Lanciata appena tre settimane fa Artifact, l’app di notizie alimentata dall’intelligenza artificiale è ora aperta a tutti.
Lanciata appena tre settimane fa Artifact, l’app di notizie alimentata dall’intelligenza artificiale, realizzata dai cofondatori di Instagram, Kevin Systrom e Mike Krieger, è ora aperta a tutti.
Dopo poche settimane dal lancio con una lista d’attesa, i due co-fondatori hanno deciso di aprire le porte dell’app a tutti gli utenti, rendendola scaricabile per iOS e per Android. Da oggi, quindi, non è più necessario inserire il proprio numero di telefono per utilizzare Artifact, a meno che non si voglia creare un account e passare a un altro dispositivo, mantenendo memorizzate le impostazioni.
Come già saprete, Artifact ricorda molto i vecchi aggregatori di notizie, spariti da un bel po’, ma ha un caratteristica che la rende peculiare e interessante. Ed è il fatto che gli “articoli e i fatti” vengono aggregati dall’intelligenza artificiale. Si tratta di una modalità di selezione e visualizzazione dei contenuti che è molto simile a quella che è in uso su TikTok.
Il feed è quindi alimentato dalla tecnologia machine learning che, mano a mano, selezione e propone i contenuti sulla base del tempo trascorso dell’utente, e non più sulla base dei click.
Una volta fatto l’accesso all’app, Artifact permette di selezionare gli argomenti di interesse, almeno 10, e poi i “publisher” di interesse. Una volta fatta questa operazione, l’app si apre con la sezione “For you”, la principale, dove comincerete a scorrere le notizie e a selezionare quelle di vostro interesse. L’intelligenza artificiale comincia a lavorare quando iniziate a leggere le notizie e, come dicevamo, comincia a considerare il tempo trascorso.
Mano a mano che andrete avanti, vedrete che il feed comincia a portare alla vostra attenzione i contenuti interesse. Dopo le 10 letture, avrete sbloccate anche le statistiche e vedere quali argomenti avete letto di più e su quale testata/blog.
Nel mezzo della sezione “For you”, noterete le Headlines, ossia i titoli d maggiore interesse che a loro volta aggregano articoli su ciascun tema.
La novità del lancio pubblico di oggi è l’aggiunta di un elemento social che può, per certi versi, portare a catalogare Artifact come un social delle notizie, come è stato già definito del resto. Si tratta della possibilità di sincronizzare la rubrica, quindi i contatti, per vedere se un articolo ottiene l’interesse da parte dei vostri contatti. Anche se non si saprà chi e quanti hanno visualizzato l’articolo, per ovvi motivi di privacy, resta comunque una funzionalità che non tutti attiveranno (chi scrive non lo ha fatto e non lo farà, appunto).
E sotto ad ogni articolo compare il pollice verso, una modalità per far sapere all’intelligenza artificiale cosa ci piace, l’icona del segnalibro per salvare l’articolo e l’icona per condividere l’articolo.
Ora, una piccola considerazione finale dopo aver usato l’app nella giornata di oggi.
Finalmente un aggregatore di notizie molto utile e ce n’era bisogno. Per certi versi, richiama Nuzzel che qualcuno di voi ricorderà. Utile per salvare e condividere notizie e interessante osservare come l’intelligenza artificiale lavora.
Solo che in alcuni casi non è molto preciso, perché, nonostante le notizie interessanti, spesso si tratta di notizie di diversi giorni addietro, se non settimane. Probabilmente servirà del tempo, ma il giudizio è molto positivo.