Threads di Meta rilascia le API, aprendo nuove possibilità per sviluppatori e puntando a diventare una vera alternativa a X (Twitter). Anche se la strada è ancora lunga.
Threads, l’app di Meta nata dall’idea di presentarsi come vera alternativa a ciò che fu Twitter, continua il suo percorso di crescita.
Sebbene non si conoscano nel dettaglio il numero di utenti approdati dall’UE (dopo il lancio del dicembre dello scorso anno), possiamo comunque rilevare che il numero di utenti a livello globale si aggiri intorno ai 150 milioni.
Statista aggiunge anche che gli utenti giornalieri sarebbero circa 13 milioni. Alcuni potrebbero pensare che siano ancora numeri molto piccoli. Ma intanto la piattaforma regge.
Di recente è stata anche migliorata la versione desktop dell’app che ricorda molto Tweetdeck. E non è un caso che la ricordi.
Threads e il rilascio delle API
Detto questo, spieghiamo perché si torna a parlare di Threads in queste ore.
Per il semplice fatto che, finalmente, e dopo una fase di test ristretta, Threads ha rilasciato le API (Application Programming Interface) e saranno disponibili per tutti entro la fine di questo mese.
“Le persone ora possono pubblicare post tramite l’API, recuperare i propri contenuti e sfruttare le nostre capacità di gestione delle risposte per impostare controlli di risposta e citazione, recuperare risposte ai propri post, nascondere, mostrare o rispondere a risposte specifiche“. Sono le parole di Jesse Chen che spiega cosa significa questo rilascio.
Inoltre Chen chiarisce che la richiesta di maggiori dettagli sui post da parte degli utenti sviluppatori è quella più richiesta.
Threads e le API, cosa si potrà fare
La piattaforma consentirà agli sviluppatori, tramite API, di creare le proprie app per pubblicare immagini, video, testo o post carosello personalizzati, analizzare le metriche delle prestazioni, accedere ai follower dati demografici e automatizzare gli strumenti di risposta sui thread.
Tutte attività che un tempo completavano l’utilizzo di Twitter.
Meta ha fornito documentazione agli sviluppatori e anche un esempio open source.
E dunque, dopo i primi accenni dei mesi scorsi e l’avvio del test ad ottobre 2023, Threads rilascia questo importante tassello che potrebbe aiutare a rendere più esteso e interessante l’uso dell’app.
Threads, le API e il Fediverso
Da non disdegnare anche l’utilizzo, in questa ottica, della versione dell’app per il Fediverso. Attraverso le API si potrebbe accedere ai post tramite client Mastodon e condividere contenuti sui server di Mastodon. Applicazione pratica che è ancora lontana dall’essere ottimale, ma è comunque un segnale.
Insomma, Threads si avvia a fare sul serio, in attesa che l’integrazione con il Fediverso sia sempre più concreto.
Threads e la vera concorrenza con X (Twitter)
C’è ancora molta strada da fare, e non è una frase fatta. Threads è ancora lontana dall’affermarsi come vera alternativa a Twitter.
E questo si scontra un po’ con X. Nel senso che fino a quando la piattaforma cavalcherà la vecchia natura della piattaforma, e fino a quando gli utenti la useranno ancora, per Threads sarà sempre più difficile.
Da quello che sembra, Musk vuole ancora approfittare del fatto che molti utenti usano X come se fosse Twitter. E questo, comunque sia, non potrà durare per sempre.
E forse, ma forse, a quel punto Threads si troverà a fare i conti con la realtà.