Secondo quanto riporta The Information, Twitter ha chiuso l’ultimo trimestre del 2022 con una perdita dei ricavi del 35%. Intanto oltre 500 investitori hanno smesso di fare advertising sulla piattaforma.
Twitter ha chiuso l’ultimo trimestre del 2022 con i ricavi in calo. Si tratta proprio del periodo di gestione di Elon Musk che ha acquisito in maniera formale la società il 27 ottobre dello scorso anno. Come sapete, Twitter è ormai una società privata e i conti trimestrali non sono resi più pubblici. Questi dati sono stati riportati da The Information dopo aver avuto modo di visualizzare i report e di leggere le annotazioni di Chris Riedy, Sales e Marketing di Twitter.
E i numeri dicono che nell’ultimo trimestre del 2022 Twitter ha fatto registrare un calo dei ricavi del 35% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un calo evidente che ci mostra quale sia l’esito della gestione da parte di Elon Musk dell’azienda Twitter.
Twitter, in pratica, ha registrato entrate per 1,025 miliardi di dollari, pari ad appena il 72% dell’obiettivo interno dell’azienda per l’ultimo trimestre targato 2022. Informazioni che sono state estrapolate da una diapositiva mostrata da Riedy ai suoi collaboratori.
Secondo quanto riporta The Information, prima che Musk assumesse la direzione di Twitter nell’ottobre 2022, le entrate dell’azienda erano pari al 98% delle proiezioni iniziali, come ha dichiarato lo stesso Riedy durante la riunione di presentazione dei risultati.
Volendo fare un minimo di paragone, l’ultima trimestrale pubblica, quella di fine luglio 2022, le entrate erano state di 1,18 miliardi di dollari contro 1,32 miliardi di dollari.
Ora, martedì scorso, e se ne è parlato moltissimo sui social media e non solo, le entrate giornaliere di Twitter erano inferiori del 40% rispetto allo stesso giorno di un anno fa.
Una tendenza, questa, che se dovesse essere confermata, il fatturato del primo trimestre dell’azienda potrebbe scendere a circa 720 milioni di dollari. E, a quanto pare, i numeri forniti da Riedy sembrano confermare questo andamento. Anche se, secondo le previsioni interne, si ambisce ad arrivare a 732 milioni di dollari.
Le previsioni, purtroppo, per Twitter non sono rosee. Infatti, sono ormai più di 500 gli inserzionisti di Twitter che hanno smesso investire in advertising sulla piattaforma da quando Elon Musk ha preso il controllo della società.
A questo bisogna aggiungere che anche gli editori americani stanno rivedendo la propria posizione su Twitter. L’American Press Institute ha recentemente intervistato 50 redazioni giornalistiche e da queste interviste è derivato che il 67% non intende pagare per mantenere o aggiungere account verificati su Twitter; il 28,3% ha dichiarato di non essere sicuro della nuova gestione e solo il 4,3% ha detto che avrebbe pagato.
Alla domanda se intendessero continuare ad usare Twitter come piattaforma di distribuzione, il 59% ha risposto che lo userà più o meno allo stesso modo, mentre il 20,5% ha detto che prevede di usarlo meno.
Insomma, da quello che si intravede, lo scenario economico-finanziario di Twitter è tutt’altro che roseo e, per certi versi, si tratta di dati che non sorprendono, anzi. Si tratta di dati che confermano quello che era abbastanza facile da prevedere.
In questa situazione, pensare che Twitter Blue, di cui si comincia ad offrire addirittura l’abbonamento annuo a 84 dollari, possa risollevare le sorti dell’azienda è un pensiero abbastanza arduo.
Al momento, pe quelle che sono le condizioni reali, è difficile pensare che la modalità a pagamento attraverso Twitter Blue possa spingere gli utenti ad abbonarsi. Molto difficile per come oggi la piattaforma viene percepita e per come è stata gestita.
Twitter non è arrivata alla fine dei suoi giorni, ma di certo è necessario un modello chiaro, inclusivo e sicuro per provare seriamente a crescere.