove invece la fa da padrona la televisione che con l’85,5% è ancora il mezzo preferito degli italiani, proprio nel momento in cui sta perdendo il suo valore di socializzazione. Per il web, a parte il risultato risicato che ho indicato prima, c’è comunque da segnalare che tra i giovani, nella fascia di età compresa tra i 14 e i 29 nel periodo tra il 2003 e il 2007 ha registrato un aumento considerevole passando dal 61% all’83%. Un bel salto direi che comunque non basta. C’è ancora molto da fare e speriamo che già dal 2009 il web possa essere più utilizzato dagli italiani.

Vorrei spendere anche due parole per i giornali. Si sa che si sta andando verso il formato online e a fare da maestro in questo senso è il New York Times, che proprio in questi giorni sta migliorando il suo formato online dato anche il periodo di crisi che la stampa americana sta soffrendo. Ma in Italia le cose sono un pò diverse. Secondo il Censis, poco più della metà degli italiani legge quotidiani acquistati nelle edicole e soprattutto, sottolineo, non ci sono idee valie per andare diritti al formato online abbandonando la carta stampata. Tutti i maggiori quotidiani italiani hanno un sito che riporta ne più e ne meno il formato stampato, ma nessuno ha ancora iniziato ad affrontare il problema della scarsità dei risultati in termini di lettori; nessuno e neanche i grandi giornali,  si è posto il problema che è tempo di cambiare. Eppure i contributi statali ci sono, quesgli stessi contributi che mantengono a galla quotidiani con poche decine di lettori. Mi fermerei qui anche perchè ci sarebbe da dire troppo e non sarebbe questo il modo chiudere questa riflessione. Buona comunicazione a tutti intanto

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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