Dopo quasi otto anni, Meta chiude Workplace entro il 2026 per focalizzarsi su AI e Metaverso. E alle aziende consiglia la migrazione a Workvivo di Zoom.
Dopo quasi otto anni Meta (all’epoca so chiamava ancora Facebook) decide di chiudere Workplace. Lo strumento era nato specificatamente per le aziende.
Workplace era stato concepito come un luogo dove le aziende potessero dare luogo a maggiori connessioni tra collaboratori e dipendenti. Ma ora c’è la realtà da tenere in considerazione.
Come sappiamo, Meta ha ormai avviato una politica di snellimento dell’azienda. Una operazione che ha provocato tagli al numero dei dipendenti e tagli a diversi prodotti, tra cui anche Workplace.
Workplace, motivi della chiusura e tempistiche
Le fonti, raccolte da TechCrunch e da Axios, sostengono che la piattaforma funzionerà come normalmente fino a settembre 2025. Dopodiché resterà di sola lettura fino a maggio 2026. Fino alla completa disattivazione.
I clienti di Workplace, tra cui figurano aziende come Starbucks e Danone, sono state invitate da Meta a utilizzare Workvivo di proprietà di Zoom come alternativa adeguata per la migrazione.
Workvivo, un’altra piattaforma di comunicazione aziendale, è stata acquisita da Zoom nel 2023.
Da quelli che sono gli ultimi dati a disposizione, nel 2021 Workplace di Meta contava circa 7 milioni di utenti paganti. Al momento non si conosce il numero preciso di dipendenti che potrebbe essere interessato da questa chiusura.
Meta abbandona Workplace per puntare sulla IA
“Stiamo interrompendo Workplace da Meta in modo da poterci concentrare sulla creazione di tecnologie AI e Metaverso che crediamo rimodelleranno radicalmente il modo in cui lavoriamo”, ha affermato Meta in una dichiarazione inviata via e-mail.
Ecco quindi spiegata la motivazione della chiusura.
Meta punta ad investire sull’intelligenza artificiale anche per realizzare nuovi prodotti che seguiranno il cambiamento del modo di lavorare.
Possiamo tranquillamente affermare che, per necessità e per riorganizzazione, Meta sta percorrendo una strategia di riduzione.
Mentre prima lo scopo era essere ovunque e quindi presentare prodotti sempre più diversificati per essere in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza, adesso tutto cambia.
La strategia è, adesso, quella di ridimensionare e ricondurre tutto – nel vero senso della parola – all’intelligenza artificiale.
Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi.