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Il negozio è sempre più una vetrina dello shopping online

Una recente ricerca effettuata da PwC in 19 paesi ha rilevato che lo shopping online sta diventando sempre più un fenomeno complementare alle visite dei negozi fisici. Il 75% degli intervistati italiani afferma di cercare i prodotti in negozio per poi acquistarli online. E’ il fenomeno dello showrooming.

Di showrooming avevamo già parlato un paio di anni fa in relazione ad un’altra ricerca, di ePRICE, che arrivava ad affermare che allora il 44% degli utenti usava il proprio dispositivo mobile per valutare il prezzo del prodotto visto in negozio. Un fenomeno che in questi anni è continuato a crescere. E la conferma ce la dà questa recente ricerca ad opera i PwC “Total Retail 2015” che ha intervistato 19 mila consumatori di 19 Paesi, tra cui oltre mille italiani. La conferma è che il 75% degli intervistati italiani afferma di fare “showrooming”, e quindi cerca i prodotti in negozio e li acquista online. E la metà degli intervistati usa proprio lo smartphone per questa attività, strumento, per le sue caratteristiche, assolutamente adeguato per questo genere di attività. Possiamo dire certamente che ormai lo shopping online sta diventando sempre più complementare al fenomeno di acquisto tradizionale. Fino a quando poi non ci sarà il sorpasso definitivo.

shopping online franzrusso.it

Gli italiani intervistati ritengono comunque il negozio ancora centrale nel processo di acquisto. Il 38% di essi si reca nei negozi ogni settimana, la percentuale a livello globale è del 36%, di poco inferiore. Mentre invece il 25% preferisce effettuare acquisti online dal proprio pc; il 13% effettua acquisti dal proprio tablet e il 12% effettua acquisti dal proprio smartphone. Quindi se sommiamo gli ultimi tre dati viene fuori che il 50% degli intervistati acquista attraverso lo shopping online.

Gli intervistati che dicono di preferire la visita direttamente in negozio lo fanno per un senso pratico. Infatti, il 65% degli intervistati italiani (il 60% a livello globale) li preferisce per la possibilità di poter provare e toccare il prodotto; il 52% degli italiani (53% a livello globale) li preferisce per via del senso di immediatezza nel processo di acquisto; il 33% (stessa percentuale a livello globale) dice poi di preferire il negozio per via della sicurezza che da al momento dell’acquisto, nel senso che riesce a soddisfare la propria esigenza in modo certo.

Gli italiani che preferiscono fare shopping online lo fanno per via di prezzi più bassi e migliori offerte (67% Italia; 56% a livello globale); per la libertà di fare acquisti online 24 ore su 24 (47% Italia, 46% a livello globale).

Oltre allo showrooming, la ricerca mette in evidenza anche un altro fenomeno che è quello del “reverse showrooming“, ossia la ricerca incrociata tra online e offline, che finisce per coinvolgere il 70% degli intervistati.

I dispositivi mobili in questo momento giocano un ruolo cruciale, soprattutto nella fase di pre-acquisto. Il 50% dei consumatori italiani usa lo smartphone per effettuare comparazioni di prezzi.

Un concetto espresso anche da Philip Kotler che la recente PKMF 2015, a Milano lo scorso 15 maggio, ha espresso proprio questo concetto, e cioè che i negozi sono sempre più delle vetrine e che il processo di acquisto di realizza sempre più online.

(Grazie a Cecilia Mattioli per il tweet!)

Ma la ricerca evidenzia anche un altro dato che ci caratterizza e che ci distingue e livello globale. E cioè che gli italiani sono quelli che affermano di avere più influenza dai social media sul processo di acquisto, lo afferma il 63% degli intervistati: per il 19% dei consumatori le interazioni sui social media hanno portato a comprare di più in molti casi, mentre per il 43 in alcuni casi.

Allora che ne pensate di questi dati? Siete anche voi tra quelli che praticano showrooming? Raccontateci la vostra esperienza.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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