Il crescente uso dei Social Media nel nostro paese diventa anche un’opportunità per gli utenti di potersi presentare al meglio anche per cercare lavoro, ma diventa importante anche per i Selezionatori del Personale trovare candidati. Non basta più il Curriculum Vitae? Adecco ha realizzato uno studio interessante di cui vi parliamo oggi con un’infografica
Cresce l’uso dei Social Media in Italia, cresce il tempo che vi trascorriamo per condividere pensieri, immagini, musica, ma attraverso le varie piattaforme costruiamo il nostro profilo presentandoci e definendo tutte le informazioni che ci riguardano. Quindi non solo specifichiamo cosa ci piace, cosa pensiamo, ma informiamo gli altri con dati personali, lo status familiare e anche che lavoro facciamo. Ma i Social Media, proprio per il crescente uso che se ne fa, diventano per gli utenti anche un modo per cercare lavoro. E di questo ormai se ne rendono conto anche i Selezionatori del Personale. Adecco, una delle più grandi agenzie di lavoro in Europa con una presenza ultra decennale anche nel nostro paese, ha realizzato uno studio interessante sintetizzato in questa interessante infografica che oggi vi presentiamo.
Lo studio di Adecco ha totalizzato 9,100 interviste ad utenti e 503 interviste per selezionatori di personale in Italia per monitorare come vengono usati i Social Media nell’ambito della ricerca di lavoro. Verificare quale piattaforma è più usata tra gli HR e quale tra gli utenti e quale tra quelle usate ha dato maggiori risultati nella ricerca di un lavoro o di un candidato. Queste alcuni degli ambiti che sono stati indagati, ma vediamo meglio l’infografica.
Il 51% dei Selezionatori di Personale dichiara di non usare i Social Media per reclutare candidati, contro il 49% che in vece lo fa, con motivazioni varie come mancanza di tempo 5%, troppo complicati 7%, poco affidabili 16%, non ha mai pensato di usarli il 15%, non sono utili per il 18% e comunque c’è chi non li usa ma vorrebbe farlo 26%.
Il 59% dei reclutatori che utilizza i Social Media per selezionare candidati appartiene per ad aziende con più di 250 dipendenti, quindi grandi agenzie. L’uso dei SM si riduce sensibilmente per quanto riguarda aziende o agenzie più piccole.
A fronte di un uso del 49% di HR che usa i Social Media per reclutare personale c’è da registrare però che il 53% dei candidati non li usa. E tra questi quasi la metà, il 49%, vorrebbe comunque cominciare a farlo. Il 28% dei candidati poi non li usa per problemi sulla privacy, l’11% non li ritiene utili, per il 7% sono complessi e infine il 5% dei candidati intervistato dichiara di non aver tempo da dedicare ai Social Media.
Quali sono le piattaforme più usate da candidati e Selezionatori di Personale?
Il 52% dei candidati preferisce Facebook per cercare lavoro, quindi per condividere le proprie caratteristiche e cercare offerte di lavoro, mentre gli HR per 55% preferiscono usare LinkedIn, la piattaforma social business, usata solo dal 31% dei candidati. Il 21% usa il proprio blog ed è cosa buona, il blog permette di esplicitare le proprie competenze diventando davvero il proprio biglietto da visita. solo che tra i Selezionatori solo l’8% li considera. Il 7% dei candidati usa Twitter, preso in considerazione dal 4% degli HR. Su Twitter le agenzie, e quindi i Selezionatori, possono e devono spingere di più in quanto può essere un utile strumento per far arrivare a tanti le proprie proposte di lavoro, ma allo stesso tempo i candidati che sono alla ricerca devono dare più informazioni nella propria bio, ad esempio un link al proprio sito oppure alla piattaforma che meglio li rappresenta.
Per parlare proprio della effettiva utilità dei Social Media in ambito di ricerca del lavoro, c’è da registrare che alla domanda “Hai mai trovato lavoro attraverso i Social Media?” la risposta è che solo il 5% risponde positivamente, oppure il 35% dei candidati dichiara di essere stato contattato a fronte di una candidatura per una posizione.
Risposte che stanno a dimostrare che sia da una parte che dall’altra ci sono ancora delle resistenze, nonostante ci sia la volontà ma anche la necessità di tenere in considerazione il web e quindi i Social Media per cercare lavoro e selezionare candidati. Serve ancora del tempo affinché candidati e selezionatori decidano di affidarsi, anche se non completamente, ma comunque in maniera considerevole ai Social Media. Ma certo va tenuto presente che aumenta il tempo che si trascorre sulla rete, aumenta, nonostante mille difficoltà, l’accesso al web, ma soprattutto va considerato il notevole risparmio di tempo per cercare profili e per cercare proposte di lavoro interessanti. La rete consente di ridurre i tempi e di conseguenza la possibilità di poter entrare in contatto con più persone.
Il consiglio che diamo ai candidati è quello di cominciare ad investire del tempo sui Social Media per costruire al meglio il proprio profilo personale e di strumenti per farlo ce ne sono tanti. Un buon punto di partenza comunque può essere anche questo studio.
Condividere le proprie caratteristiche su Facebook per cercare lavoro mi sembrerebbe in realtà appannaggio di una stretta fetta di persone, almeno nel caso in cui dovessi pensare al tipo di tono utilizzato dall’utente medio (discorso che esclude invece chi lavora nell’ambito Social o Comunicazione); credo che la maggioranza utilizzi Facebook semplicemente perché non ha un profilo Linkedin, quindi da come la vedo io l’utilizzo di Fb per motivi professionali sarebbe una semplice appendice all’uso di questo strumento in generale. La cosa che mi colpisce di più è il fatto che i blog vengano quasi sempre ignorati dai selezionatori (tra l’altro questo ho avuto anche modo di verificarlo).
Facebook come sappiamo è il social network più frequentato in Italia, basta pensare che la maggior parte delle persone che si collegano quotidianamente sulla rete in Italia lo fanno per lo più per andare sul proprio profilo. Quindi non sorprende questo dato. Fino a quando non ci sarà un certo avvicinamento numerico, cioè tra persone che cominciano ad usare di più LinkedIn, ad esempio, o anche Viadeo anche se non è compreso nello studio, per affinare meglio il proprio profilo e quindi per potersi candidare a qualche posizione lavorativa, non credo che la situazione migliori. Sono d’accordo con te che Facebook non può essere uno strumento per selezionare o per costruire il proprio profilo professionale. Ci sono altre applicazioni, come Branchout per restare in casa Facebook, il quale comunque permette di riportare nel proprio profilo quello realizzato su LinkedIn, qualora se ne disponesse.
Sorprende anche me la poca considerazione ancora riferita ai blog, vere occasioni per potersi presentare al meglio e illustrare le proprie capacità. In questa direzione, selezionatori, agenzie, HR devono ancora lavorare molto. Mi piacerebbe conoscere la tua esperienza diretta 🙂
La poca considerazione sui blog della quale parlavo è emersa durante alcuni colloqui di lavoro che ho sostenuto in passato, che tra l’altro si riferivano sempre a posizioni nell’ambito della comunicazione, anche se non strettamente social… L’esaminatore non aveva neppure visionato il mio blog, nonostante lo avessi evidenziato non solo nel cv e nei vari profili, ma anche nella firma dell’email! Anche quando ho provato ad accennarvi non sembrava un dato ritenuto interessante. Se io dovessi esaminare qualcuno la prima cosa che farei sarebbe digitare il nome e cognome su Google, lo ammetto candidamente, ma evidentemente non sempre è così.