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Le aziende tech e social prendono posizione contro il razzismo

Di fronte ai fatti di Minneapolis, con la morte di George Floyd che ha acceso proteste negli Usa, anche le aziende tech e social, e non solo, hanno deciso di prendere una posizione, manifestando la loro solidarietà alla comunità Black. Eccone alcune raccolte in questo articolo.

Di fronte a situazioni di conflitti sociali le aziende spesso sono molto restie a prendere una posizione. Ma viviamo in un’era dove le persone vogliono sapere da quale parte stanno le aziende, i brand con cui negli anni hanno costruito una relazione. Lo vogliono sapere anche per comprendere meglio se la fiducia accordata viene ripagata anche i termini di valori condivisi. Parliamo di valori basilari.

I fatti di Minneaopolis, la morte di George Floyd, soffocato da un poliziotto, hanno messo le aziende di fronte al fatto che fosse giunto il momento di prendere una posizione. Parliamo di colossi tech e social, di aziende che fanno della convivenza, dell’equità, del rispetto valori attorno ai quali, in buona parte dei casi, hanno costruito le proprie realtà.

black lives matter aziende social franzrusso.it

Bello, a nostro parere, il messaggio condiviso da Netflix che sabato ha twittato:

Tacere è essere complici. Black Lives Matter. Noi abbiamo una piattaforma e abbiamo il dovere di parlare, nel rispetto dei nostri membri, dipendenti, creators e talenti neri“.

In questo post vogliamo mostrarvi quello che forse in Italia non è stato ancora notato, e cioè che quasi tutti i brand tech e social hanno preso una posizione contro il razzismo, manifestando la loro solidarietà alla comunità Black e condividendo, in alcuni casi rimarcando anche, valori ormai acquisiti tra brand e utenti. Un messaggio di lealtà vero nei confronti d una comunità ma anche nei confronti del mondo intero.

Durante lo scorso fine settimana, brand e CEO di aziende tech e social hanno espresso e manifestato il loro pensiero, spesso su Twitter, ma anche su Instagram, agganciandosi all’hashtag #BlackLivesMatter.

E cominciamo da Twitter, uno dei primi brand social a manifestare solidarietà alla community Black, che venerdì scorso decide di cambiare la proprio foto profilo e quella di copertina, insieme alla bio che diventa semplicemente: #BlackLivesMatter.

Twitter black lives matter

Un messaggio simile a quello di Netflix lo ha condiviso poi anche Amazon, la società di Jeff Bezos:

Più o meno lo stesso messaggio è stato condiviso anche da Prime Video, sempre su Twitter:

E lo stesso Bezos ha poi postato su Instagram un messaggio rivolto ai leader e ai manager di aziende, invitandoli a leggere un articolo di Shenequa Golding, riportando il link nella sua bio e anche un breve brano:

Ci mordiamo la lingua, inghiottiamo la rabbia e tratteniamo le lacrime per rimanere professionali, perché esprimere il dolore causato dalla morte di un nero è considerato meno professionale di quanto non lo siano gli uomini e le donne di colore che vengono effettivamente uccisi. Quindi, se potete, per favore, fate attenzione. I vostri dipendenti neri devono fare i conti con tante di queste cose“.

Tra le aziende che hanno manifestato solidarietà alla comunità nera, anche solo cambiando immagine di profilo e copertina su Twitter, ci sono anche:

Instagram, che pubblica lo stesso messaggio sulla propria piattaforma, invitando gli utenti a raccontare e condividere storie con #shareblackstories:

Instagram black lives matter

Facebook

Facebook black lives matter

YouTube

YouTube black lives matter

La piattaforma della famiglia Google, condividendo un messaggio di solidarietà, fa anche una donazione di 1 milione di dollari per contrastare l’ingiustizia sociale:

Square, l’altra società di Jack Dorsey:

Square black lives matter

E poi ci sono anche aziende come Nike che condivide anche un bellissimo video, condiviso anche da molte star come Michael Jordan, invitando tutti ad essere parte del cambiamento, cambiando il celebre claim “Just Do It”:

Per una volta, non farlo. Non fingere che in America non ci sia un problema di razzismo“.

Nike black lives matter

Columbia Records

Columbia Records black lives matter

La società discografica, proprietà della Sony, manifestando la sua solidarietà alla comunità black, lancia per il 2 giugno il “Black Out Tuesday“, una giornata per riflettere e immaginare modi per proseguire insieme all’insegna della solidarietà:

HBO ha cambiato il suo nome, per l’occasione, in #BlackLivesMatter:

HBO Black Lives Matter

Di seguito, alcuni comunicati che i CEO hanno condiviso per lo più su Twitter:

 

Anche Intel dona 1 milione di dollari per contrastare l’ingiustizia sociale:

Don MacAskill, Flickr

Qui l’articolo completo di Kathleen Hogan su LinkedIn.

Ecco, questo era quello che ci piaceva mostrare e raccontare. Le aziende prendono parte, superando, questo va detto, anche alcune contraddizioni interne, ma alla fine, ci mettono la faccia, come si dice.

E voi che ne pensate? Se avete altro esempi, oltre a questi, segnalateci.

Franz Russo
Franz Russo
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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