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L′accoglienza poco entusiasta di Meta sui social media

Facebook cambia il nome aziendale in Meta e punta tutto sulla Realtà Virtuale. Ma l’accoglienza del nuovo nome è stata poco entusiasta sui social media, passata in mood ironico o come un modo per mascherare le ultime vicende dell’azienda di Zuckerberg.

Come tutti sapete ormai, la notizia si è diffusa quando in Italia era la tarda serata, Facebook Inc., quindi l’azienda madre, cambia nome e diventa Meta. Un nome per la verità che già si sapeva, era nell’aria ormai da giorni, e che viene reso ufficiale il 28 ottobre del 2021. Ora, le domande sul perché Facebook, nella persona del suo fondatore e CEO, Mark Zuckerberg, abbia cambiato nome sono tante e anche varie. Ma cerchiamo di individuare quelle che più si fanno strada in questo momento.

Già dal titolo si comprende che l’accoglienza del nuovo nome non è stata entusiasmante per Facebook e in particolare per Zuckerberg. Il nostro intento era quello di andare a verificare le conversazioni sui social media, e su Twitter in particolare, per cercare di provare a dare un’idea sull’accoglienza e sul perché Facebook cambia nome.

Da qualche mese Facebook è nell’occhio del ciclone (o da qualche anno ormai) per via della pubblicazione dei “Facebook Files”, e anche “Facebook Papers“, sulle rivelazioni di France Haugen, e a molti è sembrato che questo cambio di nome serva a distrarre l’opinione pubblica e le autorità sui veri problemi che affliggono l’ecosistema Facebook. Sostanzialmente le accuse sono quelle di aver alimentato la disinformazione, e quindi di non aver fatto abbastanza, di aver alimentato un sistema di algoritmi per accrescere coinvolgimento su contenuti molto divisivi. Di essere a conoscenza del disagio dei teenagers provocato dall’uso di Instagram e di non aver fatto abbastanza per limitarlo.

L’accoglienza poco entusiasta di Meta sui social media

Non un bel momento, per la verità. E la situazione negli Usa è molto pesante.

Poi, e questo per dare una risposta più centrata sul business Facebook, non è affatto un’idea nuova che Zuckerberg puntasse alla realtà virtuale. La cosa è be nota ormai dal 2016, da quel famoso momento in cui il fondatore di Facebook parla al Mobile World Congress di Barcellona e, al suo ingresso, la platea guarda da tutt’altra parte perché osservava la scena in realtà virtuale. La sorpresa forse sta nel nome Meta che si rifà al Metaverso coniato da Neal Stephenson nel libro Snow Crash del 1992 libro di fantascienza cyberpunk tra i più amati dai cultori del genere.

Meta in realtà è il nuovo nome aziendale di Facebook, per fare un esempio è la stessa cosa che fece Google quando si trasformò in Alphabet. Tutte le aziende che fanno capo alle varie piattaforme come Facebook, Instagram, WhatsApp, Messenger e il nascente Facebook Reality Labs restano come sono, tutte sotto il cappello Meta. Nome che , nei fatti, rende chiara quale sarà la strada che intraprenderà l’azienda che è quella di far diventare la Realtà Virtuale come momento di relazione e coinvolgimento tra le persone.

Gli investimenti in questo senso sono di 10 miliardi di dollari con l’assunzione di 10 mila persone in Europa. Un progetto enorme.

Ora, tutto questo spiegato in estrema sintesi. Ma c’è un aspetto che va colto e sottolineato. Meta viene vista come una operazione di maquillage per Zuckerberg che, in questo modo, potrà passare di mano e lasciare la carica di CEO in maniera ufficiale. Una posizione che permetterebbe all’azienda di superare quello che le autorità Usa vedono come un grande ostacolo. Ed è molto probabile che questo succederà presto.

Bene, dopo questa doverosa spiegazione, appunto sintetica, vediamo come è stata accolta la notizia del nome Meta sui social media e su Twitter in particolare. Ovviamente, non manca l’ironia sul nome che negli Usa è presto diventato “meat” e in Italia è stato accostato al cantante Ermal Meta. E non è mancata anche l’interazione del nuovo account Twitter @meta.

 

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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5 Commenti

  1. […] I dipendenti, citati da Salvador Rodriguez nel suo scoop, raccontano di essere venuti a conoscenza del numero all’interno di conversazioni interne all’azienda e, nello specifico, uno di essi ha rivelato che il traguardo dei 2 miliardi di utenti è stato raggiunto qualche giorno prima che Facebook cambiasse il nome in Meta. […]

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