Secondo Connected Life, uno studio di TNS, una delle più importanti agenzie di marketing, la nostra cara TV non è più tanto amata. Fra gli utenti della rete, a livello globale, tre quarti guardano la TV ogni giorno, ma circa la metà la guarda utilizzando altri schermi e un quarto guarda video da mobile. E’ la generazione second screen
Sappiamo che la notizia forse non vi sembrerà tanto nuova, è un tema che affrontiamo spesso quello della Tv nell’era del digitale. Quando parliamo di social tv e di second screen, parliamo in effetti di fenomeni che grazie al web e ai Social Media in particolare, vanno oltre lo stesso mezzo della TV. E poi arriva Connected Life, l’interessante studio che realizza TNS, una delle più importanti agenzie di marketing a livello globale, che ci dice che la TV oggi non più tanto amata, ma che la nostra attenzione è rapita da altri schermi. Abbiamo appunto voluto estremizzare il concetto dicendo che questo è il tempo della Generazione Second Screen, ossia di quegli utenti che non guardano la TV con la sola attenzione univoca, come accadeva un tempo, ma vogliono interagire con essa. E lo fanno attraverso altri mezzi, altri schermi, appunto. Lo studio quindi evidenzia la crescita dello “screen-stacking” reso evidente anche nei recenti Mondiali di Calcio di Brasile 2014, con gli utenti che guardavano le partite in Tv ma poi interagivano attraverso i Social Media. Ricordiamo che la semifinale Brasile-Germania, quella vinta 7 a 1 dai tedeschi ha fatto registrare il record di tweet, 35,6 milioni, diventando l’evento sportivo più twittato fino ad oggi.
Ma veniamo ai risultati del sondaggio Connected Life.
Al sondaggio hanno partecipato più di 55 mila utenti interneta livello globale e si evidenzia che coloro che guardavano la TV fa altre attività digitali, come social media, controllare la casella email oppure ricercare informazioni su prodotti da acquistare online. L’indagine ci dice poi che a livello globale, possediamo 4 device mobili ciascuno; sale poi a 5 se consideriamo noi italiani, gli australiani, i tedeschi, gli inglesi e gli abitanti di Hong Kong. Come abbiamo visto, la voglia di condividere contenuti online, come foto video fa da traino poi alla diffusione di dispositivi sempre più potenti e all’avanguardia che di fatto sostiene in fenomeno del second screen o dello screen stacking.
Il 25% degli intervistati guarda tutti i giorni video su Pc, laptop, tablet e smartphone. E questo dato poi sale al 33% in Italia, Cina e Singapore. Noi italiani poi siamo i più voraci fruitori di video, insieme ai Russi (44%) in Europa (25%), seguono poi Francia (16%), Uk (17%). A Hong Kong i video attraggono un grande interesse (32%), mentre i phablet, gli smartphone generalmente di misura tra i 5,5 o 6 pollici, sono molto diffusi rendendo, viste le dimensioni, la visione di video più agevole.
Ma nonostante tutto, la vecchia cara TV, per quanto non più tanto amata, gioca ancora un ruolo importante, con il 75% degli intervistati a livello globale che dice di guardarla tutti i giorni. In Italia la percentuale sale all’82%. Tra utenti su quattro, il 76%, la guardano senza distrazioni la sera mentre sono a cena; in Italia invece si sale a 4 su 5, l’84%.
Gabriella Bergaglio, Digital Practice Lead TNS Italia, ha commentato così questi risultati:
In un mondo dove il multi-tasking è ormai la norma, il contesto in cui guardiamo la TV sta rapidamente mutando: non è più solo a casa, sul divano in fruizione esclusiva. Oggi la crescita dello “screenstacking” da un lato e della tv online dall’altro, è oramai un fatto, una realtà con cui ci dobbiamo confrontare. In Italia, ancor più che in Europa, l’attenzione ai contenuti video online è elevata.
I professionisti del Marketing e della Pubblicità sono dunque chiamati a tenere conto di questi cambiamenti affrontando una nuova grande sfida: l’attenzione è frammentaria e parziale, le tecnicality di memorizzazione diventano vitali per carpire, in pochi attimi, l’ attenzione. “Key frame” di ricordo da riattivare nei diversi touchpoint, in sinergica e ripetuta riproposizione, finalizzata a fissarsi in modalità emotivamente vicine al nostro target.
Il processo d’acquisto “esce” sempre più dal punto vendita e chi non riesce a far includere il proprio brand nel “consideration set” dell’acquirente nelle differenti fasi del processo… rimane fortemente penalizzato: consideriamo che in ambito di acquisti tecnologici, o anche nel banking, due mondi molto distanti, più di un terzo di coloro che hanno recentemente acquistato la categoria, dichiara di essere partito con l’idea di acquistare un brand ed averne poi invece acquistato un altro. La brand activation e la brand experience quindi aprono a nuovi orizzonti, con il supporto
del Digital, pur con diversi obiettivi e bisogni informativi secondo le categorie interessate.
Insomma, il digitale è sempre più parte delle nostre vite ed entra ormai abitualmente nelle nostre case, un fenomeno non più arrestabile che apre sempre nuove opportunità.
Anche voi siete della generazione second screen? Raccontateci la vostra esperienza.