In occasione della Safer Internet Day 2018, la giornata per una rete più sicura, una ricerca di “SOS Il TELEFONO AZZURRO” e Doxa Kids rileva che il 40% degli adolescenti ritenga il Web un luogo pericoloso, quasi il 40% di essi dichiara di aver paura del cyberbullismo. Inoltre, il 26% tra i rischi di internet teme le fake news.
In occasione della Safer Internet Day 2018, la giornata internazionale di sensibilizzazione per i rischi dell’internet istituita nel 2004 dall’Unione Europea, una ricerca di “SOS Il TELEFONO AZZURRO” e Doxa Kids ha rilevato quelli che sono i timori degli adolescenti italiani in relazione a Internet. I giovani italiani, quindi nativi digitali, vivono la loro esperienza con Internet in un contesto fatto da tanti rischi e minacce, non facili da riconoscere immediatamente. Cyberbullismo, pornografia e pedopornografia, adescamento, sextortion, grooming, queste sono ad oggi le situazioni di pericolo che i giovani utenti italiani vivono quotidianamente, anche sui social media.
Questa ricerca è utile, proprio nella giornata di oggi, per comprendere come vedono, e come vivono, Internet i nostri giovani e quali le loro preoccupazioni. Va subito messo in evidenza che sei adolescenti su dieci sono stati vittime di esperienze negative durante attività di streaming live, quindi il 60%.
I risultati della ricerca confermano il timore dei più giovani di esser vittime inconsapevoli di una pericolosa esposizione ad uno strumento utile, ma incontrollato di cui avere paura. Gaming, denaro, sessualità, ricerca di informazioni, contenuti personali, violenza e prevaricazione, contenuti lesivi/inadeguati veicolati attraverso lo streaming, il live e le stories. Internet oggi permea la vita dei giovani italiani in maniera significativa.
Per il 40% rappresenta luogo di minaccia e quasi il 40% ha paura del cyberbullismo. Il 26% degli adolescenti tra i rischi di internet teme le fake news, soprattutto in ambito salute visto che nel 21% dei casi vengono diffuse notizie diverse e discordanti in merito allo stesso tema, oppure informazioni che poi si rivelano false o inutilmente “terrorizzanti”. Un terzo degli adolescenti acquista giochi online e dedica al web più di due ore al giorno, tra utilizzo della rete e gaming; nella fascia 8-11 anni lo fa oltre il 20%. Inoltre i bambini sono molto impauriti dall’ipotesi di leggere frasi volgari o violente, lo è addirittura il 32%.
Altri dati in pillole:
- il 15% conosce almeno un coetaneo che usa app di incontri;
- il 40% conosce almeno un coetaneo che guarda video pornografici;
- il 59% dichiara di avere avuto esperienze spiacevoli da una diretta streaming.
A questi dati vanno aggiunti anche i dati provenienti dalla linea di ascolto 1.96.96 guidata da Telefono Azzurro che riportano la gestione di un caso al giorno (323 casi) riconducibile a problematiche relative ad Internet. Nel 2017 gli psicologi e gli operatori dell’associazione che da trent’anni opera a tutela dei diritti di bambini e adolescenti hanno offerto sostegno su disagi legati a:
- Cyberbullismo 33%;
- Sexting 18%;
- Atti autolesivi e suicidio 13%;
- Grooming 7%;
- Pedopornografia online 5%;
- Informazioni su Internet 10%;
- Dipendenza da Internet 4%.
Sono dati che ancora una volta ci confermano quanto sia utile avviare progetti di sensibilizzazione legati ai rischi e ai pericoli della rete rivolti ai nostri giovani, oggi più che mai. Questi dati ci offrono un contesto costellato di situazioni di pericolo in cui è facile cadere se non si conoscono modalità, azioni, strumenti per evitarli. Servono progetti di educazione digitale per i nostri ragazzi a partire già dalla scuola, luogo dove spesso manca la consapevolezza e la competenza per affrontare in maniera adeguata questa problematica. E serve anche un progetto di educazione per i genitori, spesso impreparati ad affrontare situazioni di pericolo e quindi incapaci di aiutare i propri figli. E’ ora di passare dalle parole ai fatti, altrimenti questi numeri, che si sembrano già grandi, cresceranno sempre di più.