Twitter ieri ha rilasciato una importante novità. Sarà infatti possibile programmare i tweets, ma per ora questa possibilità è estesa solo agli advertiser, ossia a chi fa pubblicità via Twitter. I tweets che si potranno programmare saranno non solo i “promoted”, ma anche tutti quelli che il brand vorrà invare ai propri followers
Twitter in questo periodo vive un momento di particolare fermento. La prossima quotazione in Borsa “costringe” Twitter a cercare di rendere sempre più appetibile la propria piattaforma e quindi si comincia a pensare nuove soluzioni che possano muovere un po’ le acque. Ci sembra che il contesto in cui nasca e venga rilasciata la nuova feature sia proprio questo. Ma veniamo al dettaglio, abbastanza semplice per la verità, della nuova feature.
Ieri da blog ufficiale, Twitter ha annunciato la possibilità di programmare i tweets, una di quelle funzionalità che qualsiasi CM o comunque social media manager apprezza moltissimo, o anche gli utenti in generale, perchè no. Ma la vera novità è che questa possibilità è stata rilasciata solo per gli advertiser, ossia per quegli utenti che fanno pubblicità utilizzando Twitter, https://ads.twitter.com. La programmazione è già disponibile per tutte le lingue e la programmazione dei tweet può essere estesa fino ad un anno.
I tweet si possono programmare da ads.twitter.com cliccando il tasto blu in alto a destra, come si vede nell’immagine in basso, e prossimamente sarà disponibile anche una scheda attraverso cui gestire sia i tweets programmati che le Twitter Cards.
Una volta cliccato il bottone “Compose tweet” si apre un’altra sezione dentro la quale si passa alla programmazione. E’ possibile inserire nei tweets immagini, come di solito succede, e si può decidere se inviarlo a tutti i followers genericamente oppure decidere di inviare il tweet come se fosse parte di una campagna di “Promoted Tweet” e quindi utilizzare strumenti di targeting specifici.
Ovviamente questa funzionalità era molto attesa da tanti, per il solo fatto che molti advertiser pagano anche piattaforme terze per cercare di fare la stessa cosa. Di conseguenza questa nuova funzionalità non potrà che portare giovamento a Twitter in maniera abbastanza evidente. Se l’azienda risparmia qualcosa non acquistando più feature di programmazione da terze parti, allora avrà qualche soldino in più da investire in pubblicità su Twitter. E il cerchio si chiude.
Twitter, come dicevamo in apertura, ha necessità di raggranellare quanto più possibile in questo periodo vista la “pressione” che deriva dall’ormai prossimo sbarco a Wall Street. L’acquisto, recente, di MoPub sta inducendo molti esperti del settore, ma ci sono forti rumors in questo senso, che Twitter stia per preparare una piattaforma di advertising basta su ciò che twittano gli utenti e su chi essi seguono. Al momento non ci sono conferme da Twitter, ma tanto basta per testimoniare il periodo di fermento.
E voi che ne pensate dei tweet programmabili?