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Selfie, ecco i profili degli appassionati dell’autoscatto

Quando si dice la parola “Selfie” automaticamente si è portati a pensare a “narciso”. Ma un recente studio di alcuni studenti della Brigham Young University ha rilevato che esiste un vero identikit di chi si fa gli autoscatti. Esistono tre profili: i Comunicatori, gli Autobiografi e gli Auto-celebrativi.

A proposito di selfie, già altre volte ci siamo occupati dell’argomento, quando il Censis ci ricordava, nel 2014, che gli italiani li amano molto e quando, nel 2015, una ricerca di Coney rilevò che ogni giorno erano 93 milioni i selfie condivisi e la parola “selfie” figurava, sui social media, già 154 milioni di volte. Se volessimo andare a vedere oggi questi numeri, ci renderemmo conto subito che sarebbero aumentati, e di molto. Parliamo di nuovo di selfie per via di questa ricerca, condotta da un gruppo di sutudenti della Brigham Young University (BYU) che, effettuando una ricerca per il loro master, hanno scoperto che i selfie non sono sempre da legare al profilo “narcisista”, ossia quello che vuole compiacersi e comparire a tutti i costi (o, comunque, non è semore così). Dalla loro ricerca hanno quindi tirato fuori una sorta di identikit di coloro che usano molto questa modalità per condividere le loro storie e quello che fanno. Fatto salvo il fatto che oggi tutti fanno selfie, senza differenza di età. Ma stiamo sulla ricerca.

selfie ricerca profili

La ricerca è stata pubblicata anche dalla rivista Visual Communication Quarterly, dal sito Sciencedaily, insomma, ha ottenuto un bel po’ di risalto perchè offre uno spaccato nuovo riguardo a questo grande fenomeno che sta investendo più o meno tutti.

I profili emersi dalle interviste che i cinque studenti della BYU hanno sottoposto ad un numero di utenti (46 per l’esattezza), di età tra i 18 e i 45 anni, descrivendo anche 48 situazioni in cui si trovano usando la modalità dei selfie, sono essenzialmente tre:

I Comunicatori, ossia quelli che usano i selfie per comunicare, coinvolgendo amici e parenti all’interno di una conversazione. Sono persone che amano anche attivare nuove conversazioni su nuovi temi, come ha fatto l’atrice Anne Hathaway che, pubblicando su Instagram un selfie, scrivendo ho votato, ha richihamato ad un dovere civico.

Gli Autobiografi, ossia quelli che usano i selfie per raccontare e, soprattutto, raccogliere momenti importanti della loro vita. Sono persone che attraverso la condivisione degli autoscatti vogliono tenete a memoria eventi e situazione che andranno a comporre il loro “album dei ricordi”. Un esempio, citato anche dalla ricerca, è quello che fa l’astronauta Scott Kelley, restato un anno in orbita, ha raccontato la sua esperienza con foto meravogliose insieme anche ai selfie. Un po’ come fece anche la nostra Samantha Cristoforetti.

E poi ci sono gli Auto-celebrativi quelli che amano raccontare tutto, ma proprio tutto, di sè stessi. Usano i selfie per promuoversi, per far sapere agli altri, in qualsiasi situazione, cosa stanno facendo e dove si trovano, sempre con lo scopo di auto-promuoversi. Assumono un atteggiamento da Celebrità, interessati ai feedback che ricevono perchè vogliono apparire in una luce positiva. Un esempio potrebbe essere Kim Kardashian.

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La ricerca quindi offre degli spunti interessanti e, senza alcuna ombra di dubbio, i selfie oggi concorrono al racconto visivo di quella che è la società che stiamo vivendo. Quindi è giusto indagare il fenomeno e mettere in risalto le caratteristiche, al fine di comprendere meglio.

E voi, fate molti selfie? In quale categoria vi riconoscete e pensate ci sia da aggiungere qualche altra categoria?

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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