Nata per caso, alla fine #UnaMacchinaPerRudy segna davvero un momento importante, senza esagerazione, per il web italiano. Mai prima d’ora, nel nostro paese, un brand aveva deciso di scommettere su un’operazione del genere e su un “media”, quale è appunto Rudy Bandiera oggi, mettendoci il prodotto e la propria faccia. E diamo qualche numero
Come ben sapete, quando ci troviamo di fronte a casi interessanti e a casi importanti per i Social Media e per il Web nostrano, li seguiamo sempre con molta attenzione, cercando di raccontarveli anche con il supporto dei numeri e dei dati che si hanno ora a disposizione. Ebbene, oggi ci troviamo a darvi qualche numero di un “caso”, si lo si può definire anche così, storico, una case history tutta italiana, innescata quasi per caso, ma che ha ottenuto un risultato sorprendente. Per chi, pochi davvero, non sa di cosa stiamo parlando, allora vale la pena di leggere proprio il post di Rudy Bandiera che oggi sul suo blog racconta come si è arrivati al felice epilogo. Ma la riassumiamo in breve. Qualche giorno fa Rudy e il suo socio (e soprattutto amico) Riccardo Scandellari, fanno un incidente che per fortuna non ha grosse conseguenze, tranne che per l’auto di Rudy andata distrutta. Il costo della riparazione sarebbe improponibile visto il valore dell’auto, allora con il solito piglio geniale che lo contraddistingue, lancia la sua personalissima iniziativa di chiedere alle compagnie automobilistiche una macchina, da qui l’hashtag #UnaMacchinaPerRudy (nato dall’idea del buon Angelo Valenza).
Allora, ne nasce una campagna sui social media che non ha precedenti. E proprio mentre Rudy stava per perdere ormai le speranze, ecco che arriva la comunicazione di Smart Italia che offre a Rudy un macchina per un anno. Una azione di marketing vincente. Si perchè Rudy oggi muove una massa considerevole di interesse, di persone, in poche parole, come ha detto il buon Giorgio Soffiato, “Rudy è un media“, una persona capace di attrarre una attenzione tale per cui un brand decide di scommetterci. E ovviamente un plauso va a Smart Italia che ha saputo osare, ha compreso evidentemente il valore di questa operazione, mettendoci il prodotto e la propria faccia. E i dati che seguono potranno interessare certamente anche al brand.
[UPDATE]
Tra sabato e domenica con il diffondersi della notizia e del buzzing che ne è derivato sui social media, i dati che avevamo raccolto appunto sabato pomeriggio, sono aumentati. Erano poco meno di 800 e in meno di 48 ore sono diventati 1.300 (e il contatore continua). I contenuti sono allora così suddivisi:
– su Twitter, 1.112 (86,6%)
– su Facebook, 140 post (10,9%)
– su Blog, 14 post (1,1%)
– su YouTube, 11 video (0,9%)
– su portali News, 7 articoli (0,5%)
Il Reach potenziale è ora di 48,9 milioni di utenti.
[A breve aggiorneremo anche i dato sugli influencers]
UPDATE #2
Potential Reach ad oggi su 1.467 risultati complessivi:
In pochi giorni l’hashtag realizza (fino a questo momento) 797 risultati sui social media e sul web, così suddivisi: 679 tweets (85,2%), 101 post su Facebook (12,7%), 10 video su YouTube (1,35), 4 articoli su vari blog (0,5%). La fonte con cui abbiamo raccolto questi dati è Talkwalker. Il reach totale è stato di 35,5 milioni di utenti raggiunti. Un livello altissimo.
Il sentiment dell’operazione è per il 51,4% neutro (una dato così lo si riscontra quasi sempre in ricerche come queste), positivo per il 29,5%, negativo per il 19,1%.
Da notare che fino a questo momento @smart_italia ha collezionato 209 mentions, @rudybandiera invece 498. Secondo Talkwalker, il 67,4% degli utenti sono uomini e il 32,6% sono donne.
Ora vediamo chi sono stati gli influencers di questa operazione. Talkwalker da questo punto di vista ci offre diverse possibilità e i risultati sono davvero interessanti. Ovviamente, come abbiamo già visto dal numero di risultati, Twitter la fa da padrone.
Allora vediamo i primi 10 influencers per reach totali:
Dove si nota, Inagist a parte, che solo Rudy Bandiera è stato capace di raggiungere, con il solo account Twitter, 1,18 milioni di utenti. Segue poi Riccardo Scandellari, Skande, con 586.711 utenti e insopportabile, con 162.964 utenti.
In basso gli influencers totali per engagement:
Ovviamente Rudy è quello che riesce ad ottenere il valore di coinvolgimento più alto. Segue poi Sasà Tomasello, presente anche con nonconvenzionale.com. E poi si notano anche Claudio Gagliardini, Skande e Mattia Lissi.
Ora vediamo gli influencers per reach su Twitter:
E questi gli influencers per engagement su Twitter:
Ovviamente non è mancata l’ironia e l’umorismo. Di seguito alcuni dei tweet più divertenti:
Visto che sono un amico, il #UnaMacchinaPerRudy diventa #CorriRudyCorri. pic.twitter.com/Yb8Imt6VHm
— Matteo Bianx (@MatteoBianx) 1 Luglio 2014
@RudyBandiera gli hashtag sono potenti, ma la vera forza risiede nelle immagini. Che ne dici? #UnaMacchinaPerRudy pic.twitter.com/VahwMXYiXx — Roberto Catti (@Roberto_Catti) 2 Luglio 2014
Eccola, l’abbiamo trovata: #unamacchinaperrudy forza col #crowdsourcing @RudyBandiera @davidelico @skande pic.twitter.com/XlrDySd1lY
— Claudio Gagliardini (@Cla_Gagliardini) 3 Luglio 2014
@forditalia Lo dice pure Alan!!! #UnaMacchinaPerRudy @franciungaro @RudyBandiera @sa_tomas @Lovvotica pic.twitter.com/zzUZ7X67GK — Alvise Comin (@AlviseComin) 1 Luglio 2014
Ecco, questo il nostro piccolo resoconto e siamo convinti che i numeri cresceranno col diffondersi della notizia. Certo è che vince Rudy a cui va la nostra ammirazione, bravo come sempre a mettersi in gioco. In pochi sarebbero riusciti ad ottenere un simile risultato. E vince anche Smart Italia, da quello che abbiamo visto guadagnerà molto in termini di visibilità.
Io ringrazio Futura Pagano per aver messo nero su bianco quello che tanti (compresa me) probabilmente stavano pensando dopo il lancio di questa “charity request”.
Vorrei lanciare la mia personale richiesta (questa ha decisamente più una connotazione di charity request) con l’hashtag #unlavoropernicoletta (Nicoletta è la sottoscritta e la mia richiesta di lavoro equivale alla richiesta di macchina per Rudy), ma so già che Trendwalker non mi restituirebbe i numeri di successo registrati per la trovata di Rudy, nè la mia invocazione di un lavoro sarebbe minimamente intercettata da alcun brand.
Comunque un ri-grazie a Futura e vi invito a riflettere sul suo post blog “I social ci rendono davvero liberi?” http://www.futurap.com/2014/07/perche-unamacchinaperme-non-voglio/ via @futurap
[…] il mio tempo perché ero in ferie, ma come vedi alla fine non ho saputo resistere. Franz Russo ha tirato le (provvisorie) somme: 1.112 tweet, 140 post su Facebook, 14 blog post (15, ora), 11 video su YouTube, 7 articoli su […]