OpenAI si starebbe preparando a lanciare il suo motore di ricerca il 13 maggio. La nuova tecnologia, supportata da Microsoft, punta a sfidare direttamente il predominio di Google.
L’annuncio era nell’aria, si parlava ancora di qualche settimana. Ma pare, secondo quanto riportato da Reuters, che OpenAI potrebbe anticipare il suo annuncio al 13 maggio 2024.
E di quale annuncio si tratta?
Semplice. OpenAI sta per lanciare il suo motore di ricerca che potrebbe presto diventare un reale competitor di Google.
L’annuncio ormai è imminente
Un annuncio che potrebbe rivoluzionare il concetto di motore di ricerca per come lo abbiamo sempre inteso, fino ad oggi. E, altro elemento che va posto in rilevanza, il lancio di un motore di ricerca da parte di OpenAI rappresenta il primo vero tentativo di mettere in difficoltà Google. Dopo 25 anni di dominio, pressoché, assoluto.
Questo lancio coinvolge Microsoft che in OpenAI ha investito più di 10 miliardi di dollari.
Infatti l’associazione guidata da Sam Altman sfrutterà la tecnologia di Microsoft Bing per alimentare il suo motore di ricerca. A questa verrà integrata l’intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza di ricerca degli utenti.
OpenAI punta a migliorare l’esperienza di ricerca
Il vero obiettivo di OpenAI con questo prodotto, dunque, è migliorare il modo in cui gli utenti scoprono e interagiscono con le informazioni su Internet.
Questo non solo offrirà un’alternativa a Google, ma punta a ridefinire l’esperienza di ricerca rendendola più intuitiva e contestualizzata. Tutto questi, grazie all’integrazione con le capacità conversazionali e di comprensione del linguaggio di ChatGPT.
Le ripercussioni sugli utenti e le conseguenze sul mercato search saranno evidenti e rilevanti.
Attualmente, Google è ancora leader del mercato search a livello globale. Con una quota di mercato predominante che ovunque supera l’80% di utilizzo.
Nonostante il successo e la crescita rapida di ChatGPT, OpenAI con il suo motore di ricerca ha davanti a sè una sfida enorme per cercare di scalfire, o eventualmente superare, il ruolo predominante di Google.
Una grande sfida per OpenAI
In aggiunta a tutto questo, se poi OpenAI sarà in grado integrare efficacemente questo motore di ricerca con altre tecnologie e su piattaforme, allora potrebbe non solo influenzare il mercato search ma addirittura l’intero ecosistema dell’informazione digitale.
Quello che ha colpito molti è che se davvero il nuovo motore di ricerca sarà annunciato il 13 maggio, allora OpenAI unta ad attirare l’attenzione sottraendola proprio a Google.
Infatti il 14 maggio prende il via la conferenza annuale I/O di Google, occasione per il colosso di Mountain View di lanciare nuovi prodotti integrati proprio con l’intelligenza artificiale.
Google ora deve provare a difendersi
Come dicevamo prima, per la prima volta Google deve difendersi dall’avanzare di nuovi soggetti che potrebbero offuscare la sua presenza. E non c’è solo OpenAI.
Sullo sfondo si sta concretizzando anche Perplexity, start-up da 1 miliardo di dollari fondata da un ex ricercatore di OpenAI. Il suo prodotto di ricerca basato sull’intelligenza artificiale ha attirato 10 milioni di utenti attivi mensili a gennaio.
Insomma, per la prima volta nella sua storia Google si trova in difficoltà e costretta a rincorrere. In questi 25 anni è sempre accaduto il contrario.
Il motore di ricerca per antonomasia viene messo in difficoltà dalla intelligenza artificiale. Fenomeno che Google avrebbe dovuto gestire meglio. Da tempo.
Se non dovesse essere annunciato il 13 maggio, il nuovo motore di ricerca di OpenAI manterrà la sua valenza rivoluzionaria anche nei prossimi giorni. Non cambierebbe nulla. E Google, nonostante tutto sarebbe in difficoltà.
Staremo a vedere.