E’ notizia di queste ora e quindi possiamo dire che finalmente Aung San Suu Kyi è libera. Una donna che ha sempre lottato per i diritti umani ma anche per la verità e la giustizia.
E’ una bellissima notizia, la liberazione di Aung San Suu Kyi è finalmente ufficiale e riempi di felicità tutti coloro che nella verità e nella giustizia continuano a credere, al di là di qualsiasi steccato politico. Animata da sempre da principi di non violenza e dopo che la dittatura prese possesso del suo paese, nel 1988 fondò la Lega Nazionale per la Democrazia e un anno dopo venne messa agli arresti domiciliari. Ma senza perdersi d’animo nel 1990 decise di candidarsi alle elezioni politiche del suo paese e stravinse pronta a diventare primp Ministro della Birmania, ma la dittatura rifiutò di riconoscere il risultato di quelle elezioni conquistando ill potere definitivamente con la forza. Fu l’inizio del suo lungo calvario.
Nel 1991 fu insiginita del Premio Nobel per la Pace, ma la sua situazione non è mai mutata. Nel corso di questi lunghi venti anni, il mondo intero si è mobilitato per la sua liberazione, dalla politica alla società civile, senza distinzione di provenienza di credo politico o religioso, milioni di persone hanno sempre manifestato a sostegno della sua liberazione e della democrazia, la base del progresso di ogni società.
Di solito non ci occupiamo di temi politici, ma oggi non potevamo tacere su un evento tanto importante, un evento storico. E voglio chiudere questo breve articolo con le parole di Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati che in poche righe traccia in maniera chiara il profilo di Aung San Suu Kyi, ma anche cosa rappresenta oggi la sua figura:
Aung San Suu Kyi è un simbolo che il mondo guarda con ammirazione. E’ fonte di grande ispirazione per tutti coloro che credono nella democrazia. Per gli attivisti che in tante parti del mondo, a rischio della vita, lottano per un maggior rispetto dei diritti umani, per i giovani che hanno bisogno di modelli positivi e soprattutto per le donne che in lei vedono autorevolezza e determinazione. E’ l’emblema della forza dei principi sulla violenza. Rappresenta la dignità e la perseveranza in nome di un ideale.
Pensiero assolutamente da condividere.