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Lo stato del Cloud Computing

Data:

E’ sempre più diffuso il fenomeno del cloud computing per via della sua flessibilità e comodità di utilizzo. Con questa inforgrafica di oggi conosciamo lo stato del fenomeno allo stato attuale.

Innanzitutto è utile dire che cos’è il Cloud Computing provando a dare una definizione. Uno dei primi a parlare di Cloud Computing è stato Eric Schmidt, attuale CEO di Google, il quale già nel 2006 sosteneva che il Cloud Computing “è un modello ibrido di sfruttamento delle risorse offerte dalle reti di computer, Internet principalmente, che supera il vecchio schema client/server che lo ha caratterizzato ed in parte dominato sino ad oggi. La premessa basilare consiste nell’assumere che in questa nuova architettura i data service (servizi hardware) e le funzionalità offerte (servizi software) dovrebbero risiedere prevalentemente sui server web (le ‘nuvole’) piuttosto che ‘diffusi’ sui singoli computer connessi in rete.”

In buona sostanza, ci troviamo a lavorare attraverso il Cloud Computing se ci pensate. Per rendere meglio l’idea, chiunque di noi ogni giorno attraverso un pc o uno smartphone, con una connessione a internet, può accedere alla nuvola giusta che gli fornisce i servizi e/o i dati che sono necessari in quel dato momento. Spesso poi questi servizi ce li organizziamo a nostro piacimento secondo le necessità. In questo modo chiunque di noi può creare uno strumento ‘personalizzato’ fatto di un mosaico di funzionalità derivanti dalla somma di singoli servizi web.

Altro aspetto apprezzabile è la possibilità di ‘spostare’ i dati dal proprio PC/device su di una “nuvola” con il risultato di avere tutto ciò che ci necessita ovunque, worldwide. Ciò significa che in qualsiasi posto l’utente vada, accede ad Internet e si ritrova i dati, i software ed i relativi servizi come se fosse a casa o sul posto di lavoro, una vera delocalizzazione delle proprie risorse.

Ecco, fatta questa doverosa premessa per capire bene di cosa si parla quandp si tratta l’argomento Cloud Computing, anche perchè molti credono di non sapere cosa sia praticandolo invece quotidianamente, passiamo a verificare lo stato attuale del Cloud Computing con l’ausilio di questa infografica.

Il fenomeno ormai è in continua crescita. Nel 2005, l’investimento in cloud computing era di circa $ 26 milioni. Ma nel 2009, l’investimento è cresciuto a 370 milioni dollari, più di 10 volte di quello che è stato investito nel 2005.

La previsione di Gartner è che gli investimenti arriveranno fino a $ 148 miliardi entro il 2013. Allora, perché sono così tanti investimenti cloud computing? E come sono strutturate le società che utilizzano tecnologie di virtualizzazione e cloud?

Per cercare di dare una risposta a questi quesiti, Zenoss ha condotto un sondaggio nel secondo trimestre del 2010 per determinare le tendenze di utilizzo fra i professionisti IT. I risultati sono raccolti dalle risposte di 204 individui per quanto riguarda il loro utilizzo delle tecnologie di virtualizzazione e cloud computing.

Risultati delle indagini sono:

  • 41% ha indicato di preferire distribuire documenti virtualmente, il 29% ha indicato di utilizzare la virtualizzazione per quanto possibile
  • La tecnologia di virtualizzazione utilizzata dagli intervistati è stato VMware che era in uso dal 79% degli intervistati che stavano utilizzando la virtualizzazione
  • 43% dei partecipanti ha indicato la flessibilità come la ragione per usare la virtualizzazione e il 33% indica il risparmio hardware come un motivo per l’utilizzo della tecnologia
  • Motivo principale dichiarato per quanto riguarda l’infrastruttura virtuale è il risparmio sui costi (64%)
  • La sicurezza è stata la prima preoccupazione per il cloud computing

Insomma, sono indicati tutti i vantaggi di un fenomeno che determinerà sempre di più l’evoluzione del web.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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