Nonostante il bando potenziale negli Usa, le aziende continuano ad investire su TikTok a marzo e il 75% prevede di aumentare la spesa nei prossimi 12 mesi. La situazione resta comunque complessa anche dal punto di vista politico da Usa e Cina.
Nonostante la situazione non delle migliori per TikTok, sempre molto vicina al bando totale, negli Usa le aziende continuano ad investire sull’app cinese. A confermare questo ci sono i dati di Sensor Tower che riporta un aumento dell’advertising a marzo di quest’anno dell’11%, con aziende come Pepsi, DoorDash, Amazon e Apple che hanno speso di più.
Un dato che assume una certa rilevanza in un contesto, come dicevamo, molto complesso e non ancora risolto. Le aziende, dunque, sembrano non mostrare segni di preoccupazione e, nonostante le principali agenzie pubblicitarie, come GroupM e Omnicom di WPP, si siano premurate a consigliare ale proprie aziende clienti di ridurre gli investimenti sull’app di ByetDance, continuano ad aumentare gli investimenti.
Mentre si aggiunge anche l’Australia tra i paesi che vietano TikTok sugli smartphone dei dipendenti e funzionari governativi, negli Usa il dibattito sull’app cinese che coinvolge anche il Congresso è sempre molto accesso.
Solo pochi giorni fa il CEO di TikTok, Shou Zi Chew, è stato interrogato dalla Commissione per l’energia e il commercio della Camera Usa per i timori sulla sicurezza nazionale legati alla proprietà cinese. Il governo cinese, in occasione di questo interrogatorio, ha fatto sapere che si opporrà “con fermezza” a qualsiasi tentativo di separare il ramo statunitense di TikTok dai suoi proprietari cinesi.
Come ricorderete, Donald Trump era andato molto vicino al compimento di questa operazione che avrebbe visto Oracle come acquirente. Cosa che poi non si fece.
Prima dell’udienza di Shou Zi Chew al Congresso Usa, un sondaggio condotto da Capterra su 300 marketer statunitensi aveva rilevato che il 75% degli intervistati prevedeva di aumentare la spesa su TikTok nei prossimi 12 mesi. E, a fronte di questo sondaggio, non sono pochi gli osservatori a notare che le aziende abbiano deciso di aumentare gli investimenti su TikTok prima delle dichiarazioni di Shou Zi Chew che ha ribadito, sostanzialmente la natura globale di TikTok, non solamente cinese.
A fronte di questa affermazione, TikTok precisa che il 60% delle sue azioni è di proprietà di investitori globali, il 20% è di proprietà dei dipendenti e il 20% del suo fondatore Zhang Yiming.
Tanto per dare qualche numero, l’advertising per TikTok rappresenta la voce principale dei 10 miliardi di dollari di fatturato a livello globale.
Insider Intelligence rileva che nel 2023 TikTok dovrebbe registrare ricavi per 14,15 miliardi di dollari, dato in crescita rispetto ai 9,89 miliardi del 2022.
La situazione dunque, nonostante tutto, perdonate la ripetizione, resta complessa e difficile da sciogliere, anche perché all’orizzonte non sembrano esserci le condizioni per cedere ad un compratore le attività Usa. E anche perché i rapporti tra Usa e Cina sono sempre più roventi.